Arrivano gli incentivi per avviare un’attività autonoma nel 2024 e nel 2025 con due bonus dal decreto “Coesione” (Dl 60 del 2024), il provvedimento che ha ottenuto il primo via libera al Senato nella scorsa settimana. Proprio nella giornata di oggi, il decreto è atteso alla Camera dei deputanti. In tutto, 800 milioni di euro che dovranno essere suddivisi nel biennio a sostegno degli aspiranti lavoratori autonomi e professionisti che vogliano avviare una nuova impresa.
Il sostegno andrà a favore di chi si trovi in difficoltà perché disoccupato, rientrante in categorie sociali da tutelare, percettore di indennità di disoccupazione o semplicemente per avviare uno studio professionale al termine del periodo di praticantato.
Incentivi per avviare un’attività autonoma 2024 e 2025, ecco quali sono le misure del Dl ‘Coesione’
Più nel dettaglio, il decreto “Coesione” include due linee di intervento suddivise tra i professionisti e gli autonomi del Centro e del Nord Italia e una misura per le regioni del Mezzogiorno. Quest’ultima si configura come una riedizione della precedente linea di incentivi Resto al Sud, con la differenza che sarà indirizzata ai soli giovani di età non eccedente i 35 anni. Per quanto riguarda le risorse stanziate, per le regioni del Centro e Nord Italia saranno disponibili 305 milioni di euro per il biennio 2024 e 2025; per le regioni del Mezzogiorno i fondi salgono a 495 milioni di euro.
Primo via libera al Dl 60 del 2024 per avviare nuove attività
Primo via libera agli incentivi per l’avvio di attività autonome e professionali dal decreto “Coesione”, atteso nella giornata di oggi alla Camera dei deputati dopo il ‘sì’ al Senato. Il provvedimento contiene due bonus a favore di chi voglia avviare un’attività, una destinata alle regioni del Centro e del Nord Italia e una a quelle del Sud. L’accesso ai fondi sarà riservato a chi risulti inoccupato o abbia, in ogni modo, dei redditi saltuari.
I beneficiari potranno optare tra un voucher per acquistare beni e servizi ai fini dell’avvio di uno studio – a proposito del quale, si potrà disporre di un incentivo tra 30.000 e 40.000 euro per le regioni del Centro Nord e 10.000 euro in più per le richieste provenienti dai soggetti del Sud – e contributi a fondo perduto per attività di progettazione e di tutoraggio.
Bonus per i professionisti, chi può fare richiesta?
Per chi volesse avviare uno studio da libero professionista, è necessaria l’iscrizione a un Albo professionale. Quest’ultimo passaggio è stato valorizzato nel passaggio del provvedimento al Senato. Il decreto Dl 60 del 2024 prevede anche delle rettifiche all’Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro), l’indennità di disoccupazione che l’Inps versa a favore dei lavoratori autonomi. Il pagamento dell’indennità non sarà più subordinato alla frequenza di corsi di formazione, ma accompagnerà la frequenza di corsi stessi.
Chi può richiedere gli incentivi per avviare attività autonome nel 2024: giovani, disoccupati e professionisti
Un’occhiata, infine, a chi potrebbe beneficiare dei nuovi incentivi per avviare un’attività autonoma grazie ai bonus previsti dal nuovo decreto “Coesione”. La prima categoria sociale che potrebbe fare richiesta degli incentivi è quella dei giovani in condizioni di vulnerabilità e di marginalità sociale, come già indicato nel Piano giovani, con incentivi destinati a categoria in difficoltà quali possono essere i disabili o le donne. Lo stesso programma include anche i giovani in condizioni di inattività, di non occupazione o disoccupati.
Requisiti reddito per richiedere i bonus
Tra i soggetti inattivi dovrebbero rientrare i richiedenti gli incentivi che vogliano avviare uno studio professionale. Ad esempio, chi sta facendo un praticantato in uno studio e non sia considerato come un lavoratore vero e proprio. Qualche certezza in più la potrebbero avere anche i collaboratori che dispongono di contratti saltuari.
Ai fini della determinazione della non continuità lavorativa potrà fare fede la soglia di reddito. Per il 2024, infatti, un lavoratore che svolga una qualche attività autonoma ma con un reddito inferiore a 5.500 euro può essere considerato come soggetto alla ricerca di un lavoro. Lo stesso requisito, riferito ai lavoratori dipendenti, ha una soglia di reddito annuale di 8.500 euro.