Guerra a Gaza, Blinken: “Nessuno vuole la guerra in Libano, né Israele né Hezbollah”, ma l’escalation è possibile
Il primo ministro israeliano sarebbe pronto ad annunciare una fase di minor pressione militare nell’area di Rafah, a sud della Striscia di Gaza. L’annuncio dovrebbe arrivare nei prossimi giorni di questa settimana.
Secondo i media locali, Israele sarebbe pronto ad accogliere i numerosi inviti giunti nelle passate settimane, incluso quello della Corte Internazionale di giustizia, a ridurre le operazioni militari a Rafah. È atteso, infatti, per i prossimi giorni un annuncio in tal senso da parte di Benjamin Netanyahu. Intanto, il ministro della Difesa, Yoav Gallant, in visita proprio a Rafah, sentenzia: “Hamas è ormai allo stremo“.
Segui gli aggiornamenti in diretta di oggi, 1 luglio 2024, dalla guerra in corso nella Striscia di Gaza.
Media israeliani: “Palestinesi e israeliani insieme per la fine della guerra”
Alcuni media israeliani e utenti su diversi social hanno riferito che migliaia di palestinesi e israeliani si sono uniti in una conferenza dal titolo “È arrivato il momento“, per chiedere alle autorità di fermare la guerra a Gaza.
Obiettivo della conferenza organizzata dai civili è quello di arrivare finalmente a uno stop totale dei combattimenti e al rilascio di tutti gli ostaggi, trattenuti fino a oggi nella Striscia.
וואו וואו וואו! יש מחנה שלום והתנגדות למלחמה ולכיבוש בישראל! אלפים על אלפים של יהודים ופלסטינים עכשיו בכנס השלום הגדול מאז שהחלה המלחמה. אנחנו פה לא רק כדי להתנגד למלחמה ולכיבוש, אלא גם לדרוש מציאות של חירות, שוויון, ביטחון ועצמאות לכולם ולכולן בארץ הזו. pic.twitter.com/4h9W8UojUv
— Alon-Lee Green – ألون-لي جرين – אלון-לי גרין 🟣 (@AlonLeeGreen) July 1, 2024
Blinken: “Possibile guerra in Libano”
La temuta escalation in Libano potrebbe non essere una ipotesi così lontana secondo il Segretario di Stato statunitense Antony Blinken, che ha sottolineato la possibilità di uno scoppio della guerra anche se nessuna delle parti in causa la vuole.
Nel suo intervento alla Brookings Institution, il Segretario ha dichiarato che:
Israele ha effettivamente perso la sovranità nel quadrante settentrionale del Paese perché le persone non si sentono sicure nel tornare a casa. Lo Stato ebraico non vuole una guerra in Libano, potrebbe essere pronto a combatterne una se necessario – dal loro punto di vista – per proteggere i propri interessi
Blinken, però, ha affermato che secondo lui neppure Hezbollah vorrebbe la guerra perché il Libano sarebbe la prima vittima:
Da un lato, nessuno vuole davvero una guerra. Dall’altra parte, c’è uno slancio che potrebbe portare nella direzione che siamo determinati a provare ad arrestare
Sito per la produzione di razzi distrutto a Rafah
L’esercito israeliano ha annunciato di aver distrutto il più grande sito di produzione di razzi localizzato nell’area di Rafah, a sud della Striscia.
Le truppe dell’IDF della Brigata Commando, della 401ma Brigata Corazzata e dell’unità d’élite del genio militare Yahalom, hanno effettuato nelle scorse ore un raid nel sito sotterraneo, nel quartiere nordoccidentale di Tel Sultan.
Durante il raid, però, l’esercito ha ingaggiato combattimenti con i militanti della Jihad, rimasti poi uccisi.
Netanyahu: il rilascio del direttore dello Shifa è un “grave errore” che sarà rapidamente indagato
Il rilascio del direttore dell’ospedale Shifa, Mohammad Abu Salmiya, dalla custodia oggi è stato “un grave errore e un fallimento etico“, ha affermato il primo ministro Benjamin Netanyahu, mentre vari ministri e alti funzionari della sicurezza si sono scambiati le colpe, ognuno sostenendo di non avere nulla a che fare con la mossa controversa.
Giovani palestinesi feriti vicino a Ramallah
Un giovane palestinese è stato colpito questa sera durante gli scontri con le forze israeliane nel villaggio di Arora, a nord-ovest di Ramallah.
Missione dell’Idf all’interno di un tunnel
Le forze armate israeliane hanno svolto una missione in un tunnel sotto Gaza. Il video è stato condiviso sui social.
🔴Here is what our troops have encountered in central Gaza during operations over the past few months:
— Israel Defense Forces (@IDF) July 1, 2024
– Approx. 100 terrorists who were eliminated.
