Oggi, 5 luglio 2024, ha tenuto di nuovo banco Chico Forti. Stando al racconto di un recluso, e come sarebbe stato confermato da altri due testimoni, il produttore tenuto in prigione per 24 anni negli Usa in seguito un controverso caso giudiziario e una sentenza di condanna all’ergastolo senza condizionale per un omicidio avvenuto nel 1998, dopo l’estradizione in Italia avvenuta a maggio scorso, nel carcere di Verona dove sta scontando la pena, avrebbe detto a un suo compagno di cella: “Fai mettere a tacere Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli”.
Chico Forti è ancora una caso: perché avrebbe detto “Fai mettere a tacere Travaglio e Lucarelli”
Perché Chico Forti, il 65enne trentino che ora sta scontando la pena nel carcere di Verona, si sarebbe scagliato contro il direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio e la sua editorialista Selvaggia Lucarelli? Il 19 maggio scorso, il giorno dopo il suo ritorno in Italia, il giornale di Travaglio gli dedicò il titolo di apertura “Benvenuto assassino”, mostrando una linea editoriale molto critica nei suoi riguardi, tanto più in seguito all’incontro che Forti ebbe con Giorgia Meloni. Sta di fatto che oggi, un detenuto (in via cautelare per l’accusa di truffa e rapporti con una struttura delocalizzata e territoriale della ‘ndrangheta nel territorio di Ivrea), ha riferito che gli ha chiesto di mettere a tacere Travaglio e la Lucarelli in cambio di futuri favori, da saldare quando sarà rilasciato e potrebbe candidarsi tra le fila del centrodestra. Chi lo accusa lo ha raccontato a un garante dei diritti dei detenuti con la preghiera di avvertire Travaglio il quale, in effetti, subito ha segnalato la vicenda alla Procura di Verona dove il procuratore capo Raffaele Tito ha aperto un fascicolo senza indagati nè reati.
Chico Forti: le parole di Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare Antimafia
Della vicenda Forti, oggi, se ne è occupata anche Chiara Colosimo, la deputata di Fratelli d’Italia presidente della Commissione Antimafia. Ai microfoni di Tag24.it l’ha messa così:
“Come commissione non possiamo commentare indagini in corso. Ma se il fatto fosse vero, sarebbe di una gravità inaudita e Forti avrebbe tradito la fiducia che le istituzioni in tutti questi mesi gli hanno dato. Naturalmente, sempre se fosse vero ciò che è emerso, sarebbe doverosa anche la nostra solidarietà nei confronti dei giornalisti che sono stati indicati”