La Certificazione Unica (CU) è un documento essenziale per la dichiarazione dei redditi. Se il datore di lavoro non ha provveduto a inviarla, è possibile recuperarla tramite il Cassetto Fiscale dell’Agenzia delle Entrate. Andiamo a vedere passo passo come effettuare processo di recupero della CU, spiegando le sanzioni per il mancato rilascio e come sollecitare il datore di lavoro.

Se non si riceve la Certificazione Unica cosa bisogna fare? Cos’è il Cassetto Fiscale e cosa contiene

Il Cassetto Fiscale è un servizio offerto dall’Agenzia delle Entrate che consente ai contribuenti di accedere a vari dati fiscali e anagrafici. Tra i dati disponibili troviamo:

  • Dati anagrafici;
  • Dati delle dichiarazioni fiscali;
  • Dati dei rimborsi;
  • Dati dei versamenti effettuati tramite modello F24 e F23;
  • Atti del registro (dati patrimoniali);
  • Dati e informazioni relativi agli studi di settore e agli indicatori sintetici di affidabilità fiscale (ISA);
  • Informazioni sullo stato di iscrizione al Vies.

Inoltre, il Cassetto Fiscale include le Certificazioni Uniche inviate dai datori di lavoro, anche se non ricevute direttamente dal contribuente.

Come accedere al Cassetto Fiscale

Per accedere al Cassetto Fiscale, è necessario autenticarsi tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE (Carta d’Identità Elettronica). Una volta autenticati, bisogna seguire questi passaggi:

  • Accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate: navigare sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate e selezionare l’opzione per accedere al Cassetto Fiscale.
  • Autenticazione: utilizzare le credenziali SPID o CIE per autenticarsi.
  • Navigare nella sezione “Consultazioni”: una volta entrati, selezionare “Consultazioni” per accedere ai dati fiscali.
  • Selezionare “Dichiarazioni Fiscali”: nella colonna di sinistra, trovare e cliccare su “Dichiarazioni Fiscali”.
  • Trovare la Certificazione Unica: cercare la sezione “Certificazione Unica” che contiene tutte le CU disponibili.

Come scaricare la Certificazione Unica

Dopo aver trovato la sezione dedicata alla Certificazione Unica, è possibile scaricare il documento in formato PDF o stamparlo direttamente.

Cosa fare se non si riceve la Certificazione Unica: cos’è e cosa contiene la CU

La Certificazione Unica è un documento che attesta i redditi percepiti e le ritenute effettuate. Esistono due tipi di CU: sintetica e ordinaria. La CU sintetica viene consegnata ai lavoratori dipendenti, mentre quella ordinaria viene inviata all’Agenzia delle Entrate. I principali contenuti della CU includono:

  • Redditi complessivi da lavoro dipendente e assimilato;
  • Redditi da pensione e prestazioni a sostegno del reddito;
  • Redditi complessivi da lavoro autonomo e provvigioni;
  • Ritenute d’acconto, acconti sulle imposte e detrazioni effettuate;
  • Contributi previdenziali e assistenziali.

Se non si riceve la Certificazione Unica: quali sono le scadenze da rispettare?

I sostituti di imposta sono obbligati a trasmettere la CU entro specifiche scadenze:

  • Per i redditi da lavoro dipendente e assimilati: entro il 16 marzo di ogni anno (18 marzo nel 2024).
  • Per i redditi da lavoro autonomo: entro il 31 ottobre di ogni anno.

In caso di cessazione del rapporto di lavoro, la CU deve essere rilasciata entro 12 giorni dalla richiesta del dipendente.

Cosa fare se non si riceve la Certificazione Unica: dal sollecito alla denuncia

Se il datore di lavoro non rilascia la CU, il contribuente deve agire per sollecitare la consegna. Ecco i passaggi da seguire:

  • Sollecito formale: inviare una raccomandata a/r al datore di lavoro, precisando che in caso di mancata consegna, si procederà con una segnalazione all’amministrazione finanziaria.
  • Denuncia all’Agenzia delle Entrate: se il sollecito non viene accolto, denunciare la violazione all’ufficio territoriale competente dell’Agenzia delle Entrate.

Sanzioni per il mancato rilascio della CU

L’omesso, tardivo, incompleto o infedele rilascio della CU è punito con una sanzione amministrativa che varia da 258 euro a 2.065 euro. L’amministrazione finanziaria può, in alcuni casi, chiudere un occhio se la certificazione viene rilasciata in tempo utile per la dichiarazione dei redditi. Tuttavia, la valutazione spetta sempre all’Agenzia delle Entrate.