Un filo rosso collega indissolubilmente tre adolescenti alla morte di un uomo, Shimpei Tominaga, ucciso ad Udine, nel Friuli-Venezia-Giulia nel tentativo di sedare una rissa tra giovani, diventata pochi attimi dopo teatro di una tragedia.
Chi è Shimpei Tominaga, l’imprenditore 56enne massacrato ad Udine: voleva dividere i cinque litigiosi
Shimpei Tominaga era uno stimato imprenditore, residente ad Udine e figlio di Kenachi, un nome importante all’interno della cultura pop. Negli anni ’70, trasferitosi a Roma, il genitore della vittima, convinse l’impresario Corradi a portare Goldrake e Mazinga in Italia, anime giapponese basato sull’omonimo manga di Go Nagai, considerato il creatore dei celebri “mecha” e molto in voga nel Nippon-koku.
La rissa tra adolescenti, tre italiani e due ucraini, è avvenuta nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 giugno e si è estesa all’interno di un ristorante nel pieno centro di Udine, in via Pelliccerie, dove era presente Tominaga e due suoi amici, che hanno tentato pacificamente di sedare la rissa.
Uno dei ventenni, coinvolti nel pestaggio, originario di Treviso e ora accusato di omicidio preterintenzionale, ha colpito il 56enne al volto che, cadendo ha riportato fratture multiple al cranio.
Shimpei Tominaga è morto quattro giorni dopo il pestaggio
Dopo quattro giorni di atroci sofferente, Shimpei Tominaga si è spento a causa delle ferite riportate durante il violento pestaggio. L’imprenditore ha riportato gravi lesioni cranio-encefaliche alla base cranica.
Dai risultati dell’autopsia come riportato da il Messaggero Veneto, nelle mani del medico legale Carlo Moreschi, ha confermato la causa della morte, a seguito dell’ispezione del cadavere. Il presunto assassino ha richiesto di restare in carcere e di non voler tornare dai genitori per i potenziali arresti domiciliari, attendendo il processo direttamente all’interno della casa circondariale locale.
Inoltre, il 19enne, ora pentito non avrebbe negato di essere stato lui a colpire l’uomo con il pugno che ha dato il via a questa tragica vicenda. Per questo, desidera che la giustizia faccia il suo corso, non opponendosi alla futura condanna. Sempre ad Udine, un 31enne al culmine di una lite, è stato aggredito e ucciso il 1 gennaio 2024.