Il decreto “Svuotacarceri” arriverà in Consiglio dei ministri entro la fine di luglio. Ad annunciare l’intervento – atteso per la verità da mesi – il ministro della Giustizia Nordio in occasione dell’inaugurazione della sede del Tribunale Unificato dei Brevetti di Milano.

Sollecitato sul tema del sovraffollamento carcerario, il ministro ha respinto la possibilità che il decreto si traduca in un “liberi tutti”, pur sottolineando la necessità di alleggerire la popolazione carceraria.

Necessità che, a dire il vero, è ormai un‘urgenza irrimandabile: al 31 maggio 2024, a fronte di una capienza effettiva di circa 47mila posti, nelle carceri italiane erano detenute oltre 61mila persone. Una situazione drammatica, come ben si comprende, a cui si è aggiunto solo poche ore fa l’annuncio dell’ennesimo detenuta suicida, il 49esimo dall’inizio dell’anno.

Svuotacarceri, il ministro Nordio annuncia l’arrivo del decreto

Secondo quanto annunciato oggi dal ministro Nordio, il decreto Svuotacarceri interverrà “in varie direzioni”, anzitutto per consentire che le pene per i reati minori e per i tossicodipendenti avvengano in strutture diverse da quelle carcerarie, e in particolare nelle comunità.

Relativamente alla popolazione carceraria straniera – la quale costituisce ad oggi circa un terzo del totale – il ministro ha indicato la volontà di concludere accordi con i Paesi di origine per rimpatriare i reclusi e far scontare fuori Italia i residui di pena.

Stando all’annuncio del ministro, infine, il Dl Nordio interverrà per limitare la carcerazione preventiva attraverso una “rivoluzione” dell’ordinanza della custodia cautelare, la quale sarà “emessa da un organo collegiale previo interrogatorio di garanzia del deputato”.

Svuotacarceri, De Fazio (UILPA PP): “Nordio e il Governo non si rendono conto dell’emergenza in atto”


L’annuncio del ministro Nordio, tuttavia, non ha placato le polemiche che da mesi accompagnano l’inerzia del ministero della Giustizia nella risoluzione dei problemi che, giorno dopo giorno, attanagliano con sempre più forza il mondo delle carceri.

Attese da troppo tempo, infatti, le misure previste nello Svuotacarceri rischiano di essere inefficaci per dare risposta immediata alla gravissima crisi che sta vivendo il mondo penitenziario, schiacciato da tassi di sovraffollamento insostenibili, dall’acuirsi del malessere dei reclusi e delle Forze di polizia penitenziaria che ogni giorno operano in carenza di organico facendo le spese, anche sulla loro pelle, dell’inefficienza di un sistema che richiederebbe un cambio di rotta definitivo e strutturale. Aspetti, questi, sottolineati da Gennarino De Fazio, segretario generale dell’Uilpa Polizia Penitenziaria, che raggiunto dalla redazione di TAG24 non ha lesinato critiche al Governo:

«La sensazione è che sia che il ministro e il Governo non si rendano conto dell’emergenza in atto, continuando a parlare di ministra riscaldata. È un continuo rimandare. Forse sarebbe meglio se Nordio andasse a fare il Ministro all’estero..».

Svuotacarceri, De Fazio: “Difficilissimo rimpatriare detenuti stranieri”

Il punto, secondo De Fazio, non è solo l’inerzia mostrata da via Arenula in una situazione di piena emergenza – 14mila detenuti eccedenti la capacità di accoglienza, 49 suicidi da inizio anno, carenza di organico della Polizia penitenziaria stimata in oltre 18mila unità – ma anche la direzione del decreto Svuotacarceri che, con gli interventi previsti, non risulterà risolutivo per le carceri italiane.

Come spiega il segretario generale dell’Uilpa PP, infatti:

«La direzione del provvedimento va completamente fuori strada: non è che le misure siano sbagliate, ma certamente non saranno efficaci a risolvere nell’immediato l’emergenza. Io faccio questo lavoro da 31 anni. Da altrettanti sento i Governi dire che i detenuti stranieri dovrebbero scontare la pena all’estero. Peccato che si tratti di procedure complicatissime e che, anche se Nordio dovesse riuscire nell’intento, ci vorranno tempi lunghissimi per tradurre in pratica questo intervento.

Non solo: stando alle dichiarazioni del ministero, si pensa di varare il decreto per le carceri a fine luglio, di fatto rimandando l’entrata in vigore a settembre data la chiusura degli uffici giudiziari nel periodo estivo. Il tutto mentre nelle carceri italiane ogni giorno muoiono persone..».

Sovraffollamento carcerario, De Fazio: “Continui rimpalli da mesi, occorre intervenire”

Come se non bastasse, la situazione delle carceri sembra peraltro destinata a peggiorare. Il rischio oramai più che concreto, infatti, è che entro la fine dell’anno il tasso di sovraffollamento nelle carceri italiane superi i livelli toccati nel 2013, quando l’Italia fu condannata con la sentenza Torreggiani dalla Corte europea dei diritti umani. Come spiega il segretario dell’ Uilpa PP De Fazio, infatti:

“Tutti gli indicatori ci dicono che, con la situazione e la normativa vigente, entro fine anno raggiungeremo i livelli che costarono al nostro Paese la condanna da parte della Cedu.

Al di là della condanna, tuttavia, il problema è impellente: le carceri stanno dispensando morte, tanto fra i detenuti quanto fra gli operatori di Polizia penitenziaria. Da inizio dell’anno già 5 agenti e 49 detenuti si sono tolti la vita: è uno sterminio.

Non voglio entrare nel merito dei provvedimenti, ma il decreto Rave fu varato a 24 ore dall’insediamento al Governo. Sulle carceri si discute da mesi con continui rimpalli e invii. Anche sul decreto Giachetti per la liberazione anticipata speciale, anziché velocizzare, stanno andando a tempi di lumaca. È da irresponsabili continuare così”.