– Over 100 structures utilized for terrorism, including: weapons storage facilities, observation posts, launch pits and… pic.twitter.com/QSTPYDHznY
L’IDF invita i cittadini di Gaza ad abbandonare diversi quartieri di Khan Younis
L’esercito israeliano chiede ai palestinesi dei quartieri orientali di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, di evacuare l’area e dirigersi verso la “zona umanitaria” designata.
Il tenente colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell’IDF, pubblica un elenco delle zone che devono essere evacuate insieme all’annuncio.
Le zone includono i sobborghi di Khan Younis di al-Qarara e Bani Suheila, i quartieri di Abasan, la città di Khuza’a e molte altre aree.
La decisione è stata presa dopo che questa mattina è stata lanciata una raffica di almeno 20 razzi dalla zona di Khan Younis verso le comunità israeliane di confine.
Capo del partito laburista: la nuova alleanza con Meretz sarà “la casa del pubblico liberal-democratico in Israele”
Il leader del partito laburista Yair Golan dà il benvenuto ai rappresentanti del Meretz al loro primo incontro settimanale congiunto di fazione alla Knesset dopo la loro fusione avvenuta ieri, con cui hanno fondato un nuovo partito di sinistra unitario chiamato Democratici.
La decisione di Meretz di unirsi al partito laburista “è parte integrante della creazione di un’ampia casa per il pubblico liberal-democratico in Israele”, dice Golan ai giornalisti, affermando che il compito più urgente del nuovo partito è “sostituire il governo più fallito nella storia di questo paese e ridare speranza a Israele”.
20 razzi sono stati lanciati da Gaza nel più grande sbarramento degli ultimi mesi; soldato ucciso a Rafah
Un soldato israeliano è stato ucciso durante gli scontri a Rafah, nella parte meridionale di Gaza, stamattina, ha riferito l’esercito, mentre i terroristi palestinesi nella Striscia hanno lanciato almeno 20 razzi contro le comunità israeliane di confine, segnando il più grande bombardamento in almeno sette mesi.
Il Consiglio di coordinamento della resistenza irachena ha annunciato che tutti gli interessi americani in Iraq e altrove nella regione saranno presi di mira se il regime sionista attaccasse il Libano
Secondo Al-Mayadeen, il Consiglio di coordinamento della resistenza irachena ha avvertito in una dichiarazione di domenica sera che la portata e la qualità delle sue operazioni aumenteranno se la minaccia del regime sionista contro il Libano si trasformerà in realtà.
Scontri Israele e Hezbollah: 8 morti e diversi feriti
Continuano gli scontri a fuoco tra Israele e Hezbollah nei territori al confine con il Libano. In base a quanto riportato dai media libanesi ci sarebbero 8 morti e diversi feriti nelle ultime 48 ore.
Caso Shifa, Abu Salamiya: “Sorpreso che Israele non sapesse”
Mohammed Abu Salamiya, il direttore dell’ospedale al-Shifa a Gaza City, rilasciato stamane da Israele, si è detto “sorpreso” che i membri del governo di Tel Aviv non fossero a conoscenza della sua scarcerazione.
Parlando ai reporter nella Striscia, il direttore ha sostenuto di essere stato sottoposto a tortura e privazione di cibo e che i prigionieri non ricevono farmaci.
Abu Salmiya è stato arrestato nel novembre dell’anno scorso perché accusato di essere al corrente del fatto che nell’ospedale di Shifa c’era un centro di comando di Hamas
Guerra a Gaza, dal 7/11 organizzate in Italia 1770 manifestazioni
Sono oltre 1770 le manifestazione pro Palestina e/o pro Israele che sono state organizzate in Italia in seguito all’attacco dello scorso 7 ottobre contro Israele.
I dati sono stati resi noti dal dipartimento di pubblica sicurezza.
Nel dettaglio Si tratta di 1.487 manifestazioni in solidarietà del popolo palestinese, 42 a sostegno dello stato di Israele e 241 per la pace in Medio Oriente.
In 67 manifestazioni si sono verificati episodi di ‘criticità’ o di turbativa dell’ordine pubblico e sono rimasti feriti 71 operatori delle forze di polizia e 30 civili.
Caso Shifa, Ben-Gvir chiede la ‘testa’ del capo Shin Bet
“E’ giunto il momento di rimandare a casa il capo dello Shin Bet”.
Così il ministro della Sicurezza nazionale di Israele Itamar Ben Gvir in una conversazione privata su WhatsApp con altri membri del gabinetto ha chiesto il licenziamento di Ronen Bar, il capo dello Shin Bet.
A riferirlo il reporter dell’emittente pubblica Kan Michael Shemesh.
