L’estate calda delle riforme. Il Governo va avanti spedito per la sua strada, mentre l’opposizione di centrosinistra continua le barricate dentro e fuori dalle aule del Parlamento.

Mentre alla Camera dei Deputati ha preso il via l’iter per la seconda approvazione della Riforma del Premierato, già approvata in prima lettura al Senato, questa mattina i principali partiti dell’opposizione di centrosinistra insieme al leader della Cgil Maurizio Landini sono attesi, oggi – venerdì 5 luglio 2024 – in Cassazione per il deposito del quesito per il referendum per l’abrogazione dell’Autonomia Differenziata, mentre i sindaci delle regioni del Mezzogiorno e del centrosinistra si stanno organizzando per contrastare la riforma che si teme possa danneggiare le regioni meridionali aumentando il gap con il Nord.

Riforme, Premierato arriva alla Camera, Casellati: “Disponibilità al dialogo, ma no dettature”

Ieri è approdata in commissione Affari Costituzionali alla Camera la riforma per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio dopo il primo via libera al Senato nelle scorse settimane.

Ricordiamo che trattandosi di una riforma costituzionale, per poter diventare legge dovrà essere approvata quattro volte, in totale, da entrambe le Camere e poi passare per il referendum popolare. Un iter lungo e non semplice, dal momento che – come già accaduto al Senato – anche alla Camera le opposizioni si preparano a fare ostruzionismo in tutti i modi possibili, memori di quanto accaduto in prima lettura a Palazzo Madama, dove sono stati presentati più di tremila emendamenti.

La ministra delle Riforme Elisabetta Casellati ha ribadito la “disponibilità al dialogo e dialogo” sul premierato, ma ha anche chiarito:

“dialogo significa reciprocità. Sono disponibile a metterci attorno a un tavolo per poter ragionare ma non significa scrivere una riforma sotto dettatura”.

ha sottolineato in un’intervista a Tg2 Post.

Autonomia, Cgil e sinistra in Cassazione per il referendum abrogativo

Questa mattina, intanto, i partiti di opposizione insieme alla Cgil di Maurizio Landini e altri sindacati depositano in Cassazione il quesito referendario per l’abolizione della Riforma dell’Autonomia Differenziata approvata lo scorso 19 giugno in via definitiva alla Camera.

Mentre i sindaci del nord chiedono di accelerare con l’attuazione della legge Calderoli, quelli del sud (principalmente del centrosinistra) si organizzano per opporsi alla riforma. Una ‘mossa a tenaglia’ con il referendum abrogativo promosso a livello nazionale per ‘cancellare’ la legge bandiera della Lega di Matteo Salvini.