Guerra a Gaza, IDF conferma l’uccisione del comandante della Jihad islamica nel raid in Cisgiordania
Continuano i sanguinosi combattimenti nella Striscia di Gaza: le operazioni militari israeliane nel nord hanno spinto migliaia di persone ad abbandonare le proprie abitazioni. Intanto il capo dell’Intelligence turca ha avuto un colloquio telefonico con il capo dell’ufficio politico di Hamas per discutere dell’accordo per il cessate il fuoco.
Non si placano neanche le proteste contro il governo israeliano e il premier Netanyahu: nella serata di ieri moltissime persone sono scese in piazza per chiedere, ancora una volta, il rilascio degli ostaggi.
Tutti gli aggiornamenti sulla guerra in Medio Oriente di oggi, 30 giugno 2024.
NYT: “Israele ha organizzato una campagna di influenza online per i politici Usa”
Israele avrebbe organizzato una campagna di influenza online rivolta a politici statunitensi per promuovere posizioni filo-israeliane in merito alla guerra nella Striscia di Gaza.
Netanyahu pronto a dichiarare che le operazioni a Rafah volgono al termine
Nei prossimi giorni il premier israeliano Benjamin Netanyahu potrebbe annunciare che le operazioni militari israeliane a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, volgono al termine e Israele guarda alla ‘terza fase’ dopo l’avvio dell’offensiva contro Hamas nell’enclave palestinese a seguito dell’attacco del 7 ottobre in Israele. Lo riferisce Channel 13.
Il canale, rilancia il Jerusalem Post, cita anche un funzionario secondo il quale “l’attività continuerà con raid e attacchi aerei, la guerra non finirà” e “interverremo ovunque ci siano informazioni su attività di Hamas”.
Netanyahu dopo Rafah valuta nuove strategie
Dopo l’operazione a Rafah il primo ministro Benjamin Netanyahu ha iniziato a valutare la situazione con l’auto dei migliori comandanti militari nel quartier generale del Comando meridionale di Israele. E’ affiancato a Beersheba dal consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi e dal ministro della Difesa Yoav Gallant.
Gli alti ufficiali presenti includono il capo di stato maggiore dell’IDF Herzi Halevi, il capo del comando meridionale Maj. Gen. Yaron Finkelman, comandante dell’aeronautica maggiore generale Tomer Bar, i capi della 162a, 99a e 98a divisione e il comandante della divisione di Gaza. Partecipano anche i capi delle direzioni delle operazioni e dell’intelligence dello stato maggiore, delle forze di terra e del coordinatore delle attività governative nei territori.
L’IDF conferma uccisione del comandante della Jihad islamica palestinese in Cisgiordania
La Lega Araba revoca la designazione di Hezbollah come gruppo terroristico
La Lega Araba non considera più Hezbollah come un gruppo terroristico, annullando una decisione adottata nel marzo 2016. La notizia arriva da Hareetz.
Israele, Herzog cerca di calmare i disordini
Il presidente israeliano Isaac Herzog cerca di calmare gli animi e i disordini civili nello Stato, lanciato un avvertimento:
“I nostri amari e crudeli nemici celebrano quando sentono e vedono tale violenza e odio cieco dentro di noi. Le dichiarazioni violente contro le famiglie di ostaggi e le famiglie in lutto, contro il capo e i comandanti dell’IDF e delle agenzie di sicurezza, contro le donne e i membri dei media, contro la magistratura e i giudici, contro i ministri e i membri della Knesset e contro il primo ministro in carica che sono diventate un luogo comune”.
Poi continua:
“L’abuso verbale è violenza in ogni modo e le accuse di tradimento possono portare all’omicidio”.
Riad esorta i suoi cittadini ad abbandonare il Libano
Riad. L’Arabia Saudita chiede ai suoi cittadini di lasciare immediatamente il Libano per via del peggioramento delle tensioni tra Israele ed Hezbollah. Lo riporta The Times of Israel.
