Ne ha per tutti, il presidente del Senato, dalla sinistra, attaccata perché ostile al confronto politico, al contrario della destra, all’Italia del calcio, uscita in maniera vergognosa da Euro 2024. Ignazio La Russa arriva anche a ‘sfottere’ gli avversari politici, dichiarando che i voti per la sua elezione a presidente del Senato sono arrivati anche da loro e che “un giorno” farà i nomi.
E non manca di commentare la lettera di Giorgia Meloni ai dirigenti di Fratelli d’Italia sull’inchiesta di Fanpage…
La Russa e i voti dalla sinistra per la sua elezione a presidente del Senato: “Questa cosa li fa arrabbiare da pazzi”
L’occasione per il ‘one man show’ della seconda carica dello Stato arriva dalla presentazione della pubblicazione dell’Associazione Altero Matteoli intitolata “Dalla Fondazione all’Associazione: una scelta di continuità“, avvenuta oggi, 3 luglio 2024, presso la sala della Fondazione Alleanza Nazionale, in Via della Scrofa.
L’affondo di La Russa è secco, nel corso di un lungo intervento nel quale non sono mancate le battute e gli attacchi agli avversari della sinistra. Il presidente del Senato ricorda alla platea la sua elezione, sottolineando come i voti necessari siano arrivati per forza anche da parte dell’opposizione:
“Hanno deciso che dovessi fare io il presidente del Senato ma devo dire che l’ha deciso anche una bella fetta di sinistra, altrimenti i voti non li avrei avuti. Questa cosa li fa arrabbiare da pazzi, ma che ci posso fare? Un giorno farò i nomi, ce n’è di tutti i partiti, quasi nessuno escluso”.
Una frase pronunciata con il ghigno che ormai lo contraddistingue e che rende evidente la soddisfazione incontenibile che lo anima mentre la dice.
L’attacco alla sinistra del presidente del Senato: “Per pregiudizio sempre contraria al confronto politico”
Ma di cose da dire ai suoi avversari politici La Russa ne ha molte altre.
L’inizio del suo intervento, infatti, esalta il contributo dato al dibattito politico dalla Fondazione, segnale della voglia di confronto da sempre presente negli ambienti della destra. Un desiderio, al contrario, totalmente assente nella sinistra, dove ha sempre prevalso, a suo dire, il pregiudizio e la voglia di “trovare ogni scorciatoia per evitare il confronto delle idee“.
Ma il ragionamento riflessivo non tragga in inganno. Il presidente del Senato mette, infatti, subito da parte la pacatezza quando passa in rassegna i molti nomi, di destra e di sinistra, che hanno dibattuto sotto l’egida della Fondazione, in nome proprio di quel confronto da lui così esaltato. Tra loro c’è anche Piero Fassino, al quale La Russa non risparmia una ‘stilettata’:
“C’erano Buttiglione, la Gelmini, persino Fassino. Non c’erano profumi, quindi non è sparito nulla…”
Il riferimento riguarda la vicenda che ha visto protagonista l’esponente del Pd, accusato di aver rubato una confezione di profumo dal valore di circa 130 euro presso il Duty Free dell’aeroporto di Fiumicino. Non proprio quel che si dice ‘bon ton’ istituzionale…
La Russa definisce “ottima” la lettera di Meloni sull’inchiesta Fanpage
Stesso tono accalorato utilizza il presidente del Senato quando parla dell’Italia di Luciano Spalletti, eliminata agli ottavi di finale di Euro 2024 dalla Svizzera. Un’eliminazione indegna per La Russa perché arrivata senza combattere, con una squadra “entrata in campo avendo già deciso di perdere la partita“.
L’esponente di Fratelli d’Italia usa, invece, molte meno parole per commentare la lettera della premier Giorgia Meloni ai dirigenti di Fratelli d’Italia sull’inchiesta di Fanpage sui comportamenti fascisti e antisemiti di Gioventù nazionale, organizzazione giovanile del partito.
La Russa la definisce semplicemente “ottima“ e, a chi gli chiede se ci fosse stato un confronto con la presidente del Consiglio in merito alla missiva, risponde che si sono sentiti solamente dopo, una chiamata per dirle che le era piaciuta. Solo una battuta, dunque, senza ulteriori commenti. Quelli, oggi, li ha riservati solo alla sinistra.