Una Società ha sottoscritto un accordo sindacale che consente ai dipendenti di convertire il premio di risultato in beni e servizi del Piano di Welfare. Tra i servizi offerti, la Società prevede il rimborso delle spese per attività sportive praticate dai figli dei dipendenti. La Società ha chiesto all’Agenzia delle Entrate se tali spese possano essere esentate dall’IRPEF secondo l’articolo 51, comma 2, lettera f-bis) del TUIR, il quale esclude alcune prestazioni dal reddito di lavoro dipendente.

Rimborso spese sportive figli dipendenti: il quesito

La Società ha osservato che la recente modifica costituzionale, avvenuta con la legge del 26 settembre 2023, n. 1, ha riconosciuto il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva. Basandosi su questo riconoscimento, la Società ha proposto che le spese sportive possano rientrare tra quelle esentabili dall’IRPEF, in quanto connesse all’educazione e istruzione dei figli dei dipendenti.

Rimborso spese sportive figli dipendenti: l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha esaminato il quesito alla luce dell’articolo 51 del TUIR, che regola il trattamento fiscale dei redditi di lavoro dipendente. In particolare, l’articolo 51, comma 2, lettera f-bis) esclude dal reddito imponibile le somme, i servizi e le prestazioni erogati dal datore di lavoro per servizi di educazione e istruzione, inclusi servizi integrativi e di mensa, ludoteche, centri estivi e invernali, nonché borse di studio.

L’Agenzia ha chiarito che le esenzioni previste dalla lettera f-bis) riguardano esclusivamente le prestazioni con finalità educative e istruttive rese nell’ambito scolastico o formativo. Come anticipato, la circolare n. 28/E del 2016 specifica che l’esenzione si applica a servizi di istruzione ed educazione, come asili nido, scuole materne, ludoteche, centri estivi e invernali e borse di studio.

Infatti, la menzione delle borse di studio per i familiari dei dipendenti, presente nella precedente disposizione, completa i benefit educativi. Secondo la circolare n. 238 del 2000, sono inclusi assegni, premi di merito, sussidi per studi, rimborsi per rette scolastiche, tasse universitarie, libri di testo e incentivi per eccellenza scolastica. Sono riconosciuti anche trasporto scolastico, gite didattiche, visite d’istruzione e servizi di baby-sitting, erogati direttamente o tramite rimborsi.

Esclusione spese sportive dal regime di esenzione

L’Agenzia delle Entrate ha sottolineato che le spese per attività sportive possono essere esentate solo se rientrano in iniziative scolastiche. Nella fattispecie, la Società intende rimborsare spese per corsi sportivi erogati da associazioni sportive, anche se svolti all’interno di istituti scolastici. Tuttavia, tali attività non sono considerate parte delle “iniziative incluse nei piani di offerta formativa scolastica“. Pertanto, le somme rimborsate devono essere assoggettate a tassazione.

Conseguenze per le aziende

Le aziende che desiderano offrire benefit ai propri dipendenti attraverso piani di welfare devono considerare attentamente le disposizioni normative. Il rimborso delle spese per attività sportive dei figli, se non rientranti in iniziative scolastiche, non può beneficiare dell’esenzione fiscale prevista dall’articolo 51, comma 2, lettera f-bis). Le aziende dovranno quindi tassare tali rimborsi come reddito di lavoro dipendente.

Rimborso spese sportive figli dipendenti: la Risposta dell’Agenzia delle Entrate in sintesi

Una Società ha sottoscritto un accordo sindacale che permette ai dipendenti di convertire il premio di risultato in beni e servizi del Piano di Welfare, inclusi i rimborsi per attività sportive dei figli. La Società ha chiesto all’Agenzia delle Entrate se tali rimborsi possano essere esentati dall’IRPEF secondo l’articolo 51, comma 2, lettera f-bis) del TUIR, che esclude alcune prestazioni dal reddito di lavoro dipendente. L’Agenzia ha chiarito che l’esenzione si applica solo a servizi educativi scolastici, come asili nido, scuole materne, ludoteche e borse di studio. Pertanto, le spese sportive rimborsate, non essendo parte delle iniziative scolastiche, devono essere tassate. Le aziende devono quindi considerare attentamente le normative quando offrono benefit ai dipendenti.