Manca un anno al venticinquesimo Giubileo universale, ordinato dalla Chiesa Cattolica. C’è grande attesa a Roma e nella Città del Vaticano per questo importante evento: oltre l’apertura della Porta Santa, rito che avviene soltanto durante l’anno giubilare il 29 dicembre 2024 con chiusura il 5 gennaio 2025 a San Paolo fuori le Mura, vedrà la canonizzazione del giovane Carlo Acutis.

Il ragazzo, di origine italiane, nato a Londra nel 1991, è stato soprannominato dai più il “Patron di Internet”, per la sua grande passione per l’informatica, ed è morto a causa di una leucemia fulminante, a 15 anni, il 12 ottobre 2006.

A lui è stata attribuita la guarigione miracolosa di Matheus, un bambino brasiliano di sei anni affetto da un rara anomalia congenita: pancreas aulare, patologia per la quale ha subito un intervento clinico nel 2012, fortunatamente andata a buon fine.

Carlo Acutis, da beato a santo: manca poco alla canonizzazione del patron di Internet

Acutis è il primo “santo dei Millennials” crocevia tra l’antica fede e l’avvicinamento al cristianesimo da parte delle nuove generazioni. È stato beatificato il 10 ottobre 2020 ad Assisi, in provincia di Perugia. Il suo corpo è contenuto all’interno della chiesa di Santa Maria Maggiore – Santuario della Spogliazione.

Papa Francesco lo ha spesso citato nei suoi discorsi, come nell’esortazione apostolica del Christus Vivit: la quarta del Pontefice, un suo messaggio dedicato ai giovani di tutto il mondo, un esempio di santità nell’era liquida, digitale.

Per il giovane, l’eucarestia era la sua “autostrada per il cielo”. Fortemente devoto, ogni giorno presenziava alla messa ed era particolarmente legato alla Madonna e San Francesco.

Carlo Acutis: la canonizzazione in data da destinarsi

La decisione di canonizzare Carlo Acutis è avvenuta oggi 1 luglio mediante il voto del Concistoro ordinario pubblico.

Prima della sua morte, preannunciata in un video che da anni gira su YouTube, l’adolescente viveva una vita comune ma diventata speciale per il suo operato: era volontario all’interno di mense, aiutava i clochard e persone povere.

È il “santo di Internet” per il suo grande amore per il web, in cui testimoniava il suo credo realizzando siti e una mostra sui miracoli eucaristici nel mondo, ospitata in tutto il mondo tra cui centinaia di parrocchie e santuari mariani come Fatima, Lourdes e Guadalupe.