Non si parla d’altro a Napoli, l’arrivo di Antonio Conte è un catalizzatore di entusiasmo che non conosce fine, con Fabiano Santacroce che si unisce al gruppo. L’ex centrale del Napoli (2008-2011) vede nel mister leccese il nome giusto per far partire un nuovo ciclo, fatto di volontà e corsa.
Forse meno bella rispetto ai Napoli precedenti, ma dinamica. Concetto necessario per mettersi alle spalle l’ultimo annus horribilis. “Ora la squadra può acquistare carattere”, afferma Santacroce, che si sofferma su un dettaglio: “E’ consapevole di non avere una potenza economica uguale ad altre realtà che ha allenato: questa può essere un’arma per fare bene nel segno dell’aggressività”.
Modulo a tre o a quattro poco cambia, l’importante è avere le idee chiare. Così come chiare devono essere alcune situazioni, come quelle relative a Kvaratskhelia, Di Lorenzo e Osimhen: “Sui primi due non ci possono essere problemi, mentre per quanto riguarda Victor secondo me De Laurentiis ha già un’offerta appresso”. E il suo eventuale sostituto?: “Lukakau è il top, il nome giusto”, sottolinea Fabiano Santacroce intervenuto su Radio Cusano Campus.
Un Napoli pazzo di Conte, le parole di Fabiano Santacroce
L’ufficialità di Antonio Conte ha scatenato una ventata di passione non indifferente in Campania. C’è tanto da lavorare, ma i tifosi non vedono l’ora di vedere all’opera questa squadra. Compreso Fabiano Santacroce.
D: Basta nominare il nome Antonio che a Napoli è festa.
R: E’ stato accolto in modo giusto, c’è tanta aspettativa nei suoi confronti. L’anno scorso è mancata garra, oggi il Napoli ha un allenatore che rappresenta questo.
D: Vedremo anche a Napoli la difesa tre?
R: Penso di sì, se non in fase iniziale almeno più in la. Ma sono più che altro numeri, molte difese iniziano a quattro, poi durante la partita vanno a tre: è un cambiamento continuo. Ma credo si cominci secondo i principi della difesa a tre.
D: Conte è consapevole di non avere a Napoli la stessa forza economica che aveva con altre realtà, punta sull’aggressività: questa convinzione può essere un’arma per lottare per i piani alti?
R: Sì, anche perchè ha voglia di rilanciarsi anche Conte. Viene da annate non splendide, sicuramente Napoli non era la sua prima scelta, però è uno che riesce a rimodellare i giocatori secondo le sue idee, senza dimenticare che è capace di fare gruppo. Sarà un Napoli diverso rispetto agli ultimi dieci anni con Benitez, Sarri e Spalletti dove c’era bel gioco: mancava carattere, cosa che la squadra può ottenere ora.
Niente mal di pancia
Serve lavorare al dettaglio, anche per risolvere le situazioni relative a Di Lorenzo, Kvaratskhelia e Osimhen. Su questi tre nomi, Fabiano Santacroce non ha dubbi.
D: E’ follia pronunciare la parola scudetto?
R: No, ma serve calma. Dati i cambiamenti magari non la metto come prima, visto che la squadra dovrà avere tempo per attestarsi secondo le idee del mister e con l’eventuale innesto di nuovi elementi; ma se non sarà questo anno, la metto in lizza per la prossima stagione.
D: Da risolvere le situazioni relative a Di Lorenzo, Kvaratskhelia e Osimhen: come la vedi?
R: Per quanto riguarda le prime due non esistono problemi per me, è più il casino creato dai procuratori. La situazione di Kvara era già da sistemare, in questo forse la dirigenza ha peccato, ma penso che troveranno una soluzione in maniera pacifica. Di Lorenzo ha firmato un rinnovo da pochissimo, è inutile lamentarsi in questo momento, a meno che non arrivi un’offerta fuori dal normale. Su Osimhen il discorso è leggermente più complicato; l’offerta che ci si aspetta ancora non è arrivata, ma non penso che il presidente abbia fatto quel tipo di rinnovo senza avere certezze. Probabilmente già avrà un’offerta, magari non da Paesi europei, ma credo che dietro una ci sia.
D: Il nome del sostituto sembra essere Lukaku: è quello giusto?
R: E’ il nome perfetto per il gioco di Conte. Un attaccante che fa reparto da solo, che fa salire la squadra. Vai a perdere sul gioco in profondità, ma Big Rom ha dimostrato che in Italia può fare ancora la differenza. A me piace tantissimo, ance perchè per marcarlo è tosta.