È morto all’età di 89 anni Robert Towne, sceneggiatore di “Chinatown” e “Shampoo”. La notizia è stata confermata dalla sua agente Carri McClure che ha fatto sapere che Robert si è spento nella sua casa di Los Angeles circondato dai suoi affetti più cari. A ricordarlo su X l’attrice Oscar come non protagonista in “Shampoo”, Lee Grant: “La sua vita, come i personaggi che ha creato, era incisiva, iconoclasta e completamente (originale)”. Non è trapelato nessun dettaglio sulla causa della morte né sulla data in cui si terranno i funerali. 

Robert Towne causa morte, età e carriera 

Nato a Los Angeles il 23 novembre 1934, da padre rumeno e madre russa, dopo la laurea al Pomona College di Claremont, California, cercò lavoro come scrittore e attore. Prese così lezioni di recitazione con Roger Corman e tra i suoi compagni di corso figuravano anche Jack Nicholson, Irvin Kershner e Sally Kellerman. Scrisse per Corman la sceneggiatura de “L’ultima donna sulla Terra” e “La tomba di Ligeia” diventando in breve tempo uno dei nomi di punta ad Hollywood.

Con il suo amico Jack Nicholson realizzò la sceneggiatura di “L’ultima corvée” e “Shampoo”, entrambi diretti da Hal Ashby. Towne iniziò a scrivere poi per la televisione programmi come “The Lloyd Bridges Show”, “Breaking Point”, “The Outer Limits” e “The Man from UNCLE “. Towne tornò a lavorare in televisione quando Corman lo assunse per scrivere una sceneggiatura per un western, che divenne “A Time for Killing”(1967). Corman abbandonò il progetto durante le riprese e Towne tolse il suo nome dai titoli di coda. Towne disse in seguito di “odiare il film”.  

I film

Nel 1975, arrivò il grande successo con “Chinatown” il noir di Roman Polansky interpretato da Jack Nicholson, nel ruolo di J.J. “Jake” Gittes, un detective privato incaricato di seguire il marito di Evelyn Mulwray. Proprio per questo film, Robert Towne vinse il Premio Oscar per la migliore sceneggiatura. Ai retroscena di Chinatown è dedicato il libro di David Thomson, “La formula perfetta – Una storia di Hollywood”, in cui la presenza di Towne è determinante.

Nel 1990 ne ha scritto il sequel, Il grande inganno, diretto da Nicholson. Il film fu però un fallimento commerciale e portò alla separazione tra Towne e Nicholson. In un’intervista del 2007, l’attore nel rivelare i motivi della fine del loro rapporto aveva affermato che Towne aveva scritto la parte di Gittes appositamente per lui e aveva concepito Chinatown come una trilogia, con il terzo film ambientato nel 1968 e in qualche modo incentrato su Howard Hughes. Towne disse però di non sapere come fosse nata la voce e negò che fosse stata pianificata una trilogia.

Collaborò anche con Tom Cruise nei film Giorni di tuono (1990), Il socio (1993) e i primi due capitoli del franchise Mission: Impossible (1996, 2000). Nella sua carriera si è distinto anche come script doctor lavorando su sceneggiature scritte da altri senza essere accreditato: mise mano a Gangster Story di Arthur Penn (1967), Perché un assassino di Alan J. Pakula (1974) e Il paradiso può attendere (1978) , Per 100 chili di droga (1972), I nuovi centurioni (1972) e perfino sull’opera prima di Norman Mailer, I duri non ballano (1987).

Ha diretto anche i film drammatici sportivi Due donne in gara (1982) e Without Limits (1998), il poliziesco Tequila Connection (1988) e Chiedi alla polvere dal romanzo di John Fante (2006). Negli ultimi anni ha collaborato alla scrittura di alcuni episodi della serie Mad Men.  

Moglie e figli  

Nel 1969 Robert Towne incontrò l’attrice Julia Payne. I due convolarono a nozze nel 1977 per poi separarsi cinque anni dopo. Secondo The Big Goodbye: Chinatown and the Last Years of Hollywood di Sam Wasson, Towne era dipendente dalla cocaina e occasionalmente era violento, il che portò a un aspro divorzio e a una battaglia per l’affidamento della figlia Katharine nata nel 1978. Nel 1984, Towne sposò in seconde nozze Luisa Gaule. Dalla loro unione è nata una figlia, Chiara.