Nonostante un breve ritorno dai suoi familiari, Andrei Humuzeu, il 13enne di Lonate Pozzolo, in provincia di Varese, è scappato nuovamente di casa per circostanze attualmente ignote.

Si confidava in un lieto fine per il ragazzo, che finalmente trovasse un po’ di pace mediante il supporto di parenti, amici e la scuola, ma purtroppo non è accaduto. L’ennesima fuga avvenuta ieri 4 luglio 2024 e che esprime il disagio, la sofferenza, il dolore di un adolescente che vorrebbe ricevere aiuto concreto, una mano dagli organi competenti e trovare, come tanti altri coetanei, il proprio posto nel mondo.

Questa volta però, a preoccupare è il materiale che il giovane ha portato via al momento della sparizione: denaro appartenente alla madre, vestiti, smartphone e tre coltelli. Da chi deve difendersi o perché ha con sé un’arma da taglio?

Tag24 ha raccolto in esclusiva l’appello della madre di Andrei, dell’insegnante Melissa Derisi e del Sindaco di Lonate Pozzolo per ricostruire insieme questa drammatica vicenda.

Intervista alla madre di Andrei Humuzeu, scomparso da Lonate Pozzolo

Al telefono con Tag24, dall’ospedale in cui si trova in terapia intensiva, la madre di Andrei racconta di essere stanca e provata sia per l’allontanamento del figlio, che per un infarto subito recentemente, il 17 giugno, mentre era incinta di un nuovo bambino, fortunatamente nato sano e del peso di 500 grammi e ora tenuto sotto controllo.

D. “Cos’è successo, perché Andrei è scomparso?”

R. “Andrei è sparito di nuovo. Per adesso non ho ricevuto alcun supporto, ma ho parlato recentemente con il maresciallo e gli ho raccontato tutta la situazione vissuta con Andrei. Gli ho spiegato che ho avuto un infarto e che ho dovuto partorire d’urgenza: è nato un bambino di 500 grammi. Oggi sono venuti a trovarmi gli assistenti sociali e gli ho chiesto di aiutarci, di aiutarlo, di offrirgli il supporto e l’aiuto di cui ha bisogno un adolescente della sua età. Noi non possiamo fare più niente”

D. “Perché secondo lei ha dei coltelli con sé, suo figlio ha bisogno di difendersi da qualcuno?”

R. “I coltelli li ha presi mentre era in casa con la babysitter che accudisce lui e le mie due bambine. Le ha detto che sarebbe uscito un momento per buttare la spazzatura ed è scappato senza lasciare traccia. Ha preso uno zaino, coltelli, soldi e cellulari, anche orologi…”

D. “Quindi teme che possa essere in pericolo o che possa essere un pericolo per gli altri? Lo ha visto preoccupato recentemente?”

R. “La mia paura è che possa fare del male a qualcuno, perché per me è pericoloso. L’ho portato dallo psichiatra e Andrei gli diceva ‘è lei ad essere malata’. Insulti e volgarità nei confronti della sorella più grande, le diceva ‘pomp****a’, ‘pu****a, anche alla più piccola, di tutto e di più. Avevamo paura di dormire in casa nostra, che potesse farci del male. Recentemente mi ha detto: ‘quando divento grande ti ammazzo…’ per me queste sono minacce di morte. Ha attualmente due denunce penali da un ragazzo”

D. “Capisco, ma attualmente quelle di Andrei sono soltanto parole e potrebbe fermarsi tutto allo spettro delle minacce. Cosa si può fare di utile secondo lei?”

R. “L’intervento degli assistenti sociali è fondamentale, Andrei ha bisogno di essere ospitato in una struttura adeguata, una casa famiglia, un posto dove può essere aiutato nella maniera giusta, sperando maturi e cambi atteggiamento. È un bambino ingestibile, lo portavo con me in ospedale e mi insultava, perché lo portavo con me. Non voleva venire con me a fare la spesa, non ci voleva aiutare in alcun modo. È venuta mia suocera della Sardegna, ed è stato aggressivo anche con la nonna. C’è bisogno che il sindaco di Lonate, la polizia, le istituzioni ci aiutino, non deve essere abbandonato a sé stesso”

Intervista a Melissa Derisi, insegnante di Andrei Humuzeu

Melissa Derisi, insegnante di Andrei Humuzeu, si è interessata al caso del suo studente sin da subito, dalla prima scomparsa avvenuta a maggio, fornendo alla madre dell’allievo tutta la mano possibile e contribuendo al successivo intervento anche della comunità locale.

Grazie al suo contributo, pubblicando negli scorsi mesi il primo appello per ritrovare Andrei, è riuscita a coinvolgere la comunità locale nelle ricerche.

D. “Cosa si può fare per aiutare Andrei?”

R. “Secondo me c’è bisogno dell’aiuto delle istituzioni. È un ragazzino che abita sul territorio di Lonate ed è domiciliato qui, non ci si può voltare da un’altra parte. Il nostro sindaco, chi di dovere, deve fornire l’aiuto necessario ad Andrei, che le rammento è minorenne”

D. “Il sindaco di Lonate sta contribuendo alle ricerche?”

R. “Non so dirle, ma le confermo che il primo cittadino di Fermo, del paese praticamente accanto a Lonate, si è messo a disposizione per fornire il proprio aiuto”

D. “Andrei com’è a scuola? Anche con i suoi compagni di classe?”

R. “Le posso fornire la mia versione da insegnante: ‘Lui sta bene a scuola. Il suo mondo è la scuola, che lo accoglie e gli dà felicità. Su come è a casa non posso saperlo, ma con me e i compagni è uno degli alunni più educati che abbia mai avuto’. Evidentemente ha bisogno di aiuto e non si può lasciare solo, un minore che in meno di un mese scappa due volte e nessuno ha fatto nulla? Ma dove siamo? Io sono sconcertata. Non capisco il motivo per un disinteresse così totale. È un minorenne che abita qui e di fatto vive e frequenta la scuola di Lonate. Quindi non capisco perché questo distacco da parte di tutti…”

Intervista al Sindaco di Lonate Pozzolo

Infine, Tag24 ha intervistato il sindaco di Lonate Pozzolo, Elena Carraro, a cui è stato offerto il diritto di replica e del proprio punto di vista sulla scomparsa di Andrei Humuzeu.

D. “Sindaco, la madre di Andrei ha bisogno del suo aiuto e delle forze dell’ordine. Contribuirà?”

R. “Guardi è tutto in mano alle forze dell’ordine. Posso dirle che i carabinieri stanno facendo tutto il possibile per aiutare. Le ricerche sono in atto e i miei servizi sociali si sono già attivati per contribuire ad aiutare Andrei. Stiamo fornendo questo servizio nonostante Andrei e i suoi familiari non siano residenti nel nostro comune, non compete a noi, perché è solo domiciliato, ma lo stiamo facendo ugualmente. Il ragazzo vive a Lonate da ottobre, ma in realtà sono di Castano Primo, in provincia di Milano”