Gli artisti non ci stanno più e cominciano ad alzare la voce. Dopo Ghali e Dargen D’Amico dal palco del Festival di Sanremo scorso, ora è il turno di Willie Peyote e degli Eugenio in Via di Gioia, insieme nel brano “Farò più rumore del ratatata” per chiedere la liberazione del rapper iraniano Toomaj Salehi.
Toomaj Salehi libero: il brano di Willie Peyote e Eugenio in Via di Gioia
Non vogliono più rimanere in silenzio davanti alle atrocità che stanno accadendo in Italia e nel mondo. I conflitti in Ucraina e a Gaza hanno sconvolto non poco i cantanti nostrani e l’opinione pubblica. Ecco, quindi, che lo scorso 27 giugno 2024 la band torinese Eugenio in Via di Gioia ha fatto uscire il nuovo brano “Farò più rumore del ratatata“.
Eppure dietro la canzone inedita, cantata con Willie Peyote, si nasconde un messaggio ben più articolato e profondo. Infatti, il gruppo ha deciso gridare il proprio sdegno contro ogni forma di violenza e ingiustizia e cercare di dare una voce a quanti l’hanno persa.
In particolare, però, il brano si riferisce Toomaj Salehi, il rapper iraniano incarcerato dal governo dell’Iran e condannato a morte, perché accusato di sovversione contro il regime degli ayatollah e di aver infranto la sacra sharia. Il 33enne, infatti, ha fatto sue le lotte civili per i diritti, cantando nelle sue canzoni di libertà, uguaglianza e solidarietà.
Lo scorso 22 giugno 2024, tuttavia, la Corte suprema iraniana ha annullato la condanna a morte per il giovane cantante, sebbene rimanga tutt’ora in carcere. Ora dovrà attendere un nuovo processo per l’accusa di “corruzione sulla Terra“.
Il progetto del “Corriere“
In un caldo e assolato pomeriggio di maggio, i cinque torinesi di “Selezione naturale” hanno inciso il brano per riflettere e parlare di oppressione, guerra e diritti negati e, così, raggiungere il rapper iraniano chiuso nella sua cella a Isfahan.
Ad aiutare nell’intento il progetto creato dal Corriere della Sera, che ha aiutato il regista e cantante Ashkan Kathibi ad arrivare nel nostro Paese e fuggire alla cattura in Iran. Adesso, la testata vorrebbe ripetere l’operazione con Salehi.
Tutto comincia con la conoscenza del gruppo torinese con il cantante Ashkan e con l’attrice iraniana Sadaf Baghbani. Gli Eugenio in Via di Gioia si esibiscono sul palco dell’Oltre Festival a Bologna e invitano i due cittadini iraniani a cantare insieme a loro l’inedito “Farò più rumore del ratatata“. Inutile dire che il brano ha un successo immediato e, grazie alla traduzione di Ashkan, viene ascoltato anche in Iran oltre un milione di volte.
Toomaj Salehi canta “Farò più rumore del ratatata”
Da qui, si crea un bellissimo dialogo fra la band e le associazioni e comunità iraniane, che fanno scoprire agli artisti nostrani la storia di Salehi. La partecipazione di Willie Peyote, invece, arriva con la Festa della Musica 2024 a Roma, dove moltissimi artisti, spettatori e associazioni si uniscono all’appello degli Eugenio.
In studio di registrazione, poi, la band degli Eugenio in Via di Gioia ha utilizzato l’Intelligenza Artificale per replicare la voce di Salehi. Nel brano, infatti, la voce del cantante iraniano è replicata sulla metrica di Willie Peyote. Così Eugenio Cesaro ha descritto il brano:
“Farò Più Rumore Del Ratatata” nasce dall’esigenza di ritrovare il coraggio di esprimersi liberamente, di usare la voce e l’arte per tornare a gridare insieme che questo mondo ingiusto, iniquo, corrotto, non ci piace. Farlo con l’aiuto di Willie Peyote (che ha coscritto il brano) e la produzione di okgiorgio è stato come amplificare il suono e aprire un coro. Volevamo far sentire la partecipazione di Toomaj nella canzone e così ci è venuta l’idea di utilizzare l’intelligenza artificiale. Le sue parole sono state cantate da Willie e sono diventate la voce di Toomaj. In quel momento abbiamo capito che quel coro stava diventando davvero collettivo e che ciascuno, grazie alla propria piccola dose di coraggio, può davvero fare la differenza