Forza Italia apre alla proposta di legge per la liberazione anticipata speciale e dà una sferzata all’inerzia del Governo, da tempo richiamato alla necessità di intervenire con urgenza per ripristinare lo Stato di diritto nelle carceri.
Con il sì del vicepresidente della commissione Giustizia Pietro Pittalis alla proposta avanzata da Roberto Giachetti – la quale permetterebbe, in caso di buona condotta, di aumentare i giorni di liberazione anticipata dei detenuti da 45 a 60, fino a un massimo di 75 – si apre finalmente lo spazio per un intervento non più rimandabile.
Per comprendere il perché, basta guardare i numeri: nelle carceri italiane oggi, a fronte di una capienza effettiva di circa 47mila posti, i reclusi sono oltre 61mila; da inizio anno, già 49 detenuti si sono levati la vita in cella; il personale di Polizia penitenziaria, nonostante le assunzioni, risulta ad oggi carente per 18mila unità, con gravi conseguenze per l’incolumità tanto degli agenti quanto dei detenuti e, in generale, per il funzionamento di tutto il sistema penitenziario.
Liberazione anticipata speciale, Pittalis (FI): “Impossibile ignorare il numero dei suicidi nelle carceri”
A spiegare a TAG24 il perché dell’apertura di Forza Italia alla proposta di legge per l’aumento dei giorni di liberazione speciale anticipata è Pietro Pittalis, vicepresidente della commissione Giustizia.
Secondo il deputato forzista, fattosi portavoce di un’istanza “ampiamente condivisa all’interno del partito”, la drammaticità della situazione in cui versano le carceri italiane è la premessa fondamentale per un’azione urgente, che superi le barriere politiche in nome della difesa dei diritti della persona:
«Il sistema carcerario italiano vive oggi una situazione drammatica, testimoniata innanzitutto dal numero di suicidi, che è impossibile ignorare. Il ministero della Giustizia sta approntando un intervento organico per il sistema penitenziario, ma ritengo che nell’immediato si debba intervenire con provvedimenti in grado di dare risposta a una situazione di carattere eccezionale.
In questo senso, la proposta avanzata dall’onorevole Roberto Giachetti può costituire l’occasione per un confronto e un intervento sul tema. Noi di Forza Italia non intendiamo sottrarci al confronto e, infatti, presenteremo degli emendamenti migliorativi per superare questo stato di emergenza».
Carceri, Pittalis (FI): “Forza Italia in prima linea nella difesa dei diritti della persona”
Ed è proprio sull’ampia condivisione che l’apertura alla proposta di liberazione anticipata speciale ha trovato nel suo partito che il vicepresidente della commissione Giustizia Pittalis si sofferma a lungo, sottolineando come la questione della vivibilità e della garanzia del diritto nelle carceri italiane riguardi, anzitutto, il rispetto della nostra stessa Costituzione:
«La necessità di coniugare il principio della certezza della pena con il principio della finalità rieducativa della detenzione – la quale non può avere solo carattere sanzionatorio e afflittivo – è ampiamente condivisa dai miei colleghi di Forza Italia.
Peraltro, questi principi sono stabiliti nella Costituzione, la quale chiarisce perfettamente come le strutture carcerarie debbano creare le condizioni ottimali per la rieducazione e il reinserimento del condannato. Sappiamo, tuttavia, come queste condizioni vengano spesso disattese.
A noi interessa creare le condizioni di vivibilità, tutelando i diritti fondamentali delle persone e salvaguardandone la dignità. Al di là del reato per il quale si sconta la pena, dobbiamo ricordare che i detenuti sono persone a cui garantire quei diritti fondamentali tutelati dalla nostra carta costituzionale».
Indulto e amnistia, Pittalis (FI): “Non c’è dibattito in maggioranza su questi temi”
Se l’approvazione delle modifiche alla liberazione anticipata speciale potrà alleviare, nel breve termine, i tassi di sovraffollamento delle carceri italiane, rimangono certo aperti tutti gli interrogativi circa una risoluzione strutturale del problema.
Nell’attesa che il ministro della Giustizia presenti, entro la fine del mese, il decreto Svuotacarceri, alcune autorevoli voci – tra cui quella di Paola Balducci, giurista e membro del Consiglio superiore della magistratura – hanno, non a caso, iniziato ad avanzare riflessioni circa l’opportunità che la politica discuta anche di strumenti straordinari, quali l’amnistia e l’indulto.
Interrogato sul punto, Pittalis ha ad oggi respinto questa possibilità, preferendo ragionare su soluzioni di lungo periodo:
«All’interno della maggioranza non c’è dibattito sul tema dell’indulto o dell’amnistia. Non mi risulta peraltro che sia arrivata una proposta in questo senso neanche da parte delle opposizioni.
Al di là di questo, mi pare che il merito della proposta Giachetti non sia un liberi tutti, ma il concreto tentativo di cercare di attenuare il sovraffollamento carcerario. Quello che auspichiamo, ad esempio, è un intervento deciso per tutti quei reati – ad esempio quelli che riguardano le persone tossicodipendenti – che possono essere espiati in strutture, come le comunità, più adeguate alla riabilitazione e alla rieducazione.
Allo stesso modo, riteniamo che si debbano privilegiare le misure alternative alla detenzione in carcere per quei reati che non destano particolare allarme sociale e per i quali si può coniugare il principio della certezza della pena con una detenzione che rispetti i diritti della persona».
Carceri, l’appello di Pittalis (FI): “I partiti convergano su soluzioni comuni”
Ed è proprio in virtù della necessità di tutelare i diritti dei detenuti – e degli operatori, tra cui gli agenti di Polizia penitenziaria, che ogni giorno prestano servizio in carcere – che l’onorevole Pietro Pittalis rivolge un appello a tutte le forze politiche affinché si superino le divisioni di parte per convergere su soluzioni in grado di rispondere al grido di allarme che arriva dagli Istituti penitenziari italiani:
«Tra gli emendamenti che presenteremo c’è ne è uno che riguarda la semplificazione delle procedure che riguardano i Tribunali di sorveglianza, oggi sovraccarichi a causa una struttura troppo complessa. In particolare, come Forza Italia, vorremmo intervenire sia sui problemi procedurali sia rafforzando il personale degli uffici di esecuzione pena.
Sono fiducioso che, con la collaborazione di tutti, si possa trovare la soluzione ottimale a un problema, quale quello carcerario, che riguarda un ambito fondamentale come quello dei diritti della persona. Per questo mi auguro che tutte le forze politiche possano convergere per trovare delle soluzioni che evitino il verificarsi di nuove morti. Il tema dei suicidi in carcere, infatti, è strettamente legato alla questione del sovraffollamento e alle difficoltà dei progetti di rieducazione, che spesso rimangono disattesi proprio a causa delle gravi mancanze esistenti, sia in termine di strutture che di personale».