La cornice del Museo Etrusco di Valle Giulia è la location tradizionale del Premio Strega, il più importante riconoscimento della letteratura italiana. Un gala dove si vedono personalità della politica, dal presidente della commissione cultura Federico Mollicone fino all’ex ministro Dario Franceschini mentre fa rumore l’assenza dell’attuale titolare del Mic Gennaro Sangiuliano. Nella sala spiccano le presenze di Serena Bortone e Corrado Augias, ma anche della grande autrice Dacia Maraini e della regista Cristina Comencini.
L’avvicinamemto alla cerimonia è accompagnato dall’immancabile cocktail dove i personaggi più improbabili si incontrano con i vip, capita dunque di vedere Serena Bortone parlare con Franceschini e poi con Giuli, ma anche l’ex vincitore Francesco Piccolo ormai tra gli sceneggiatori più popolari del cinema italiano.
Lo Strega è forse l’unico premio dove i veri vip sono legati al contesto della cultura protagonista del racconto della serata e forse proprio per questo è un mondo a parte. L’assenza di Sangiuliano, l’anno scorso protagonista di una gaffe per non aver letto i libri è accolta con un forte mormorio dai presenti, vista dai giornalisti più “cattivi” come il più clamoroso degli autogol politici.
Premio Strega 2024 la vincitrice Donatella Di Pietrantonio con “L’età fragile”, la video intervista
La cerimonia scivola via divertente con Geppi Cucciari che si prende subito la scena: “Applaudite fortissimo che siamo in diretta qui”, con chiaro riferimento ai fischi tagliati al ministro Sangiuliano nella messa in onda televisiva dello speciale sul TaoBook di Taormina. Subito altra battuta memorabile dopo il caso della conduzione prima tolta e poi data in coppia con Pino Strabioli: “Mi hanno detto che serviva un Pino con una bella voce”, con riferimento al Pino Insegno tanto caro ai fan di telemeloni.
Geppi è la regina di una serata dove il suo partner parla poco o nulla, si prende la scena nelle interviste e nelle battute come quella a Mollicone qui al posto di Sangiuliano: “La domanda la scelta pure lei”. Uno smacco sottile, ma graffiante a quelle stanze del potere a lei avverse. In tutto questo c’è anche il tempo di ricordare con Chiara Valerio la scrittrice Michela Murgia.
Il tutto prima della proclamazione di Donatella Di Pietrantonio con la sua “L’età fragile”, che tra l’altro Corrado Augias ai nostri microfoni poco prima dell’inizio aveva indicato come il libro che più lo aveva colpito.
Lo Strega si conferma dunque come un appuntamento imprescindibile di un panorama culturale libero e democratico, come conferma la stessa vincitrice sul palco: “Parlerò per i diritti delle donne troppe volte dati per scontati”. Un’ora come al solito intensa e piena, che fa una radiografia attraverso la letteratura del tempo che stiamo attraversando.