Lo Shin Bet è nel mirino per la scarcerazione del direttore dell’ospedale al-Shifa a Gaza City, Mohammad Abu-Salmiya, insieme a un’altra cinquantina di detenuti palestinesi.
Yair Lapid critica il “caos” del governo per il rilascio del dottor Abu Salmiya
Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid ha criticato il governo per il rilascio del direttore dell’ospedale al-Shifa di Gaza.
“Le notizie di questa mattina e il caos nel governo per il rilascio del direttore dell’ospedale al-Shifa sono una continuazione diretta dell’illegalità e della disfunzione del governo israeliano che danneggia la sicurezza dei cittadini israeliani“, ha detto Lapid su X.
הפרסום הבוקר והבלאגן בממשלה בנושא שיחרור מנהל בית החולים שיפא, הוא המשך ישיר להפקרות וחוסר התפקוד של ממשלת ישראל שמוביל לפגיעה בביטחון אזרחי ישראל.
— יאיר לפיד – Yair Lapid (@yairlapid) July 1, 2024
שר הבטחון לא ידע, השר לבטחון פנים לא קשור, חילופי האשמות. הכל מודלף. ככה נראת התפרקות ערכית ותפקודית.
Hamas: il bilancio dei morti a Gaza sale a 37.900
Il Ministero della Salute di Gaza afferma che 37.900 palestinesi sono stati uccisi e 87.060 feriti da quando Israele ha lanciato la sua guerra contro l’enclave costiera in ottobre.
Il bilancio comprende almeno 23 decessi nelle ultime 24 ore, si legge in una nota del ministero.
Il bilancio delle vittime è probabilmente molto più alto con migliaia di corpi non recuperati che si credono sepolti tra le macerie degli edifici distrutti.
Il direttore dello Shifa: “Torture dai medici israeliani”
Il direttore dell’ospedale Al-Shifa di Gaza, Muhammad Abu Salmiya, ha parlato in una conferenza stampa dopo il suo rilascio per decisione dello Shin Bet.
L’uomo ha negato che le autorità israeliane non potessero non sapere che sarebbe stato liberato dal carcere in cui era detenuto e ha aggiunto che le forze di polizia israeliane si sono rese responsabili di molti episodi di tortura contro i prigionieri palestinesi:
“Molti prigionieri sono stati martirizzati nelle celle degli interrogatori e medici e infermieri israeliani picchiano e torturano i prigionieri palestinesi e trattano i corpi dei detenuti come se fossero oggetti inanimati. Ogni prigioniero ha perso circa 30 chili tra il cibo negato e le torture“.
Donna palestinese ed un 15enne uccisi a Tulkarem: i palestinesi accusano l’IDF
Un ragazzo palestinese ed una donna sono stati uccisi e altri quattro sono rimasti feriti dai proiettili delle forze armate israeliane, durante il loro attacco contro la città di Tulkarm e i suoi due accampamenti.
Fonti mediche presso l’ospedale governativo Thabet Thabet hanno riferito che Nisreen Khaled Damiri, 47 anni, ed il quindicenne Muhammad Ali Sarhan sono stati uccisi dai proiettili delle forze di occupazione.
Netanyahu ordina un’indagine sulla liberazione del direttore dello Shifa
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto che venga aperta al più presto un’indagine sul rilascio del direttore dell’ospedale al-Shifa a Gaza, Mohammad Abu-Salmiya, avvenuta insieme ad altri 50 palestinesi, detenuti per mesi.
L’ufficio di Gallant all’oscuro del rilascio del direttore dello Shifa’
L’ufficio del ministro della Difesa Yoav Gallant ha dichiarato in una nota che il ministro ha avuto notizia del rilascio del direttore dell’ospedale Al-Shifa, Muhammad Abu Salmiya, solo quando ciò è diventato di dominio pubblico.
Le forze israeliane arrestano 16 palestinesi della Cisgiordania
Le forze armate israeliane hanno arrestato almeno 16 palestinesi della Cisgiordania, tra cui una studentessa dell’Università di Birzeit, bambini ed ex prigionieri, oltre a cinque civili di Gaza residenti in Cisgiordania, secondo la Commissione per i detenuti e gli ex detenuti e la Società dei prigionieri palestinesi (PPS).
In una dichiarazione congiunta, le due organizzazioni hanno affermato che le operazioni di detenzione si sono concentrate nei governatorati di Ramallah e al-Bireh, mentre le altre hanno avuto luogo nei governatorati di Hebron, Nablus e Tubas.
Gantz chiede le dimissioni del governo per rilascio del direttore di al-Shifa
Benny Gantz, presidente di Unità Nazionale, contesta la decisione di liberare il direttore dell’ospedale al-Shifa.
Secondo Gantz, liberando “coloro che hanno dato rifugio agli assassini del 7 ottobre e hanno aiutato a nascondere i nostri ostaggi“, il governo “ha commesso un errore operativo morale ed etico e quindi non è adatto a guidare la nostra guerra esistenziale e deve andare a casa“.
