Il lavoro paziente e certosino di Antonio Tajani sembra portare i primi frutti. Il leader di Forza Italia e vicepremier esalta la capacità del partito di essere una forza credibile al centro, tanto che se in questo momento ci fossero nuove elezioni politiche in Italia il risultato di FI sarebbe di sicuro eccellente: “Il nostro obiettivo? Il 20%“.

Parlando oggi 5 luglio 2024 a “Radiouno”, Tajani sembra mettere nel mirino i voti e i consensi della Lega, negando però allo stesso tempo che la maggioranza sia spaccata su qualche tema. In Europa Forza Italia conferma l’appoggio a von der Leyen, ma avverte: “Non cerchi voti fra i Verdi“.

Forza Italia, obiettivi ambiziosi per il leader Tajani: “Siamo una forza di centro con consensi in aumento. Lega? Nessuna tensione nella maggioranza”

Giornata di dichiarazioni quella di oggi 5 luglio 2024 per Antonio Tajani. Il leader di Forza Italia e ministro degli Esteri ha esplicitato ancora una volta quali sono gli obiettivi forzisti in Italia e in Europa. La politica chiama e serve capire come posizionarsi di fronte ai propri alleati ed elettori: Tajani punta a sorpassare la Lega e a rendersi l’alleato indispensabile per Ursula von der Leyen.

Partendo dall’Italia, il vicepremier a “Radiouno” ripete ancora una volta che il governo sta andando avanti rispettando il suo programma ed implementando le promesse fatte in campagna elettorale. E’ impossibile però non notare che ad ogni occasione, dalla maternità surrogata ai bonus edilizi, dalla politica estera (come nel caso delle elezioni francesi) all’autonomia differenziata ci sono momenti di puntualizzazioni e distinguo fra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Se il partito di Giorgia Meloni sembra inattaccabile, Tajani punta ad espandersi “a destra”, mangiando cioè voti e consensi che in questo momento non sono soddisfatti di come la Lega si sta comportando. Lo stato di salute di Forza Italia è roseo a giudicare dalle parole di Tajani:

Noi siamo una grande forza di centro in crescita nei consensi. Abbiamo obiettivi ambiziosi, io voglio arrivare al 20% per le prossime politiche. All’interno della maggioranza non ci sono divisioni, ci sono a volte idee diverse ma sul programma di governo procediamo all’unisono.

Non sugge, in questo contesto, che il partito di Matteo Salvini diventerebbe così il partito di minoranza all’interno della maggioranza, una posizione che forse starebbe alquanto stretta al suo leader e ai suoi parlamentari.

La partita delle nomine al Parlamento europeo: “von der Leyen non pensi ad un’alleanza coi Verdi”

Il 18 luglio si avvicina e in quella giornata la Commissione europea dovrebbe ratificare il secondo mandato di Ursula von der Leyen come presidente dell’organo esecutivo. Tutte le parti in causa, dal PPE ai socialisti, dai Verdi ad ECR cercano di convincere quanti più parlamentari europei possibili ad appoggiare i propri piani e a non fare da “franchi tiratori” al momento della votazione.

Naturalmente anche l’Italia è della partita, ma la decisione della premier Giorgia Meloni di non prendere una posizione chiara a favore o contro von der Leyen non sembra aver pagato. L’Italia potrebbe perdere una delle commissioni di peso che pure interessavano molto all’esecutivo italiano, ma secondo Tajani c’è ancora una possibilità che un commissario parli italiano nella prossima legislatura europea:

Io mi auguro ci possa essere un dialogo proficuo fra Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni. E’ importante fare in modo che von der Leyen guardi verso i conservatori perché non ci può essere una maggioranza troppo sbilanciata a sinistra, deve esserci una situazione di equilibrio che coinvolga anche i conservatori più europeisti e ragionevoli come Giorgia Meloni.

Parlando così, Tajani conferma l’appoggio di Forza Italia alla candidatura di von der Leyen. Anche la politica tedesca, però, resta sotto scrutinio dei popolari europei e di FI in particolare. Il leader dei forzisti lancia un avvertimento molto chiaro, chiedendo che von der Leyen non cerchi un appoggio esterno fra i Verdi:

Certamente noi sosterremo Ursula von der Leyen ma abbiamo chiesto garanzie molto precise, abbiamo chiesto a von der Leyen di dividere il pacchetto ambientale tra più commissari. Non siamo nè negazionisti nè fondamentalisti, mettiamo al centro l’uomo. Non ci sarà l’accordo con i Verdi, se vogliono votare von der Leyen la votino, ma non c’è un accordo.

L’appoggio di Forza Italia, in ultima istanza, è quindi subordinato ad un depotenziamento del Green Deal (almeno rispetto alla versione presentata qualche anno fa), lanciando la palla nel campo della stessa von der Leyen: può anche ottenere l’appoggio degli ambientalisti la presidente uscente della Commissione europea, ma così indicherebbe che le richieste dei popolari non saranno tenute in considerazione.