La Guida Suprema dell’Iran Ali Khamenei ha rivolto un invito ad andare a votare ai propri cittadini. Il prossimo venerdì 5 luglio si terrà il secondo turno delle elezioni presidenziali che deciderà chi tra Pezeshkian e Jalili diventerà capo di Stato dopo la morte di Raisi. L’ayatollah, dopo l’astensionismo record del primo turno, ha invitato i cittadini a recarsi alle urne.
Nel corso del primo turno tenutosi lo scorso 28 giugno è andato a votare solo il 40% degli aventi diritto. Si tratta della percentuale più bassa nella storia della Repubblica Islamica.
L’appello di Khamenei in vista del secondo turno delle elezioni presidenziali in Iran
Il leader supremo ha invitato i propri cittadini a recarsi alle urne venerdì 5 luglio per il secondo turno delle elezioni presidenziali. Khamenei ha detto che la bassa affluenza durante il primo turno non è stato un atto contro il sistema e ha chiesto in un video a coloro che “amano l’Islam, la Repubblica e il progresso del Paese” di recarsi alle urne.
Chi andrà al ballottaggio?
I protagonisti del ballottaggio saranno il deputato riformista Massoud Pezeshkian, 69 anni, sostenitore di un Iran più aperto all’Occidente, contro il conservatore Said Jalili, 58 anni. L’ayatollah preferirebbe una vittoria del secondo in quanto Jalili sarebbe più vicino alle politiche attuali della Repubblica Islamica.
Molte figure dell’opposizione in Iran hanno chiesto il boicottaggio del voto, giudicando il campo conservatore e quello riformista come due facce della stessa medaglia. I candidati alla presidenza dell’Iran sono stati scelti dal Consiglio dei Guardiani, un organo costituzionale composto da sei teologi e sei giuristi vicini alla Guida Suprema.