Il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto legge con misure urgenti per affrontare le problematiche del sistema penitenziario italiano. Questo provvedimento, denominato “Carcere Sicuro“, punta a risolvere questioni rilevanti come il sovraffollamento delle carceri e l’umanizzazione delle condizioni detentive. Il decreto è stato presentato dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, affiancato dal ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo e dal viceministro dell’Economia e delle finanze Maurizio Leo.

Quali sono gli obiettivi del Decreto Carcere Sicuro

Il decreto si propone di migliorare l’efficienza del sistema penitenziario italiano attraverso una serie di misure mirate. Tra queste figurano l’assunzione di 1.000 nuove unità per il Corpo della Polizia Penitenziaria, l’aumento delle telefonate mensili per i detenuti, e la creazione di un albo di comunità per la detenzione domiciliare. Queste misure non sono finalizzate a svuotare le carceri, ma a rendere più umana e funzionale l’esecuzione della pena.

Assunzioni e procedure snellite

Una delle misure chiave del decreto riguarda l’assunzione di mille nuovi agenti penitenziari, prevista per il biennio 2025-2026. Questo intervento è fondamentale per migliorare la gestione delle carceri, ridurre il carico di lavoro degli attuali agenti e garantire una maggiore sicurezza. Inoltre, il decreto prevede procedure più snelle per concedere la liberazione anticipata e altre misure alternative alla detenzione. Queste procedure saranno rese più rapide e meno burocratiche, con il magistrato di sorveglianza che potrà decidere direttamente senza passare per il tribunale collegiale.

Decreto Carcere Sicuro: aumentano le telefonate mensili per i detenuti

Il decreto prevede un aumento delle telefonate mensili concesse ai detenuti, che passeranno da 4 a 6. Questa misura mira a migliorare il benessere psicologico dei detenuti, permettendo loro di mantenere un contatto più frequente con le famiglie. Secondo il ministro Carlo Nordio, questa modifica rappresenta un piccolo, ma significativo passo verso l’umanizzazione delle carceri.

Istituzione dell’albo delle comunità

Il decreto introduce un albo delle comunità che potranno accogliere detenuti con particolari requisiti, come coloro che hanno un residuo di pena basso, tossicodipendenti o persone condannate per determinati reati. Questi detenuti potranno scontare la parte finale della loro pena in strutture residenziali adeguate, favorendo il loro reinserimento sociale e riducendo il sovraffollamento carcerario.

Dettagli sulle misure alternative

Il decreto punta a semplificare e velocizzare le procedure per la concessione della liberazione anticipata e altre misure alternative alla detenzione. Il magistrato di sorveglianza avrà l’obbligo di verificare i requisiti per la concessione di questi benefici, rendendo il processo più trasparente e prevedibile per i detenuti. Inoltre, il testo mantiene lo sconto di pena per buona condotta a 45 giorni ogni sei mesi.

Modifiche al Regime del 41 bis

Il decreto prevede anche modifiche alla disciplina del regime detentivo differenziato del 41 bis, noto come “carcere duro” per mafiosi e terroristi. In particolare, viene esclusa la possibilità per questi detenuti di accedere ai programmi di giustizia riparativa. Questa misura mira a garantire che i detenuti più pericolosi rimangano sotto stretto controllo.

Nuove norme per l’abuso d’ufficio

Il decreto introduce una nuova norma sul reato di indebita destinazione di denaro o cose mobili, una forma di peculato per distrazione. Questo reato prevede la reclusione da sei mesi a tre anni per i funzionari pubblici che utilizzano risorse per scopi diversi da quelli legali. Questa modifica è stata introdotta per evitare un vuoto normativo dopo l’abolizione del reato di abuso d’ufficio, prevenendo così possibili infrazioni da parte dell’Unione Europea.

Formazione e aggiornamento per il personale penitenziario

Il decreto include anche disposizioni sulla formazione e l’aggiornamento del personale penitenziario. Queste norme mirano a migliorare le competenze degli agenti e dei dirigenti, garantendo una gestione più efficiente e professionale delle carceri.

Decreto Carcere Sicuro: le dichiarazioni dei Ministri

Il ministro Carlo Nordio ha sottolineato che il decreto rappresenta un intervento strutturale e organico che si inserisce nella visione del governo Meloni di umanizzare le carceri. Il provvedimento mira a migliorare il reinserimento sociale dei detenuti e a ridurre il sovraffollamento carcerario. Nordio ha anche evidenziato l’importanza di rendere più chiare e trasparenti le procedure per la liberazione anticipata, creando un “patto” con i detenuti per informarli sui loro diritti e sui benefici che possono ottenere con buona condotta.

Oltre al decreto carceri, il Consiglio dei ministri ha approvato anche altri importanti provvedimenti, tra cui il decimo decreto legislativo sulla riscossione, disegni di legge riguardanti il rendiconto e l’assestamento di bilancio, un decreto per la semplificazione dei controlli sulle imprese e un adeguamento delle regole italiane alla governance europea dei dati.