La recente sentenza della Corte di Cassazione Penale, Sezione 3^, n. 20857 del 28 maggio 2024, ha ribadito l’importanza del principio di proporzionalità nell’esecuzione degli ordini di demolizione di immobili abusivi. Andiamo a scoprire quali sono le implicazioni di questa sentenza e il rapporto tra il diritto alla vita privata e familiare e le normative urbanistiche, in particolar modo in merito a reati edilizi e conseguenti demolizioni.
Reati edilizi: ordine di demolizione e il diritto alla vita privata
La sentenza della Corte di Cassazione chiarisce che l’esecuzione dell’ordine di demolizione di un immobile abusivo non contrasta con il diritto al rispetto della vita privata e familiare, come previsto dall’articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (C.E.D.U.). La Corte ha stabilito che non esiste un diritto “assoluto” a occupare un immobile abusivo, anche se questo rappresenta la casa familiare.
Il diritto della collettività e l’equilibrio urbanistico
L’ordine di demolizione di un immobile abusivo non viola in astratto il diritto individuale a vivere nel proprio domicilio. Piuttosto, protegge il diritto della collettività a recuperare l’equilibrio urbanistico-edilizio che è stato manomesso. Questo equilibrio è considerato un bene costituzionalmente tutelato, e la rimozione delle costruzioni abusive è necessaria per il suo mantenimento.
La giurisprudenza della Corte EDU
La Corte di Cassazione si allinea con la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, citando le sentenze Ivanova e Cherkezov c. Bulgaria del 2016 e Kaminskas c. Lituania del 2020. Queste sentenze sottolineano l’importanza del principio di proporzionalità nell’attuazione degli ordini di demolizione. Nello specifico, questo principio richiede che:
- Venga garantito un tempo sufficiente per ottenere la sanatoria dell’immobile o per trovare soluzioni abitative alternative.
- Sia possibile per l’interessato far valere le proprie ragioni davanti a un tribunale indipendente.
- L’esecuzione sia evitata in momenti che potrebbero compromettere altri diritti fondamentali, come quello dei minori a frequentare la scuola.
- Venga considerata la consapevolezza dell’interessato riguardo alla natura abusiva dell’attività edificatoria.
Reati edilizi e demolizione: il caso specifico e la decisione del Tribunale di Napoli
Nel caso specifico analizzato, il Tribunale di Napoli ha rigettato l’istanza di declaratoria di inesistenza giuridica o nullità dell’ingiunzione a demolire presentata da Lucia Capasso. La decisione del Tribunale si è basata sulla consapevolezza della Capasso riguardo all’illiceità del proprio comportamento e sulla mancata adeguazione agli ordini delle autorità per un periodo di 13 anni.
Il principio di proporzionalità nell’attuazione della demolizione
La sentenza della Cassazione ribadisce che il giudice deve rispettare il principio di proporzionalità nell’attuazione degli ordini di demolizione. Questo significa valutare se l’interessato ha avuto sufficiente tempo per regolarizzare l’immobile o trovare soluzioni alternative, e se l’esecuzione dell’ordine interferisce con altri diritti fondamentali.
L’inammissibilità del ricorso: cosa ha deciso la Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Lucia Capasso, confermando l’ordinanza del Tribunale di Napoli. La decisione si basa sul fatto che la Capasso era pienamente consapevole dell’illiceità del suo operato e ha avuto un ampio periodo di tempo per conformarsi alle normative. La mancata adeguazione ha portato alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso e all’obbligo di pagamento delle spese processuali.
Le conclusioni della Corte di Cassazione hanno sottolineato ulteriormente la coerenza della giurisprudenza italiana nel bilanciare i diritti individuali con quelli della collettività. L’ordine di demolizione di immobili abusivi, seppur interferendo con il diritto alla vita privata e familiare, è giustificato dalla necessità di ripristinare l’equilibrio urbanistico e tutelare i beni costituzionalmente protetti.
In sintesi
La recente sentenza della Corte di Cassazione Penale n. 20857 del 28 maggio 2024 ha riaffermato l’importanza del principio di proporzionalità nell’esecuzione degli ordini di demolizione di immobili abusivi. La Corte ha stabilito che la demolizione non viola il diritto alla vita privata e familiare, ma tutela l’equilibrio urbanistico e il diritto collettivo. La decisione è stata confermata anche nel caso specifico del Tribunale di Napoli, che ha rigettato il ricorso di Lucia Capasso.