Gli integratori di curcuma e pepe nero, seppur noti per le loro proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, possono presentare dei rischi per la salute del fegato se assunti in modo inappropriato.
In particolare, dosi elevate o un uso prolungato possono causare danni epatici, soprattutto in soggetti con preesistenti condizioni patologiche al fegato.
È fondamentale seguire le indicazioni posologiche riportate in etichetta e consultare il proprio medico prima di assumere questi integratori.
Integratori di curcuma e pepe nero potrebbero danneggiare il fegato, perché
La curcuma, una spezia deliziosa, viene prodotta polverizzando il gambo essiccato delle piante di curcuma. Anche se è stata apprezzata per secoli per i suoi presunti benefici per la salute, non esistono prove concrete che possa trattare specifiche condizioni mediche.
Il principale ingrediente attivo della curcuma è la curcumina, un composto di colore giallo brillante. Tuttavia, quando si consuma la curcuma, solo una piccola quantità di curcumina entra nel sangue, a causa della sua bassa “biodisponibilità”.
Questo è in parte dovuto al fatto che la curcumina non si dissolve facilmente in acqua e il nostro intestino non la assorbe bene, quindi la maggior parte della curcumina viene eliminata con le feci. Inoltre, la curcumina che riesce ad essere assorbita viene rapidamente scomposta.
Ecco perché viene associato il pepe nero, noto per aiutare ad aumentare significativamente l’assorbimento della curcumina nel corpo.
Se la curcumina viene assunta insieme alla piperina, un composto presente nel pepe nero, la sua biodisponibilità aumenta fino al 2000%.
Negli ultimi anni, diversi studi hanno collegato l’uso di integratori di curcuma a danni epatici. Recentemente, la Drug-Induced Liver Injury Network (DILIN) ha finanziato uno studio su 10 casi di danni epatici collegati alla curcuma.
I ricercatori hanno esaminato i dati del DILIN, che includevano 2.392 casi di danni epatici indotti da farmaci. Di questi, quasi il 20% era attribuito a integratori erboristici e dietetici, e il 3% era legato alla curcuma.
Tra i 10 casi selezionati, nessuno dei pazienti aveva una storia di malattia epatica o consumava alcol in quantità eccessive, un noto fattore di rischio per danni al fegato. Cinque pazienti hanno avuto bisogno di cure ospedaliere e uno è deceduto a causa di insufficienza epatica.
Altri rapporti medici hanno collegato gli integratori di curcuma a danni al fegato. Ad esempio, una revisione del 2020 ha descritto sette casi di epatite legati agli integratori di curcumina in Toscana tra dicembre 2018 e luglio 2019. Gli autori hanno identificato anche altri 23 casi simili in tutto il mondo.
Perché la curcuma può danneggiare il fegato?
Numerosi studi hanno dimostrato che la curcuma e la curcumina non sono tossiche per gli esseri umani, ma sono scarsamente biodisponibili. Ecco perché quando si aggiungono composti come la piperina, che migliorano l’assorbimento della curcumina, il rischio di danni epatici potrebbe aumentare.
Nonostante milioni di persone assumano integratori di curcuma ogni giorno senza problemi, ci deve essere qualcosa di più dietro i casi di danno epatico segnalati.
In sintesi, gli scienziati non hanno ancora una risposta definitiva. Gli autori dello studio condotto in Toscana ipotizzano che una delle motivazioni potrebbe riguardare le interazioni farmacologiche. Altri ricercatori suggeriscono che una componente genetica potrebbe rendere alcune persone più vulnerabili ai danni rispetto ad altre.
I ricercatori del DILIN spiegano che 7 dei 10 pazienti studiati presentavano una particolare variante genetica. Studi precedenti hanno dimostrato che questa variante è associata anche a danni epatici causati da altri composti, come il tè verde.
Identificare chi è maggiormente a rischio di danni epatici da curcumina richiederà ulteriori ricerche. E poiché si tratta di un problema raro, sarà difficile definire i dettagli con precisione.
Dopo questa scoperta, le linee guida sono cambiate
In Italia, dopo una serie di casi di lesioni epatiche correlate alla curcumina nel 2019, il Ministero della Salute ha introdotto misure obbligatorie per gli integratori contenenti curcuma. È stato reso obbligatorio un avviso che recita: “In caso di alterazioni della funzionalità epatica, biliare o calcolosi delle vie biliari, l’uso di questo prodotto è sconsigliato“. Le aziende devono anche aggiungere: “Se si stanno assumendo altre cure farmaceutiche è opportuno chiedere il parere di un medico”.
Nel agosto del 2023, in seguito a 18 segnalazioni di lesioni epatiche simili in Australia, il Dipartimento della salute e dell’assistenza agli anziani del paese ha pubblicato un avviso di sicurezza che informa consumatori e operatori sanitari sui potenziali danni al fegato causati dai medicinali e dagli integratori a base di Curcuma longa (curcuma) e/o curcumina in rari casi.