È rimasto in silenzio davanti al gip Gianluca Molinaro, il 63enne accusato di aver ucciso l’ex compagna Manuela Pietrangeli a colpi di fucile in via degli Orseolo a Roma. L’uomo, nel corso dell’interrogatorio di convalida avvenuto nella mattinata di oggi, 6 luglio 2024, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Gianluca Molinaro non risponde al gip: è accusato di aver ucciso l’ex compagna Manuela Petrangeli
Le accuse contestate dai pm del pool antiviolenza all’uomo sono di omicidio aggravato e detenzione abusiva di armi.
Molinaro, dopo aver colpito a sangue freddo l’ex compagna-con cui aveva avuto un figlio che oggi ha 9 anni- si era costituito presso una caserma dei carabinieri. Il 53enne aveva anche consegnato l’arma, un fucile a canne mozze, con cui aveva compiuto il femminicidio.
Non è in grado in questo momento di fornire la sua versione e ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere
ha detto l’avvocato Ilaria Rapali dello studio Moiraghi, che assiste Molinaro, lasciando il carcere di Regina Coeli dove era in programma l’atto istruttorio.
Sempre nella giornata di oggi, presso il Policlinico di Tor Vergata, verrà eseguita l’autopsia sul corpo di Manuela.
I precedenti di Molinaro
Stando a quanto emerso dalle indagini, il 53enne era stato denunciato da una sua ex, con cui l’uomo ha una figlia. Per questo era stato sottoposto a delle indagini con l’accusa di stalking.
Proprio questa ex compagna è risultata fondamentale prima dell’arresto: ha infatti tenuto Gianluca Molinaro al telefono fino a quando non si è consegnato ai carabinieri della stazione Casalotti.
Stando alla sua testimonianza, l’uomo- di professione operatore sanitario- era ubriaco. Manuela Petrangeli ha provato a ripararsi, ma un colpo al petto non le ha lasciato scampo.
I risultati dell’autopsia: uccisa con due colpi di fucile
Arrivano i primi risultati dell’autopsia sul corpo della donna. Manuela Petrangeli è stata uccisa con due colpi di fucile sparati a breve distanza, uno al braccio e l’altro, fatale, al cuore, da circa un metro. Nell’istituto di medicina legale di Tor Vergata su disposizione della Procura capitolina è stato eseguito l’esame autoptico.