Si chiamava Vincenza Saracino e aveva 50 anni la donna che nella tarda serata di ieri, 3 luglio 2024, è stata trovata morta, con una profonda ferita all’altezza del collo, in un casolare abbandonato non distante dall’abitazione in cui viveva insieme alla figlia e al marito a Preganziol, in provincia di Treviso: da martedì 2 luglio risultava scomparsa.

Chi era Vincenza Saracino, trovata morta a Preganziol un giorno dopo la sua scomparsa

Vincenza Saracino, di 50, era stata avvistata per l’ultima volta mentre, dopo aver lasciato il luogo di lavoro, il sexy shop De Sade, si apprestava a fare la spesa al supermercato vicino casa. Erano le 17.30 di martedì 2 luglio e si trovava in sella alla sua City Bike elettrica di colore azzurro con cestino e portapacchi di colore nero.

Da lì, il nulla: improvvisamente la donna era scomparsa. A dare l’allarme, il marito che, non riuscendo più a contattarla, si era preoccupato. Ieri, 3 luglio, 24 ore dopo la denuncia, le ricerche si sono concluse nel peggiore dei modi: il suo corpo è stato trovato senza vita in un casolare abbandonato non distante dall’abitazione in cui viveva.

Presentava una profonda ferita all’altezza del collo. Una delle ipotesi è che possa essere stata accoltellata nel corso di una rapina, ma chi indaga non esclude nulla: neanche che l’omicidio possa essersi consumato altrove e che poi il cadavere – con addosso ancora i vestiti del giorno della scomparsa, “una maglia e pantaloni leggins a fantasia animalier” – sia stato spostato.

Per fare luce sull’accaduto si starebbero già passando al setaccio le telecamere di videosorveglianza dell’area del ritrovamento. Una svolta potrebbe quindi arrivare a breve.

Ritrovato senza vita anche Alex Marangon, che era scomparso da Vidor

È stato ritrovato purtroppo senza vita anche il 26enne Alex Marangon, che nella notte tra sabato 29 e domenica 30 giugno era scomparso dopo essersi allontanato da un ritiro spirituale al quale stava partecipando presso l’Abbazia Santa Bona di Vidor, nel Trevigiano.

Il suo corpo si trovava su un isolotto del greto del fiume Piave, a circa quattro chilometri dal luogo del suo ultimo avvistamento, e presentava il morso di un animale selvatico all’altezza di uno dei due fianchi. Cosa gli sia successo non è chiaro.

Stando a quanto emerso finora, avrebbe consumato, prima di far perdere le sue tracce, una tisana a base di ayahuasca, una pianta allucinogena che in Italia è vietata. L’ipotesi è che, in preda agli effetti psicotropi della sostanza, abbia poi raggiunto una zona esterna dell’abbazia che sovrasta il fiume, un boschetto, cadendo in acqua.

Ieri a “Chi l’ha visto” su Rai 3 i genitori hanno chiesto a chiunque fosse presente quella sera di farsi avanti e parlare, di spiegare cosa sia accaduto al ragazzo e perché sia stato lasciato uscire nel bel mezzo della cerimonia. Qualcuno avrebbe dovuto prendersi cura di lui, come accade in eventi di questo tipo. Che fine ha fatto ora?

E che fine hanno fatto le persone alle quali Alex avrebbe dato un passaggio per arrivare al ritiro, il giorno prima? Come sono tornate a casa? Apparteneva a uno di loro la tunica bianca che alcuni inviati della trasmissione condotta da Federica Sciarelli hanno rinvenuto a bordo fiume vicino all’abbazia? Sono solo alcuni degli interrogativi che avvolgono il caso. La Procura indaga per morte come conseguenza di altro reato contro ignoti.