La riforma costituzionale del premierato ha, da qualche giorno, un sostenitore di peso in più: con una intervista apparsa sul Sole 24 Ore venerdì, 28 giugno, il presidente della Corte Costituzionale Augusto Barbera si è detto a favore. Anzi: che è “necessaria”. Il suo è un giudizio molto importante, non solo perché arriva dal vertice della Corte Costituzionale, ma anche perché arriva da un uomo che, politicamente, si è sempre schierato a sinistra. Barbera è stato per cinque volte parlamentare prima con il Pci e poi col Pds. Vicino alla corrente ‘migliorista’ del Presidente Giorgio Napolitano, anche in questo caso, non ha tradito la sua indole riformista. Così, oggi, 2 luglio, quando Thomas Cardinali di Tag24.it ha incrociato la ministra per le riforme Elisabetta Casellati, quest’ultima si è subito rallegrata delle parole del costituzionalista.
Casellati apprezza il via libera di Barbera al premierato: “Una piacevole sorpresa”
Le parole di Augusto Barbera, dal 12 dicembre 2023 presidente della Corte Costituzionale, hanno rafforzato il Governo Meloni, sponsor della riforma costituzionale del premierato. Ha definito “necessaria” la riforma perché, a suo modo di vedere, “la forma di governo non solo può essere messa in discussione, ma deve essere messa in discussione: è ora di superare un sistema ereditato dalla Guerra fredda, fatto apposta per non permettere ai vincitori delle elezioni di governare”. Oggi, la ministra Elisabetta Casellati, ai microfoni di Tag24.it, è passata all’incasso così:
“Le parole di Barbera sono molto importanti. Tanto che nelle mie repliche in Parlamento, quando si è discussa la riforma in Senato, lo avevo ripetutamente citato: ha sostenuto che il premierato è la forma di governo maggiormente in sintonia col Parlamento. E, per me, queste parole hanno costituito una piacevole sorpresa”
Casellati: “Il premierato non è una riforma del centrodestra per il centrodestra, ma per gli italiani”
Sempre al microfono di Thomas Cardinali, la ministra Casellati, la prima a battersi affinché la riforma costituzionale giunga in porto, ha continuato così:
“L’obiettivo della riforma è garantire una maggiore stabilità ai governi. I numeri, sotto questo punto di vista, sono impietosi: in 76 anni di storia repubblicana, abbiamo avuto 68 governi della durata media di 14 mesi. Il che ha reso impossibile qualsiasi tipo di programmazione a vantaggio sia dei cittadini che delle imprese”
Tutto questo, ha fatto presente la ministra per le riforme del Governo Meloni, economicamente, si è tradotto, solo negli ultimi dieci anni, in una perdita di 265 miliardi di euro solo di interessi sul debito pubblico:
“Soldi sottratti alle tasche degli italiani, agli investimenti, all’occupazione. Il premierato per questo fa bene all’Italia: non è una riforma del centrodestra per il centrodestra, ma per gli italiani”