Litigio tra Stefano Bonaccini e Claudio Borghi sull’emergenza caporalato. Per il neo-eletto eurodeputato del Partito Democratico la soluzione al problema, seppur inteso in senso generale come sfruttamento dei lavoratori, sarebbe l’approvazione di una legge sul salario minimo, una delle principali battaglie portate avanti dai democratici in Italia e in Europa.
Una lettura che non convince, invece, il senatore della Lega, Claudio Borghi che gli fa notare che i braccianti agricoli sfruttati nelle campagne italiane sono tutti lavoratori in nero che, quindi, non potrebbero comunque usufruire dei benefici del salario minimo.
Una sottolineatura che non è piaciuta all’attuale governatore della Regione Emilia Romagna che ha replicato piccato, innescando il botta e risposta con il senatore leghista, anche lui candidato alle Elezioni Europee dell’8 e 9 giugno, ma non eletto.
Caporalato, litigio tra Bonaccini e Borghi a Carta Bianca
Ma cosa si sono detti Bonaccini e Borghi? Lo scontro è avvenuto negli studi televisivi di ‘è sempre Carta Bianca’ su Rete Quattro, il programma di approfondimento giornalistico condotta da Bianca Berlinguer in onda nella serata di ieri, martedì 2 luglio 2024. In studio si stava parlando della drammatica vicenda di Satnam Sing, il bracciante agricolo indiano vittima di un incidente mentre stava lavorando in nero per un’azienda dell’agro-pontino. Dopo l’incidente che lo aveva lasciato mutilato di un braccio, Sing era stato abbandonato in strada dal datore di lavoro.
Commentando la vicenda, l’eurodeputato del Partito Democratico, Stefano Bonaccini, collegato a distanza, ha sottolineato che, per evitare il verificarsi di casi del genere, sarebbe necessario un intervento deciso della politica, argomentando la necessità di una legge sul salario minimo legale in Italia.
“La politica deve intervenire assolutamente perché siamo di fronte a qualcosa di disumano. E’ uno dei motivi per cui servirà davvero una legge per il salario minimo legale per evitare che ci sia gente che viene sfruttata”.
Una posizione evidentemente non condivisa dal senatore della Lega, Claudio Borghi, che intervenendo dallo studio ha fatto notare al governatore dell’Emilia Romagna che Sitnam Sing sarebbe stato, comunque, escluso dai benefici di un salario garantito, dal momento che lavorava in nero e quindi, salario minimo o meno, comunque non avrebbe percepito quanto previsto dalla legge.
“Il salario minimo è utile se uno ha un contratto con un salario basso. Non è utile se uno lavora in nero”
ha evidenziato Borghi, infastidendo Bonaccini.
Bonaccini a Borghi: “Io credo di parlare bene in italiano, non so se lei lo capisce”. La replica: “Forse lei non sa parlare”
La replica piccata del governatore ha, poi, innestato un vivace scambio di battute tra i due, interrotto, solo dall’intervento della conduttrice.
“Io credo di parlare bene in italiano, non so se lei lo capisce”,
ha detto Bonaccini.
“Forse lei non sa parlare”,
ha replicato Borghi.
“Io non l’ho interrotta e l’ho ascoltata e forse è per questo che le cose sono andate diversamente in Europa”.
ha ribattuto il governatore emiliano rimarcando il risultato ottenuto in Europa e facendo riferimento alla mancata elezione di Borghi all’Europarlamento.
Una frecciata a cui Borghi ha replicato, infine, con un semplice:
“Bravissimo”.
Volano gli stracci tra Bonaccini ( PD ) e Borghi ( Lega ) sulla tragedia di Latina.
— Davide Scifo (@strange_days_82) July 3, 2024
Bonaccini : Ci vuole una legge per un salario minimo legale per evitare che ci sia gente sfruttata.
Borghi : Questi lavorano in nero…
Bonaccini : Io credo di parlare bene in italiano, non so se… pic.twitter.com/H2ZINGeyQD