Ora che l’Autonomia differenziata è legge, come facilmente pronosticabile, il primo a passare all’incasso è un Governatore della Lega: nella fattispecie Luca Zaia, presidente del Veneto, una delle regioni che nel 2017, con un referendum consultivo, si era espressa in massa affinché avesse più poteri. Oggi, 1 luglio 2024, il “Doge”, come è chiamato Zaia visto che governa il Veneto dal 2010, ha firmato una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni e al ministro Roberto Calderoli con la quale chiede la ripresa delle trattative per l’autonomia includendo nove materie per cui, ad oggi, non è prevista la determinazione dei Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, il grimaldello giuridico che dovrebbe garantire che in tutt’Italia i cittadini abbiano gli stessi diritti di base.

Autonomia differenziata, Zaia (Veneto) propone nove materie per avere più potere

Ma quali sono le materie per le quali il Veneto chiede più poteri?

Organizzazione della giustizia di pace;

  • rapporti internazionali e con l’Unione Europea della Regione;
  • commercio con l’estero; professioni; Protezione civile;
  • previdenza complementare e integrativa;
  • coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;
  • casse di risparmio;
  • casse rurali;
  • aziende di credito a carattere regionale;
  • enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.

Ma non solo: a queste, il governatore Luca Zaia chiede di aggiungere, “per una prima indagine dei più complessi profili di attribuzione, le materie sulle quali vi è stata già convergenza tra Stato e Regione nell’ambito dell’Accordo preliminare sottoscritto con il Governo il 28 febbraio 2018”. Fuori dal burocratese, si tratta di politiche del lavoro, istruzione, tutela dell’ambiente e dell’ecosistema e tutela della salute.

Il tutto, nell’intento di proseguire poi con la trattativa delle restanti dieci materie per le quali devono essere ancora determinati i relativi Lep, ovvero: tutela dei beni culturali; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; alimentazione; ordinamento sportivo; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia. 

La reazione del Partito Democratico, Boccia: “Sempre più urgente organizzare il referendum”

La lettera inviata alla Meloni dal Governatore del Veneto Luca Zaia, appena quattro giorni dopo la firma di Mattarella per la promulgazione della legge sull’Autonomia differenziata (col weekend di mezzo), non è stata presa affatto bene dal Partito Democratico: Il presidente dei senatori dem, Francesco Boccia, l’ha messa così:

“Come volevasi dimostrare, Zaia e la regione Veneto si apprestano a chiedere di firmare l’intesa sulle materie non Lep. Era quello che temevamo dopo l’approvazione parlamentare dell’Autonomia differenziata. Avevamo chiesto a Giorgia Meloni di non firmare nessuna intesa prima della definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni. Vedremo quello che succede, visto che anche alcuni presidenti di regione del centrodestra hanno rivolto critiche alla riforma. Ma, a maggior ragione, è necessario contrastare in tutti i modi l’attuazione di questa legge. Per questo è urgente organizzare il fronte referendario, sia a livello di partiti, associazioni, società civile e parti sociali, sia sul fronte delle cinque regioni che governiamo e che possono fare la richiesta. Alla luce di quanto sta avvenendo, dai comportamenti di Zaia e Fontana, alle forzature che alla Camera la maggioranza imporrà anche sulla riforma della Giustizia per realizzare lo ‘scambio’ politico nella maggioranza, dobbiamo impegnarci tutti a fermare lo spacca Italia”