Angelo Ciocca, il candidato della Lega che ha dovuto fare spazio a Roberto Vannacci nel Parlamento europeo, sceglie Tag24.it per le prime dichiarazioni da ex parlamentare di Bruxelles e Strasburgo, le assisi dove aveva conquistato la scena, tra l’altro, mostrando un cartellino rosso alla maggioranza di Ursula von der Leyen.
Alla fine, avendo il Generale optato per la circoscrizione Nord-ovest, si è dovuto sacrificare lui per spianare la strada all’uomo attorno al quale Matteo Salvini ha impostato tutta la sua campagna elettorale delle scorse elezioni europee. Ma non per questo si sente messo da parte. Anzi: a Tag24, conferma che il suo impegno politico continuerà accanto al segretario del Carroccio. E rilancia anche sulla polemica che ha investito la Lega poche ore prima l’apertura dei seggi: quella che ha visto protagonista Umberto Bossi che, per la prima volta nella sua vita, non avrebbe votato Lega.
Ciocca, il candidato della Lega sacrificato da Vannacci: “Continuerò a fare politica con Salvini”
A Tag24, intervistato da Maria Rita Esposito, Angelo Ciocca, il candidato della Lega che è stato sacrificato per la scelta del Generale Vannacci di optare per la circoscrizione Nord-Ovest, descrive così il suo stato d’animo: “Sto bene. Ho la fortuna di fare politica per passione, non per mestiere. Un lavoro ce l’ho: faccio l’ingegnere. Anche senza fare il parlamentare, quindi, continuo ad essere impegnato: ho uno studio con quaranta dipendenti. Non so in quanti avrebbero potuto dirlo…”
D Riprenderà a fare il suo lavoro a tempo pieno oppure, come annunciato da Salvini, lavorerà con lui?
R “Farò a tempo pieno l’ingegnere. Se poi il segretario federale mi vorrà, come mi ha anticipato, in ruoli politici, avrà la mia disponibilità. Ma, ripeto: non ho bisogno che la Lega mi dia un lavoro. L’interesse mio è di fare politica cercando di migliorare questo Paese, non fare l’amministratore delegato o il presidente di qualche partecipata”.
D In ogni caso, ne ha parlato con Salvini?
R “Sì. Abbiamo definito percorso e ruolo. Ma non sarebbe corretto da parte mia svelarli. Come dico sempre, non bisogna aver fretta di invecchiare”.
D Il tempo vola.
R “Sembra ieri che ho iniziato a fare politica: avevo 19 anni. Tre giorni fa, ne ho festeggiati 49. E’ da trent’anni che la faccio…”
Ciocca sull’adesione della Lega al gruppo dei Patrioti di Orban
D Intanto la Lega, in Europa, si accinge ad aderire al gruppo dei nuovi Patrioti di Orban. A che punto siamo?
R “Questo dovremmo chiederlo al nuovo capodelegazione, Paolo Borchia: lo conosco da dieci anni, è uno che stimo”.
D Per lei, quindi, la Lega fa bene a aderire a questo gruppo?
R “Per me, ora il tema non è tanto questo dell’aderire ai Patrioti. Ma l’arroccamento delle altre forze politiche nel difendere lo status quo precedente alle elezioni, quindi come se gli elettori non si fossero espressi democraticamente. Per me, anche gli altri, come la Lega, avrebbero dovuto provare altri contenitori. Io ne auspicavo uno molto più grande di quello che sta emergendo, di centrodestra europeo”.
D Invece?
R “Invece fanno una minestra con i democristiani, i comunisti e i becero-ambietalisti. Un modello europeo che, del resto, è ripreso in Francia: tutti contro la destra di Marine Le Pen. Come se non fosse una espressione democratica. Ma occorresse davvero un cordone sanitario per arginarla. A un elettore attento starà venendo l’orticaia”.
D E’ come se non si fosse votato?
R “Tutti i poteri europei, da Ursula von der Leyen al resto dell’apparato, stanno costruendo una strategia per respingere il risultato elettorale. Eppure tutti, in campagna elettorale, dicevano di voler cambiare l’Europa. Ma, alla prova dei fatti, basta una sedia per mettere tutti d’accordo. La Lega fa bene a differenziarsi evidenziando questa incoerenza. Einstein diceva che non possiamo pretendere che le cose cambino se facciamo sempre le stesse cose. Quindi saranno altri cinque anni di scelte contro l’Italia…”
Ciocca sulle espulsioni e il caso Bossi: “Non credo che non abbia votato Lega”
D Intanto in Italia la Lega è passata alle espulsioni…
R “Se si riferisce a Grimoldi, per me è politicamente un cretino. Come definire altrimenti uno che ha la tessera della Lega e dice di votare un altro partito?”
D Ma non l’ha detto lui…
R “Se vuole la mia versione, l’ha detto lui parandosi dietro il nome di un altro. Bossi, per come lo conosco, non ha certo bisogno di un badante per esprimere il suo pensiero”.
D Non crede quindi che Bossi non abbia votato Lega?
R “Credo che Grimoldi abbia fatto tutto da solo: non ha riportato la vera intenzione di Bossi. Probabilmente perché lui come altra gente gode solo nel distruggere. Per questo è giusto rilanciare il Comitato del Nord per come è nato: all’interno della Lega per rappresentare le istanze del Nord”.
D A proposito di Nord: oggi, le opposizioni hanno depositato il quesito del referendum per abrogare l’Autonomia differenziata.
R “Lo fanno per un mero pregiudizio anti-Lega. Dicono che l’Autonomia non va bene per il Sud? Certo: se vogliono che il suo futuro sia l’assistenzialismo sul modello del Reddito di cittadinanza dei Cinque Stelle…Il nostro modello è diametralmente opposto: guarda allo sviluppo. E da questo punto di vista credo che l’Autonomia sia una opportunità più per il Sud che per il Nord. Un fatto, del resto, è certo: oggi, senza Autonomia, il Mezzogiorno è un territorio fortemente penalizzato. Con l’Autonomia potrà diventare un territorio virtuoso. Diciamo che chi critica la riforma Calderoli è un derbista: vuole contrapporre artificiosamente il Sud al Nord”.
D Il fronte popolare ne fa una sua bandiera.
R “Ma il suo obiettivo non è proporre qualcosa, ma solo distruggere l’avversario. Peccato che questo modo di fare non porti risultati concreti al Paese”.