IDF, uccisi 40 membri Hamas a gaza City, distrutti tunnel
Almeno 40 presunti esponenti di Hamas sono stati uccisi dalle truppe israeliane a Gaza City durante un raid. Lo hanno dichiarato le forze dell’esercito dello Stato ebraico.
Israele: “Ora si punta a far ripartire i negoziati”
L’accordo per una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi è ancora lontano ma lo sforzo da parte degli Usa, Qatar e Egitto, si concentra sulla necessità di far riprendere alle parti i negoziati.
Haaretz riporta il commento di una fonte vicina d Israele:
“L’obiettivo è incoraggiare Hamas e Israele a ritornare ai colloqui. Lo scopo non è chiudere l’intesa, ma riportare le due parti al tavolo. Il piano presentato da Biden è una bozza per l’intesa, ma va riempita di contenuti. La distanza tra i due attualmente non consente loro di risolvere i problemi”.
Cisgiordania, ucciso un palestinese in un raid israeliano
Un palestinese è stato ucciso da un drone in un raid israeliano nel campo profughi di Nour Shams, vicino a Tulkarem, in Cisgiordania. Si tratta di Saeed Izzat Jaber di 24 anni. Secondo i media israeliani era membro di un gruppo armato del luogo. Nell’attacco ci sono anche 5 feriti palestinesi.
Hamas, bilancio vittime palestinesi sale a 37.877
Almeno 37.877 palestinesi sono stati uccisi e 86.969 feriti nell’offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Lo ha detto il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas. Il ministero ha aggiunto che 43 palestinesi sono stati uccisi nella Striscia nelle ultime 24 ore.
Netanyahu: “Impegnati in progetto Biden, Hamas è ostacolo”
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha parlato dei suoi rapporti con gli Stati Uniti durante la riunione di governo a Gerusalemme.
“Non c’è alcun cambiamento nella posizione di Israele rispetto al progetto accolto con favore dal presidente Biden. E oggi tutti sanno una semplice verità: Hamas è l’unico ostacolo alla liberazione dei nostri rapiti”.
Israele, uccisi 40 miliziani di Hamas a Shejaiya
Nell’operazione che le Forze di difesa israeliane hanno condotto nel quartiere di Shejaiya di Gaza City sono stati uccisi almeno 40 miliziani di Hamas e sono stati distrutti diversi tunnel. Lo riferiscono i militari israeliani, aggiungendo che altri miliziani di Hamas potrebbero trovarsi sotto le macerie dei tunnel e dei palazzi distrutti.
L’esercito israeliano continua a operare a Shejaiya
L’IDF continua a operare nel centro-nord e nel sud della Striscia di Gaza.
Lo ha riferito il portavoce dell’esercito.
“Sono stati colpiti decine di siti di Hamas a Shejaiya. Le truppe hanno localizzato armi, fatto irruzione nei complessi di combattimento di Hamas, alcuni dei quali erano dotati di trappole esplosive, e ucciso diversi uomini armati”
ha riferito.
Le operazioni proseguono anche lungo il ‘corridoio Netzarim’ e a Rafah, nel sud.
⚠️Gaza: IDF forces continue their activity in the Shejaiya area at the same time as fighting in the Rafah area and in the center of the Gaza Strip pic.twitter.com/xvsGub7aVM
— Mossad Commentary (@MOSSADil) June 30, 2024
Altri due soldati israeliani morti sul campo
L’esercito israeliano ha annunciato la morte di altri due soldati, deceduti in altrettanti combattimenti a Gaza.
Si tratta di Yair Avitan (20 anni) e di Yakir Shmuel Tatelbaum (21).
Il bilancio dei soldati caduti dall’inizio della guerra sale così a 318.
Polemiche per violenza polizia contro manifestanti
Scoppiano le polemiche in Israele a causa della violenza della polizia contro i manifestanti, che in migliaia sono scesi ieri 29 giugno in piazza in diverse località del Paese.
La deputata laburista Naama Lazimi è stata filmata mentre veniva spintonata e strattonata dagli agenti.
