730/2024: controlli preventivi. L’Agenzia delle Entrate con il provvedimento n. 267777/2024 reso noto il 17 giugno 2024 ha reso spiegato  gli elementi di incoerenza presenti nel modello 730/2024, per i quali scattano i controlli del fisco intralciando il rilascio dei rispettivi rimborsi. Analizziamo i principali criteri di identificazione delle incoerenze nelle dichiarazioni dei redditi 730/2024 con esito a rimborso.

730/2024: controlli preventivi

Nel provvedimento su citato, l’Agenzia delle Entrate ha fornito i criteri principali per individuare le incoerenze nelle dichiarazioni dei redditi modello 730/2024. L’attenzione viene focalizzata principalmente nella prassi legata al rimborso.

Si tratta di requisiti indispensabili per i controlli preventivi eseguiti dall’Agenzia delle Entrate, in conformità con l’articolo 5, comma 3-bis, del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175.

Quando scattano i controlli sui 730?

Disposizioni Generali

In conformità alle istruzioni fornite nel provvedimento n. 267777/2024, l’Agenzia delle Entrate ha disposto l’attribuzione conferite dalle norme, così articolata:

Identificazione delle Incoerenze nelle Dichiarazioni dei Redditi 730/2024

Le incoerenze nelle dichiarazioni dei redditi modello 730/2024 con esito a rimborso, presentate dai contribuenti con modifiche rispetto alla dichiarazione precompilata che influenzano il reddito o l’imposta, sono rilevate attraverso discrepanze significative tra diversi elementi tra cui:

  • dati dei modelli di versamento;
  • certificazioni uniche;
  • dichiarazioni dell’anno precedente;
  • dati forniti da enti esterni.

Il Fisco considerare come altro elemento di incoerenza  anche la presenza di situazioni di rischio basate su irregolarità riscontrate negli anni precedenti.

Cosa sono i controlli preventivi?

730/2024 controlli preventivi: motivazioni prot. n. 267777/2024

Secondo quanto riportato dall’articolo 5, comma 3-bis, del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175, modificato dalla legge di stabilità del 2016, in  presenza di “modifiche alla dichiarazione precompilata che influenzano il reddito o l’imposta e presentano elementi di incoerenza secondo i criteri stabiliti, l’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli preventivi entro quattro mesi dalla data di trasmissione della dichiarazione”.

Nel complesso, si tratta di controlli preventivi effettuati in modalità automatizzata. In alternativa, possono essere eseguiti tramite verifica della documentazione giustificativa.

In questi casi, se dal controllo preventivo emerge un rimborso legittimo, l’Agenzia delle Entrate provede all’erogazione di quanto dovuto entro sei mesi dalla data di trasmissione della dichiarazione.

È importante sottolineare che il fisco esegue i controlli preventivi anche per le dichiarazioni presentate ai CAF o ai professionisti abilitati.

Normativa e prassi

730/2024: criteri controlli preventivi

Come detto, il provvedimento n. 267777/2024 promosso dall’Agenzia delle Entrate prevede l’applicazione di specifici criteri per identificare le incoerenze nelle dichiarazioni dei redditi modello 730/2024 con esito a rimborso.

Nello specifico, il fisco applica le seguenti disposizioni normative attribuite del Direttore dell’Agenzia delle Entrate:

  1. Decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 (articoli 57, 62, 66, 67, comma 1, 68, comma 1, 71, comma 3, lettera a), 73, comma 4).
  2. Statuto dell’Agenzia delle Entrate, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio 2001 (articoli 5, comma 1, e 6, comma 1).
  3. Regolamento di amministrazione dell’Agenzia delle Entrate, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 36 del 13 febbraio 2001 (articolo 2, comma 1).
  4. Decreto del Ministro delle Finanze 28 dicembre 2000, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 9 del 12 febbraio 2001.

La disciplina normativa di riferimento riguarda:

  1. Decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241: norme di semplificazione degli adempimenti dei contribuenti per la dichiarazione dei redditi e dell’IVA, e modernizzazione del sistema di gestione delle dichiarazioni.
  2. Decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322: modalità per la presentazione delle dichiarazioni relative alle imposte sui redditi, all’imposta regionale sulle attività produttive e all’IVA.
  3. Decreto del Ministero delle Finanze 31 maggio 1999, n. 164: norme per l’assistenza fiscale fornita dai CAF, dai sostituti d’imposta e dai professionisti.
  4. Decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175: disposizioni sulla semplificazione fiscale e sulla dichiarazione dei redditi precompilata.