Il partito di estrema destra Rassemblement National ha fatto nuovamente scatenare l’opinione pubblica in Francia, a causa di una foto a una candidata, Ludivine Daoudi, fotografata con un berretto nazista in testa. Lo scatto “di pessimo gusto” è costato alla politica in lizza per il Parlamento la candidatura, che verrà ritirata.
Indigna la Francia la candidata di Rassemblement National fotografata con un berretto nazista in testa
Si feriscono a colpi di dibattiti la Sinistra e la Destra francese, in lotta per il Parlamento francese alle prossime elezioni per il rinnovo dell’Assemblea nazionale, programmate per il 7 luglio 2024. Altrettanto feroci, però, le stoccate lanciate sui social da questa o quella testata o dall’utente di turno.
Stavolta, nel mirino proprio dell’opinione pubblica la candidata di Rassemblement National, Ludivine Daoudi. La 43enne arrivata terza nel distretto della regione nord-occidentale del Calvados ha suscitato particolare indignazione per una foto che la vede ritratta mentre indossa un berretto nazista, o meglio, un berretto dell’aeronautica militare della Luftwaffe.
Il caos generato dalla foto ha costretto il funzionale locale di RN, Philippe Chapron, a rilasciare una intervista a France Bleu, nella quale ha dichiarato che la candidatura di Daoudi sarà ritirata:
La sua candidatura verrà ritirata. Lei non ha negato nulla. Ha scattato la foto diversi anni fa
L’abbandono di Daoudi e l’ascesa di Fourreau
Daoudi si è qualificata al secondo turno per le elezioni legislative ottenendo il 19,5% dei voti nel distretto di Calvados, durante le votazioni di domenica 30 giugno 2024. La seconda arrivata, invece, Emma Fourreau dell’alleanza di sinistra Nouveau Front Populaire, ha guadagnato il 34,82% dei voti e ha festeggiato il sorpasso pubblicando proprio la foto incriminata su X, accompagnando il post con la didascalia:
Ludivine Daoudi è scomparsa dall’inizio della campagna. Se si guardano i suoi social media, è facile capire perché
Tuttavia, negli ultimi giorni, quello di Daoudi non è stato l’unico scivolone. Inutili gli sforzi di Marine Le Pen di “ripulire” il partito dal lascito ingombrante e scomodo delle SS, considerando che RN è stato co-fondato da un ex membro delle Waffen-SS e da suo padre Jean-Marie, condannato per negazione dell’Olocausto.
Infatti, Daoudi si è inserita nella sempre più lunga lista di membri di Rassemblement National, macchiati da atteggiamenti o discorsi razzisti.