“Mi hanno stretto, tirato i capelli, preso a calci: è davvero scioccante, ma non è niente in confronto alla violenza che i cittadini sperimentano a ogni manifestazione dalla nomina del kahnista Ben-Gvir a ministro (della Sicurezza nazionale)”
ha denunciato su X riferendosi al leader dell’estrema destra.
La deputata ha inoltre affermato che “non è la prima volta” che accade ma
“la vergogna è che al mio fianco c’erano i familiari dei rapiti e attivisti anch’essi aggrediti, in quella che è diventata una normale routine”.
Molto duro anche Yair Lapid, leader del partito centrista d’opposizione Yesh Atid.
“Ogni sabato sera assistiamo alla violenza della polizia durante le manifestazioni. Stasera comportamento palese a Gerusalemme e violenza contro la deputata della Knesset Lazimi e altri manifestanti. Chiederemo una discussione speciale in commissione per la sicurezza interna e l’intervento del consigliere giuridico del governo. Mi appello al capo della polizia: ferma questo fenomeno prima che qui venga versato del sangue”
ha sottolineato su X.
A Gerusalemme, nella protesta davanti alla residenza ufficiale del premier, un agente ha minacciato un manifestante appena arrestato.
La polizia ha commentato sostenendo che la persona fermata era un “provocatore”, ma riconoscendo che il comportamento dell’agente
“non è in linea con il comportamento atteso, anche in situazioni turbolente come queste”.
Un altro manifestante è stato filmato mentre veniva arrestato con la forza da un poliziotto, mentre gli attivisti intorno gridavano di non soffocarlo.
Altri scontri sono scoppiati a Tel Aviv, dove la protesta, guidata dai familiari degli ostaggi, è andata in scena davanti alla sede del potente sindacato Histadrut.
This is Israeli 🇮🇱 police attacking protestors in Jerusalem who want Netanyahu to resign and a ceasefire.
— Howard Beckett (@BeckettUnite) June 29, 2024
Israel has a fascist, terrorist army.
It has racist, apartheid laws.
And it is becoming a police state.
Boycott Israel now.pic.twitter.com/ySNLnORmc8
Washington Post: circa 115 mila fuggiti da Gaza in Egitto dal 7 ottobre
Secondo quanto riportato dal Washington Post, si stima che circa 115.000 abitanti di Gaza siano entrati in Egitto dal 7 ottobre: evacuati come feriti o come “turisti”.
Nel documento citato dal giornale si afferma che l’arrivo dei gazawi è stato facilitato da una società egiziana, la Hala Consulting and Tourism, descritta come una società collegata a “servizi di sicurezza statali che addebitano una pesante tariffa di ‘coordinamento’ per aiutare i palestinesi a fuggire”.
Dopo 45 giorni, una volta che il visto è scaduto, i ‘turisti’ da Gaza finiscono “in un limbo, senza status legale e nessun posto dove andare”, evidenzia il Wp.
Folla palestinese attacca e incendia auto israeliana
Nella serata di ieri 29 giugno un cittadino israeliano è entrato per errore nella città palestinese di Qalandiya, tra Gerusalemme e Ramallah, ed è stato attaccato.
I video condivisi sui social media mostrano la folla che insegue l’auto e la colpisce con pietre. Lo scrive il Times of Israel.
Nothing special, just Palestinians stoning and attempting to lynch a Jew who mistakenly entered Qalandiya (West Bank) a short while ago.
— lelemSLP (@lelemSLP) June 29, 2024
That happens to Jews very often when they make a mistake, take the wrong road and find themselves in "Palestine". That's not "apartheid", it's… pic.twitter.com/6nfXkVS3wQ
Telefonata intelligence Turchia – Hamas su cessate fuoco
Il capo dell’intelligence turca, Ibrahim Kalin, ha avuto un colloquio telefonico con il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh.
Ha parlato con lui degli sforzi per raggiungere un accordo sugli ostaggi e un cessate il fuoco a Gaza, riporta Walla.