Gantz ha concluso il suo intervento dicendo che “è ora di fissare una data concordata per le elezioni“.
Iran contro Israele: “Pagherà per l’aggressione contro il Libano”
Ali Bagheri, ministro degli Esteri ad interim iraniano, ha dichiarato che “il regime sionista dovrà pagare caro l’errore di aver commesso un atto di aggressione in Libano, poiché le forze di resistenza libanesi sono pienamente preparate alla reazione“.
Bagheri lo ha detto nel corso di un colloquio telefonico con Hakan Fidan, ministro degli Esteri turco.
Il ministro degli esteri iraniano ha proseguito avvertendo Tel Aviv che “ogni nuovo errore in Libano creerà nuove condizioni in tutta la regione contro il regime sionista“.
Da parte sua, Fidan ha criticato la comunità internazionale per non esser riuscita a porre un argine all’offensiva israeliana a Gaza, ribadendo che le operazioni militari dell’esercito di Tel Aviv “avranno enormi ripercussioni sugli altri Paesi della regione“.
Ben Gvir contro la liberazione del direttore di al-Shifa
Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza nazionale, si oppone alla liberazione del direttore dell’ospedale al-Shifa.
Ben Gvir ritiene che il suo rilascio, “insieme a decine di terroristi“, rappresenta una “imprudenza in materia di sicurezza“ e chiede a Netanyahu di impedire al ministro della Difesa Gallant e al capo dello Shin Bet “di adottare politiche indipendenti che contraddicono le posizioni del gabinetto“.
Fonti palestinesi, rilasciato il direttore dell’ospedale al-Shifa
Secondo fonti palestinesi, Mohammad Abu-Salmiya, direttore dell’ospedale al-Shifa di Gaza, sarebbe stato rilasciato oggi da Israele, dopo 7 mesi di detenzione.
Con lui sarebbero stati rilasciati altri 55 prigionieri palestinesi arrestati in seguito all’attentato di Hamas del 7 ottobre.
Razzi contro Israele, Jihad islamica rivendica l’attacco
Il lancio di circa 20 razzi contro Israele dalla Striscia di Gaza è stato rivendicato dalle Brigate Al-Quds, il braccio armato della Jihad islamica.
I media hanno rilanciato il comunicato di rivendicazione, nel quale le Brigate sostengono di aver attaccato “Kisufim, Ein Hasholsha, Nirim, Sofa e Holit con sbarramenti missilistici concentrati, in risposta ai crimini del nemico sionista contro il popolo palestinese“.
Gerusalemme, arrestati 5 ebrei ortodossi contrari alla leva militare
Cinque ebrei ortodossi sono stati arrestati a Gerusalemme a seguito degli scontri con la polizia avvenuti durante una manifestazione contro l’estensione della leva obbligatoria.
Le proteste sono scattate dopo la decisione della Corte Suprema di togliere le esenzioni che riguardavano gli studenti delle scuole religiose dall’obbligo militare.
I manifestanti hanno preso di mira anche l’auto del del ministro dell’edilizia Yitzhak Goldknopf.
Circa 20 razzi lanciati da Gaza contro Israele
L’esercito israeliano riferisce del lancio di almeno 20 razzi dalla Striscia di Gaza contro le aree di Israele più vicine al confine.
Secondo il report, i proiettili avrebbero colpito zone disabitate.
Israele, almeno 40 miliziani di Hamas uccisi a Gaza City
Le forze di difesa israeliane hanno condotto un’operazione mirata nel quartiere di Shejaiya di Gaza City, uccidendo almeno 40 miliziani di Hamas e distruggendo numerosi tunnel.
Sotto le macerie dei tunnel saltati potrebbero trovarsi altri guerriglieri di Hamas, riferisce il report dei militari israeliani.
Media israeliani, presto annuncio di Netanyahu per riduzione operazione a Rafah
Secondo l’emittente Channel 13, il primo ministro Israeliano Benjamin Netanyahu potrebbe annunciare nei prossimi giorni una limitazione delle operazioni militari a Rafah.
L’operazione continuerà, comunque, con raid aerei e attacchi mirati, fa sapere un funzionario israeliano all’emittente.
Gallant a Rafah: “Hamas ormai stremato”
Il ministro della Difesa Yoav Gallant si è recato a Rafah per una visita ai soldati israeliani impegnati al fronte.
Come riferisce il Jerusalem Post, la visita è stata l’occasione per sostenere la sconfitta ormai prossima di Hamas che, per Gallant, è ormai “stremato e incapace di riprendersi, al contrario delle storie raccontate nei tunnel di Hamas e che si sentono negli alberghi del Qatar“.