Decreto Salva Casa: cosa cambia con gli emendamenti? Ci saranno più interventi in edilizia libera.
Oltre 450 le modifiche da valutare in sede di conversione in legge del provvedimento: la maggior parte degli emendamenti è stata presentata e tutti quanti puntano a snellire l’iter procedurale e a rendere più semplici i cambi di destinazione d’uso degli immobili.
Decreto Salva Casa: emendamenti, sanatorie e più interventi in edilizia libera
Il Decreto Salva Casa è uno dei cavalli di battaglia di Matteo Salvini, adesso manca solo la conversione in legge prima delle ferie estive. Alla fine del mese di giugno sono stati presentati oltre 500 emendamenti. Da esaminare sono rimasti quasi 460 emendamenti: cosa prevedono? Tra le rettifiche al provvedimento originario, in vigore dallo scorso 30 maggio, una di quelle che ha attratto di più concerne il recupero dei sottotetti.
Il provvedimento diventerà entro la fine di questa mensilità, ma resteranno molti dubbi in merito all’applicabilità. Per le fattispecie più gravi di abuso edilizio si rientra nel diritto penale e si deve prestare massima attenzione a quando un’istanza al comune rischia di presentarsi in autodenuncia. Il provvedimento prevede una sanzione del doppio dell’aumento del valore dell’immobile fino ad un importo massimo pari a quasi 31mila euro.
Decreto Salva Casa: il recupero dei sottotetti e stato legittimo dell’immobile
Tra le rettifiche al provvedimento originario, in vigore dal 30 maggio 2024, una di quelle che ha attratto di più riguarda il miglioramento dei sottotetti. Nei casi in cui le dimensioni del lotto di pertinenza non permettano il rispetto delle distanze minime è ammesso il recupero. Si punta ad intervenire sullo stato legittimo del bene immobiliare, che in futuro potrebbe derivare anche dalla sanatoria, dal condono e dalle tolleranze esecutive e costruttive. La normativa si riferisce agli edifici costruiti prima del 1977. Lo stato legittimo di un immobile è definito dal Testo Unico dell’Edilizia ed è determinato dalla SCIA e dai permessi di costruire, ovvero da titoli edilizi che ne hanno autorizzato la costruzione.
Lo stato legittimo permette di accertare che non vi siano abusi edilizi e a “proteggere” chi acquista un immobile da eventuali problematiche successive all’atto di vendita. Il decreto salva casa 2024 ha apportato modifiche rilevanti all’articolo 9-bis del D.P.R 380/2001 concernente la documentazione amministrativa inerente allo stato legittimo dei beni immobiliari. La finalità è quella di semplificare il controllo della conformità legale di un bene immobiliare o di una porzione dell’immobile.
Sanzioni, Scia e tolleranze
In riferimento agli edifici costruiti prima dell’anno 1977, un emendamento punta a regolarizzare le difformità tramite il pagamento di una sanzione, che va da un minimo di 250 euro fino ad un massimo di 25.000 euro e tramite la presentazione della Scia in sanatoria. Si punta ad ampliare le tolleranze: sono legittime le tolleranze che arrivano al 15 percento nel caso di beni immobiliari adibiti ad abitazione principale. Altra proposta fissa le tolleranze al dieci al percento per i beni immobiliari edificati prima del 1985 e fino al sei percento per gli immobili che non eccedono i 60 mq.
Decreto Salva Casa: maggiori interventi in edilizia libera
Al centro del provvedimento è sempre stato quello di prevedere più interventi in edilizia libera. Alcuni propongono di includere le pergole coperte da elementi di vetro installate su terrazze. Non devono fuoriuscire dalla superficie coperta dell’edificio le chiusure laterali. Si punta a limitare la posa di vetrate panoramiche in edilizia libera inibendola nel caso di porticati su cui gravano diritti di utilizzo pubblico.
La maggioranza punta a semplificare i passaggi e l’iter procedurale per i cambi di destinazione d’utilizzo dei beni immobiliari. L’opposizione punta a limitare la trasformazione delle locazioni di durata in affitti brevi. Entro sei mensilità dall’entrata in vigore della legge arriverà un altro provvedimento per revisionare la superficie minima e l’altezza degli ambienti da adibire ad abitazione civile.