Dallo scontro politico alle querele e poi, magari, fino aule di tribunale. Le tensioni tra Ilaria Salis e i suoi avversari politici stanno prendendo sempre di più questa piega. Una deriva che ha conosciuto un’escalation con lo striscione esposto da giovani esponenti della Lega di fronte alla casa di famiglia dell’eurodeputata, e che ha portato alla querela presentata dal padre Roberto Salis.

Una mossa che ha provocato le immediate reazioni dei vertici locali del Carroccio.

Roberto Salis querela i giovani della Lega per lo striscione contro sua figlia, il Carroccio: “Vile atto intimidatorio”

‘Salis abusiva sei la vergogna di Monza’.

Questa la scritta che campeggiava sullo striscione con cui alcuni giovani esponenti della Lega si sono presentati davanti alla casa dei genitori di Ilaria Salis, a Monza. Il riferimento è alla vicenda, ormai ben nota, della presunta occupazione abusiva di una casa a Milano da parte dell’eurodeputata e per la quale avrebbe un debito con l’Aler (l’ente regionale che gestisce gli immobili popolari) di circa 90mila euro.

Dopo la mozione presentata da Fratelli d’Italia in Consiglio regionale per chiedere di andare a fondo nella vicenda, ad alzare il livello dello scontro ci ha pensato la Lega, con l’iniziativa della sua organizzazione giovanile cui ha risposto Roberto Salis, querelando i sei ragazzi protagonisti della vicenda.

Un gesto aspramente criticato dagli esponenti del Carroccio, con Alessandro Verri, segretario dell’organizzazione giovanile, che ha parlato di vile atto intimidatorio, mentre il capogruppo della Lega al Consiglio regionale lombardo Alessandro Corbetta ha preferito usare il sarcasmo dicendo che esiste “il reato di occupazione ma non di striscione.

La replica di Roberto Salis: “Politici che si nascondono dietro inesperti fiancheggiatori”

Corbetta si è, infine, rivolto proprio al padre dell’eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra, dicendo di rivolgere a lui le sue querele.

Non si è fatta attendere, quindi, la replica di Roberto Salis che, in primo luogo, ha detto agli esponenti leghisti che la querela era d’obbligo dal momento che la manifestazione è stata rivolta “contro privati cittadini” e non contro il bersaglio delle loro rimostranze.

Salis si è poi rivolto ai ragazzi coinvolti, a suo dire usati come ‘carne da cannone’ dai loro leader di partito:

“Suggerisco ai giovani seguaci di pretendere che coloro che li espongono alle conseguenze dei loro atti li affianchino, perché non è bello vedere dei politici che chiedono a degli inesperti fiancheggiatori, seppur di estrema destra, di assumersi il rischio di una denuncia stando nel loro ufficio con l’aria condizionata. È una questione di stile!”

Ma l’affondo più netto il padre dell’eurodeputata di Avs lo ha riservato proprio allo stesso Corbetta. Dapprima, dicendogli di non poterlo querelare, non essendo in grado di dimostrare che fosse lui il mandante della manifestazione – che sarà il magistrato, spiega Salis, a dover eventualmente individuare – e, successivamente, provocandolo:

“Corbetta, se fosse una persona coerente, dovrebbe, a mio avviso, essere lui a denunciarsi per scaricare la responsabilità dalle spalle dei suoi ignari seguaci che hanno ingenuamente, sembrerebbe, seguito le sue direttive”.

L’ennesimo botta-e-risposta con al centro l’ex detenuta nelle carceri ungheresi. Un vergognoso caso giudiziario che sembra destinato a trasformarsi in uno scontro politico spiacevole e piuttosto indecente.