Un ritorno esplosivo per i Die Antwoord, ieri 3 luglio 2024 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma.

Il trio di origine sudafricana, composto dai due vocalist Ninja, Yo-Landi Visser e da DJ Hi-Tek, ha infiammato il palco dell’area Cavea con un concerto di breve durata, compresso, ma ricco dei più grandi successi del singolare progetto di genere alternative hip hop e musica elettronica.

Quello che è stato offerto al pubblico, è stata una sorta di esibizione “Best Of” e che ha ripercorso interamente la loro carriera dal 2008 ad oggi.

Die Antwoord a Rock in Roma 2024: in apertura Lil2Hood Aka Fla$h| FOTO

I fan dei Die Antwoord erano già presenti all’entrata dell’Auditorium Parco della Musica dal primo pomeriggio, sotto un cielo grigio piombo e che preannunciava pioggia: fortunatamente mai arrivata.

Oltre il servizio di sicurezza, volto al controllo e alla protezione dei presenti ed operatori sanitari, anche numerosi agenti dei carabinieri. Una situazione diametricalmente opposta al concerto del 3 giugno dell’indie band statunitense The National, tenutosi nella stessa location, ma dall’atmosfera certamente più lounge.

La prima domanda che sorge spontanea è: C’era la necessità di un controllo così intenso?”. Naturalmente no, perché non si è trattato di un rave party, ma di un normalissimo live di musica elettronica, come tanti altri. La security più che giustificata, per il rischio di potenziali cadute dalla tribuna, durante gli intensi balli e momenti di divertimento degli ascoltatori.

Alle 20:30, di apertura al concerto Lil2Hood AKA Fla$h, ha scaldato il pubblico fino all’arrivo del dinamic duo in un esclusivo DJ Set crossover, alternando produzioni inedite a brani come Du Hast del gruppo tedesco industrial metal Rammstein, i System of a Down con Chop Suey e Killing in the name of dei Rage Against The Machine.

L’arrivo dei Die Antwoord sullo stage: prima parte | VIDEO

Alle 21:30/40, dopo un breve check da parte dell’entourage del duo, i Die Antwoord sono saliti sul palco del Rock In Roma, vestiti con tute arancioni fosforescenti e accompagnati da DJ Hi-Tek, rigorosamente mascherato da cane, come nei videoclip ufficiali e una ballerina.

Dopo l’introduzione strumentale, il gruppo ha interpretato “Fatty Boom Boom”, “Daddy” e “Banana Brain” come riportato dalla setlist ufficiale dal concerto.

Successivamente, Ninja si è dedicato ad un momento solista con un brano ad “acapella”: un tripudio di ovazioni e applausi per Watkin Tudor Jones, tornato alle scene dopo un periodo delicato della propria vita, ed accolto con il massimo dell’amore da tutti i suoi fan.

Nonostante il mare di cellulari accesi nel video pubblicato da Tag24, in realtà è stato uno dei pochi momenti “social” dal concerto. La maggior parte delle persone ha ballato dall’inizio alla fine dell’esibizione.

La seconda parte del concerto dei Die Antwoord | FOTO E SCALETTA

Il secondo round dei Die Antwoord è stato molto più dinamico ed energico, a differenza della prima parte.

Dopo la lenta e rilassante Ugly Boy, si è passati alla brutale “Pitbull Terrier” con una Yo-Landi in formissima, rapida nel flow e con zero playback: con la voce quasi pari al brano registrato in studio. La canzone è contenuta all’interno dell’album Donker Mag del 2014 ed è nata da un campionamento della colonna sonora del film “Gatto Nero, Gatto Bianco” di Emir Kusturica.

In conclusione il gruppo ha rappato Baby’s On Fire, “I Fink U Freeky” il brano che li ha resi famosi nel 2012 con 192 milioni di visualizzazioni al videoclip ufficiale disponibile su YouTube, Happy Go Sucky Fucky ed Enter the Ninja.

Uniche note di demerito: la mancanza di Age of Illusion, loro recente successo presente nella scaletta ma per qualche motivo ignoto, evitato. Un live davvero corto, di circa un’ora, già 30 minuti/45 in più avrebbero fatto la differenza, anche per quanto concerne il prezzo, proibitivo per le tribune e di circa 70 euro.

Nonostante questi “piccoli difetti”, tutto è filato liscio come l’olio: il pubblico pagante ha ballato all’unisono sotto le canzoni del duo sudafricano, pacificamente e divertito, in un forte momento di “liberazione collettiva” e serenità. Ottima l’organizzazione e la gestione da parte degli addetti dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Probabilmente sarebbe stato più costruttivo, viste le poche persone presenti in tribuna, permettere agli spettatori di poter scendere insieme agli altri nel parterre, ancora con grande possibilità di contenimento e così da permettere una maggiore esperienza a tutti.

Per chi volesse approfondire la lunga e complessa storia dei due trapper, è disponibile online il documentario a cura di Jon Day “Zef – The Story of Die Antwoord”.