Oggi, venerdì 5 luglio 2024, sono andate in scena le prove generali di come potrebbe apparire il centrosinistra unito. Questa mattina tutti i principali partiti di opposizione si sono ritrovati insieme davanti al Palazzo della Cassazione a Roma per la presentazione del quesito per il Referendum per l’abrogazione dell’autonomia differenziata.

A testimoniare l’unità dei partiti di opposizione, almeno su questo tema, una foto di gruppo da cui si può desumere più di un indizio sulla probabile, futura composizione, del nuovo campo largo di centrosinistra, o fronte popolare all’italiana. Un’istantanea di chi c’è, chi potrebbe esserci e di chi probabilmente no, come ad esempio Azione, il partito di Carlo Calenda che stamane non si è unito alle altre opposizioni nella battaglia contro la Legge Calderoli.

“Fronte popolare” all’italiana: chi c’è, chi potrebbe esserci e chi non ci sarà

Deus ex machina del nuovo fronte anti-meloni è come sempre la segretaria del Pd, Elly Schlein, a cui va dato atto di aver sempre creduto nella possibilità di poter costruire un’alleanza (quanto meno sul comune obiettivo di mandare a casa il Governo Meloni) anche quando il campo largo con il Movimento 5 Stelle, appariva più come un boomerang che come una reale opportunità di crescita. Ha guardato avanti e forse avrà avuto ragione, poiché oggi nella foto ricordo c’era anche il leader Cinquestelle, Giuseppe Conte, in posa proprio accanto alla segretaria Pd

L’ex presidente del Consiglio, proprio ieri ha ‘incassato’ l’ok del gruppo della Sinistra all’Europarlamento, “The Left”, dove siederà insieme ai deputati di Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni (Ilaria Salis e Mimmo Lucano) anche lui, insieme al collega Angelo Bonelli, presente all’incontro di stamane al ‘Palazzaccio’. AVS, insieme al Pd al M5S, ma anche a + Europa di Emma Bonino e Riccardo Magi e a Italia Viva di Matteo Renzi.

Sì, perché l’obiettivo del nuovo progetto del Fronte Popolare è quello di includere nell’alternativa italiana alle destre, anche i centristi dell’ex Terzo Polo. Stamane nella foto di gruppo c’era Maria Elena Boschi che ha sottolineato che ci sono battaglie che li accomunano, ma anche altre che li differenziano, come ad esempio quella contro il Jobs act che è uno dei capisaldi del Pd. Italia Viva quindi potrebbe esserci a differenza, invece, di Azione.

Calenda si chiama fuori: “Fronte Popolare? Un’accozzaglia populista. Buona strada”

Assente dalla foto di gruppo il leader di Azione, Carlo Calenda, che sembra non voler far parte della parte del gruppo, che lui definisce “accozzaglia”.

Stamattina alla presentazione del quesito referendario contro l’autonomia differenziata in Cassazione, il partito non era rappresentato da nessun esponente. Nelle stesse ore, però, l’ex ministro dello Sviluppo Economico era impegnato in un botta e risposta a distanza con la segretaria del Pd Elly Schlein.

A Carlo Calenda, infatti, non sarebbero piaciute le dichiarazioni rilasciate dalla segretaria democratica in un’intervista pubblicata oggi sul quotidiano “Il Tempo” in cui  ha dichiarato che:

“Tutti dovrebbero capire che non c’è una alternativa al Campi Largo. E ci devono essere tutti perché per noi sarebbe più che funzionale la presenza di un centro nel nostro schieramento. Ho parlato sia con Calenda sia con Renzi, ma per ora la vedo ancora difficile riunirli. In realtà Renzi ha un afflato unitario, lui ha capito. Calenda purtroppo no, è meno politico”.

Non si è fatta attendere la replica di Calenda affidata ai suoi canali social.

“Cara Elly non è un problema di essere o non essere politici ma di cosa serve o non serve al paese. E un’accozzaglia populista e largamente filoputiniana con una spruzzata di centrino opportunista non serve a nulla. Buona strada”.

Insomma, pare che la sua posizione sia abbastanza chiara.

Schlein ai suoi: “Il tempo dei veti è finito. Lavoro di tessitura sui temi”

Della costruzione di un Fronte Popolare anche in Italia, la segretaria del Pd ha parlato nel corso del direttivo di oggi al Nazareno, sottolineando ancora una volta che non è più tempo di veti e ha chiarito che il nuovo percorso deve basarsi sui temi. Schlein, inoltre, ha invitato le altre forze di opposizione a vedersi più spesso per portare avanti la costruzione del progetto anti-Meloni.

“Il tempo dei veti è finito. Il lavoro di tessitura dell’alternativa va fatto sui ‘per’ molto prima che sui ‘contro’. Sui temi possiamo unire le forze e trovare ampie convergenza con le altre forze di opposizione. Alle altre forze di opposizioni dico vediamoci più spesso”.