È in dirittura d’arrivo il decreto contenente il bonus sulla transizione 5.0 degli investimenti delle imprese che potrebbe essere operativo già dalla fine di luglio 2024. Il provvedimento, che assegna 6,3 miliardi di euro di risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) a favore degli investimenti aziendali – purché sostenibili – è approdato all’esame della Corte dei conti per gli opportuni controlli.
Il passaggio che precede la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale è stato anticipato da un accordo sul decreto attuativo tra i tre ministeri coinvolti nella misura: il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), il ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase).
Il testo condiviso contiene delle novità, soprattutto per quanto concerne i ruoli assegnati all’Agenzia delle entrate e al Gestore dei servizi energetici (Gse), la prima coda di investimenti con scadenza, per le spese del 2024, al 30 aprile 2025, e l’inclusione degli impianti di produzione di energia termica tra i beni strumentali ammissibili di credito d’imposta.
Bonus transizione 5.0, avvio a fine luglio 2024, da quando si può presentare la domanda?
Passa alla Corte dei conti per il necessario controllo il provvedimento relativo al bonus transizione 5.0 riguardante il credito d’imposta assegnato alle imprese per investimenti che assicurino anche la transizione energetica e digitale. Il decreto è atteso alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entro la fine di luglio 2024, periodo a partire dal quale le imprese potranno presentare le domande per l’assegnazione dei crediti d’imposta. Si prevede anche l’uscita di una circolare tecnica che dovrà disciplinare, nel dettaglio, il raggiungimento degli obiettivi energetici connessi ai beni 5.0 acquistati.
Tra le ultime novità dell’ultima versione del provvedimento inviato alla Corte dei conti, figura la revisione del periodo di applicazione degli investimenti. Per quelli del 2024, scompare la coda che avrebbe dovuto trascinare il periodo fino al 30 aprile 2025. Il comma del provvedimento che consentiva di far slittare gli investimenti del 2024 alla fine di aprile del 2025 in presenza della “prenotazione” dei beni e del versamento dell’acconto del 50% di spesa, è stato eliminato dall’ultima bozza del decreto.
Quando esce il decreto attuativo transizione 5.0?
Un’altra novità riguarda il coordinamento di intervento del Gestore dei servizi energetici (Gse) con l’Agenzia delle entrate. A gestire le pratiche fino al completamento degli investimenti sarà il Gse, incaricato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’Agenzia delle entrate, dal canto suo, invierà al Gestore dei servizi energetici gli elenchi delle aziende che abbiano richiesto e fruito della compensazione del credito d’imposta insieme agli importi utilizzati.
Credito d’imposta entro il 28 febbraio 2026: comunicazioni da trasmettere al Gse
Il decreto sui bonus delle transizione 5.0 fa un passo in avanti anche per quanto concerne la documentazione che le imprese dovranno produrre al Gestore dei servizi energetici (Gse) per la fruizione del credito d’imposta. Si conferma che il completamento del progetto di investimento dovrà avvenire entro il 28 febbraio 2026, scadenza entro la quale le aziende sono chiamate a trasmettere la comunicazione di completamento dell’investimento. Si tratta di un modello ex post relativo al raggiungimento dei target dichiarati in sede di presentazione del progetto.
Pertanto, all’atto della domanda le aziende dovranno produrre al Gse la perizia tecnica asseverata sui beni oggetto di acquisto, la certificazione contabile relativa ai costi sostenuti per gli investimenti e gli obiettivi energetici che si intendano raggiungere con gli obiettivi. Si ricorda che le percentuali di beneficio del credito d’imposta includono aliquote di obiettivi minimi in ambito di sostenibilità ambientale e di impatto delle azioni produttive delle imprese.
Energia termica autoprodotta nel bonus transizione 5.0 del 2024
Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase), infine, ha ottenuto di includere nel provvedimento il comma relativo agli impianti che producono energia termica. Investimenti in impianti di questo tipo riceveranno quote di bonus di transizione 5.0 nel caso in cui fossero acquistati per produrre autonomamente energia destinata all’auto-consumo.