Quali sono i bonus esentasse che non vanno dichiarati nel modello 730? Sulle somme percepite devono essere sempre pagate le tasse? Scopriamo quali sono gli aiuti statali e quali sono i bonus, che devono essere inseriti nel 730.

Gli aiuti statali ed i bonus sono sempre esentasse e quali possono essere inseriti nel 730? Quali sono i bonus che comportano il pagamento dell’Irpef? I contribuenti che hanno maturato redditi nel corso dell’anno 2023 sono chiamati a presentare la dichiarazione dei redditi 2024 nella quale è necessario inserire tutte i redditi maturati, su cui vanno pagate le tasse.

Quali sono i bonus esentasse che non vanno dichiarati nel 730?

I bonus e gli aiuti statali erogati non sono imponibili dal punto di vista fiscale. Essendo aiuti di natura economica erogati dallo Stato per sostenere le famiglie in stato di difficoltà, questi bonus sono esentasse non vanno indicati nella dichiarazione dei redditi.

Sugli aiuti e sui bonus erogati l’Irpef non è dovuta. Si pensi al caso dell’indennità di accompagnamento ed alla pensione d’invalidità che hanno una funzione assistenziale: entrambi gli aiuti non concorrono a formare il reddito imponibile. Chi percepisce la pensione di invalidità non viene tassato e non deve indicarla nella dichiarazione dei redditi.

Chi percepisce l’assegno di invalidità è tenuto a dichiararlo in quanto si tratta di una prestazione che viene equiparata all’assegno pensionistico. Di conseguenza, l’assegno di invalidità concorre a formare il reddito ed è soggetto all’Irpef. Di conseguenza, deve essere dichiarato in sede di denuncia dei redditi.

Il trattamento integrativo spettante ai lavoratori dipendenti ed assimilati con redditi inferiori ai 15mila euro all’anno non è imponibile dal punto di vista fiscale ed è esentasse. Si tratta di un aiuto volto a ridurre la pressione fiscale e spetta solo a determinate condizioni. Anche se l’ammontare percepito non è tassato, il trattamento integrativo deve essere indicato nel modello 730 nel rigo C14.

Indennità di disoccupazione è esentasse?

Le indennità di disoccupazione (Naspi e Dis Coll) sono misure riconosciute a lavoratori subordinati e collaboratori, che hanno perso l’occupazione. Le indennità di disoccupazione prevedono la copertura contributiva figurativa. Naspi e Dis Coll sono soggette all’Irpef: l’Inps opera in qualità di sostituto di imposta ed effettua le trattenute Irpef prima dell’erogazione. Le indennità di disoccupazione devono essere inserite nel modello 730 e l’Inps rilascia la Certificazione Unica.

Assegno Unico è esentasse?

L’Assegno Unico è una prestazione a sostegno delle famiglie con i minori ed i maggiorenni di età inferiore ai 21 anni di età. L’erogazione della prestazione dipende dall’Isee familiare e le somme vengono corrisposte al beneficiario dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

L’assegno unico non rientra nel calcolo dell’imponibile e non deve essere inserito nella dichiarazione dei redditi. Come gli assegni familiari anche l’assegno unico è esentasse. La Certificazione Unica che viene rilasciata dall’Inps (sostituto di imposta) specifica in modo chiaro che si tratta di un reddito esentasse e la CU viene approntata solo per scopi meramente informativi.

Cosa dichiarare nel 730?

Nel 730 è necessario dichiarare i Redditi diversi, ovvero redditi che non trovano specifica collocazione in altre categorie. Tali redditi devono essere indicati nel quadro D del modello 730. Non si tratta di redditi da pensione, lavoro autonomo e dipendente, ma di redditi che devono essere dichiarati. Si pensi ai compensi percepiti per attività di lavoro autonomo occasionale. Nel quadro D trovano indicazione i redditi diversi, che devono essere assoggettati all’Irpef.

Si possono reperire nella Certificazione Unica che viene rilasciata dal sostituto di imposta. Tra i redditi che devono essere indicati nel 730 quadro D troviamo i proventi derivanti dall’utilizzazione economica di invenzioni industriali da parte dell’autore, utili che spettano ai soci fondatori delle società di capitali, redditi derivanti dall’utilizzazione economica di opere dell’ingegno, redditi derivanti dall’assunzione di obblighi di fare.