La difficile prova del diploma alle spalle e tanta voglia d’estate e divertimento. Così, un gruppo di amici hanno deciso di organizzare, nella giornata di ieri 30 giugno 2024, una grigliata sulle rive del torrente Enza, a San Polo d’Enza, in provincia di Reggio Emilia. Poi, la tragedia. Il 19enne, Danilo Colella, è annegato dopo il tuffo: ritrovato oggi, 1 luglio 2024, il suo cadavere.

Ritrovato il cadavere di Danilo Colella, il 19enne annegato a Reggio Emilia: rullo idraulico nel torrente Enza

Il maltempo, che ha inghiottito il nord Italia, ha provocato incredibili danni fra allagamenti e smottamenti. Per non parlare dello spropositato aumento del livello dell’acqua dei fiumi. Tuttavia, con la pioggia, l’afa estiva è salita ancora di più, rendendo l’aria soffocante.

La tregua, poi, dei nubifragi, ha permesso al sole di ritornare a splendere in queste ore. Probabilmente, proprio il caldo e il tempo sereno di ieri, 30 giugno 2024, ha fatto venir voglia di uscire e godersi l’aria aperta. Per questo motivo, il 19enne Danilo Colella e i suoi amici hanno preparato un grigliata sulle rive per fiume Enza, a San Polo d’Enza, nel Reggiano.

Doveva essere, infatti, un modo per stare insieme in allegria e festeggiare gli esami di maturità appena superati. Un pomeriggio di relax, però, finito in tragedia. Danilo, forse per il caldo, ha pensato di farsi un tuffo nel torrente, carico dopo le piogge scorse, e rinfrescarsi.

Il tuffo e la tragedia in pochi attimi

Fra le risate e il buon umore della bella giornata, il 19enne si è, così, lanciato in acqua, ma non è più riemerso. Immediato il tentativo dei compagni di trovare qualcosa per cercare di salvarlo. Purtroppo, però, in quei brevissimi istanti per prendere un bastone, Danilo è sparito sott’acqua.

Terrorizzati, gli amici hanno chiamato i soccorsi, che si sono subito precipitati sul posto e hanno cominciato le ricerche. Secondo quanto raccontato dalla comitiva, il neo-diplomato si sarebbe tuffato da una traversa di cemento in punto in cui il torrente appariva piuttosto vorticoso e, nonostante il ragazzo sapesse nuotare, le forti correnti lo hanno trascinato verso il fondo.

Le ricerche sono continuate per tutta la giornata e la serata di ieri, domenica 30 giugno 2024, per poi interrompersi per il buio. I vigili del fuoco e i volontari della protezione civile hanno battuto palmo a palmo il fiume da San Polo d’Enza a valle, senza trovare traccia del giovane.

Il ritrovamento del cadavere

Questa mattina, 1 luglio 2024, i vigili del fuoco hanno ripreso le ricerche con l’ausilio di droni, gommoni e mezzi anfibi. Tuttavia, il lavoro dei sommozzatori è stato reso estremamente difficile proprio a causa delle condizioni del fiume dopo il maltempo.

Presente, infatti, un rullo idraulico e diversi vortici, oltre alle forti correnti, che hanno impedito ai sommozzatori di tuffarsi in acqua immediatamente dopo l’allarme. Queste le parole della madre, Nataliya Novosad, al Resto del Carlino:

I due amici hanno cercato di salvarlo ma quando si sono girati per prendere un bastone, qualcosa per tirarlo su, non c’era più. Sapeva nuotare, ma là nemmeno i sommozzatori riescono a entrare. Se anche uno sa nuotare, è inutile là sotto. Adesso proveranno a cercarlo con il gommone, con un robottino, un drone… non so. I sub hanno fermato le ricerche, c’è troppa corrente. Aspettiamo. Speriamo che il fiume lo abbia portato da qualche parte, ma vivo. Che si sia fatto male, ma sia vivo 

Poi, pochi minuti fa la terribile notizia: i sub hanno ritrovato il cadavere di Danilo, probabilmente annegato.

Il diploma pochi giorni fa: chi è Danilo Colella?

Frequentava il liceo, Giustino Danilo Colella, e si era diplomato da pochissimi giorni, quando è avvenuta la tragedia. Il giovane viveva a Reggio Emilia con la madre, Nataliya Novosad, e le due sorelle più grandi, Tania e Anna, nate da un precedente matrimonio della donna.

Era un ragazzo allegro, solare e con tanta voglia di fare. Una vita spezzata troppo presto, che ha lasciato distrutti quanti lo conoscevano e la comunità di Reggio Emilia. I parenti sono subito arrivati sul luogo della tragedia, accolti dagli abitanti della zona.

Fiumi pericolosi

La terribile vicenda non può non richiamare l’altro orribile episodio del Natisone, che ha strappato ai loro cari tre giovanissimi ragazzi: la 20enne Patrizia Cormos, Bianca Doros, di 23 anni e Cristian Casian Molnar di 25.

I tre, proprio come Danilo, avevano deciso di passare una giornata all’aperto per festeggiare gli ultimi esami universitari della sessione e rilassarsi sulle sponde del fiume Natisone, in provincia di Udine. All’improvviso, però, il fiume si è ingrossato e le forti correnti hanno spazzato via i tre ragazzi.

In entrambi i casi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le zone del Natisone e dell’Enza dove sono accadute le tragedie risultano essere conosciute per la loro pericolosità. Infatti, per quanto appreso, il tratto di cemento dal quale Danilo si è tuffato risulta segnalato e, solitamente, le persone vengono fatte spostare di qualche decina di metri, al vicino lido sicuro, dove sorge un complesso con un ristorante, piscina e parco.

Allo stesso modo, la “spiaggetta” del Natisone dove Bianca, Cristian e Patrizia si erano seduti, pare sia nota per gli improvvisi e rapidi innalzamenti del livello dell’acqua del fiume.