Chi può andare in pensione a 59 anni? Quando può andare in pensione un caregiver familiare? Chi assiste un familiare disabile può andare in pensione prima? Sono numerose le domande che riceviamo che evidenziano dubbi sulle misure previdenziali dedicate a coloro che assistono un familiare anziano o disabile di primo grado, un parente o un affine di secondo grado.
È importante precisare che non si tratta di nuove disposizioni, bensì di normative già in vigore da tempo. L’attuale normativa, infatti, contiene regole ben definite per chi assiste un familiare di primo grado, un parente o un affine di secondo grado. Di seguito, vediamo le principali misure che permettono la pensione a 59 anni.
Chi può andare in pensione a 59 anni?
I caregiver possono accedere alla pensione anticipata se rispondono ai requisiti e alle condizioni previsti dalla misura a cui richiedono l’accesso.
Attualmente, le due principali misure pensionistiche che permettono di andare in pensione a 59 anni in caso di assistenza a un familiare di primo grado, un parente o un affine di secondo grado, sono:
- Quota 41 “Precoci”;
- Opzione Donna.
Chi assiste un familiare disabile può andare in pensione prima?
L’INPS, nella circolare 59 del 3 maggio 2024, ha stabilito le nuove regole per l’accesso alla pensione Opzione Donna. Per le lavoratrici caregiver, la norma recita:
“Svolgere assistenza da almeno sei mesi al coniuge o a un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni d’età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti”.
L’accesso è consentito alle lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2023, hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 61 anni.
Tale requisito viene ridotto di un anno per ciascun figlio, nel limite massimo di due anni.
Pensione Quota 41 Precoci per Caregiver
La pensione anticipata Quota 41 “Precoci” non prevede un requisito anagrafico. La misura è riservata ai lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima del 19esimo anno di età.
Tuttavia, per poter usufruire della pensione anticipata precoci, è indispensabile aver accumulato almeno 12 mesi di contributi versati subito dopo il compimento dei 18 anni.
Solo con questo requisito, insieme ad altre condizioni, i lavoratori possono andare in pensione con 41 anni di contribuzione, di cui almeno 35 anni di versamenti effettivi.
Nel quadro delle condizioni per l’accesso alla pensione anticipata Quota 41 si legge:
“Assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti”.
Per ottenere la pensione Quota 41 Precoci, è necessario presentare una domanda di certificazione del diritto alla pensione entro il 1° marzo di ogni anno.
Quando può andare in pensione un caregiver familiare?
Come già detto, per la sola assistenza a un familiare di primo grado, un parente o un affine di secondo grado che si trova in situazione di gravità da almeno sei mesi (ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104), è possibile accedere all’anticipo pensionistico Ape Sociale. Utilizzando questa misura, è possibile ottenere un’indennità a 63 anni e 5 mesi con un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.
Tuttavia, la misura non permette di uscire a 59 anni, ma prevede la possibilità di accedere a uno scivolo garantito dallo Stato Italiano anche a 61 anni, se si soddisfano i requisiti normativi.
Nella sezione dedicata all’Ape sociale nel quadro dei caragiver, si legge:
“Coloro che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni”.
Per le lavoratrici è previsto un anno di sconto anagrafico per ogni figlio, fino a un massimo di due anni. Le madri possono accedere al trattamento anche a 61 anni di età, se rispondono ai requisiti normativi.
Nota Bene: La domanda per l’accesso all’anticipo pensionistico APE Sociale scade il 15 luglio 2024