Sono decine di migliaia le persone in piazza a Berlino per chiedere la democrazia in Iran, dove ieri 28 giugno 2024 si è svolto il primo turno delle elezioni presidenziali terminato con il ballottaggio tra il conservatore Jalili e il candidato più progressista Pezeshkian: l’attivista italo-iraniana Shahed Sholeh ha parlato a Tag24 della situazione che si vive nello Stato mediorientale.

Parole di condanna nei confronti di un regime teocratico che sembra ormai aver perso tutto il consenso da parte dei cittadini. Le elezioni anticipate per la morte lo scorso 19 maggio dell’ex presidente Raisi non sono state percepite come un’occasione di cambiamento. L’affluenza è stata molto bassa e la fiducia nei confronti delle istituzioni di Teheran è ai minimi storici.

Elezioni presidenziali in Iran 2024, Sholeh: “Un circo”

A cosa serve votare se il proprio consenso non cambierà mai una situazione ferma ormai da anni? Questa è la domanda che emerge dalla discussione con l’attivista di Associazione Democratica delle Donne dell’Iran in Italia Shahed Sholeh che risponde a Tag24 da Berlino dove si è tenuta un’imponente manifestazione a sostegno del popolo iraniano contro il regime teocratico dell’ayatollah Khamenei.

D: Cosa è successo nel corso della manifestazione?

R: “Secondo noi eravamo almeno 100mila persone e la manifestazione è stata un successo con tanti ospiti importanti, tra cui un senatore americano e tantissimi attivisti. La protesta si è svolta anche a Parigi vicino alla sede del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana. Quest’anno siamo stati anche a Berlino ed abbiamo ricevuto tantissimo supporto e la protesta è stata un successo. Per quanto riguarda le elezioni in Iran sono state un circo con un alto tasso d’astensione”.

D: A proposito dell’astensionismo, perché così tanta gente non ha votato in Iran?

R: “Si tratta di un fenomeno normale. I candidati sono volti noti, si tratta di persone che nelle passate elezioni sono state escluse e stavolta per qualche motivo sono state candidate. Il popolo li conosce bene: hanno fatto migliaia di promesse senza mantenerle e sono responsabili del malessere di tutti“.

“Alcuni di loro sono stati accusati di corruzione affrontando anche processi…sono famosi per questo. C’è poi chi ha fatto anche di peggio come Pourmohammadi che è famoso per aver violato diritti umani. Il popolo dovrebbe votare questi politici corrotti che si passano il potere?”

Il giudizio sulle elezioni di ieri 28 giugno 2024

D: Per quanto riguarda Pezeshkian?

R: “Si andrà al ballottaggio ora e Pezeshkian affronterà Jalili. Nessuno di questi due è adatto…”

D: Per quanto tempo può andare avanti la teocrazia?

R: “Già adesso ci troviamo in un governo ‘militare‘. Il potere iraniano è in mano alle Guardie del Regime che reprimono il consenso e le manifestazioni. Le cose vanno avanti e peggiorano non solo per noi ma anche per l’Occidente: in tutte le guerre, il regime è coinvolto“.

“L’Iran aiuta la Russia e l’Iran ma anche gli Houthi e il regime siriano…in almeno cinque Stati è coinvolto il regime di Khamenei. Chiediamo all’Occidente di considerare la Guardia Rivoluzionaria come un gruppo terroristico: se lo si facesse si toglierebbe ossigeno al principale organo di questa teocrazia“.

D: Si è ritrovata consapevolezza dal 2022 in Iran. Quanto è importante?

R: “La ritrovata consapevolezza è fondamentale ma ci serve l’aiuto dell’Occidente. Pensiamo alle politiche di Trump contro il regime: erano adatte a contrastare la Repubblica Islamica. Con Biden invece c’è stata maggiore accondiscendenza. Bisogna contrastare non assecondare o essere indifferenti, prendiamo il Canada ad esempio: ha inserito la Guardia rivoluzionaria nei gruppi terroristici. Infine bisogna lavorare sulla questione nucleare senza dare concessioni di nessun tipo a Teheran”.

L’Occidente ci aiuti poi al resto penserà il popolo iraniano, non chiediamo armi o un’intervento militare ma di condannare il regime”.