L‘assunzione quotidiana di aspirina ogni giorno, sebbene in passato considerata una pratica sicura e vantaggiosa per la prevenzione di malattie cardiache e ictus, è stata recentemente messa in discussione da un nuovo studio che ne ha evidenziato i potenziali rischi per la salute.

In questo articolo vedremo i risultati di questo studio, quali sono i possibili effetti collaterali associati all’assunzione quotidiana di aspirina e i casi in cui tale pratica potrebbe rivelarsi pericolosa per la salute.

Perché molte persone anziane prendono l’aspirina tutti i giorni?

Ancora oggi molti anziani continuano a prendere l’aspirina a basse dosi quotidianamente per prevenire le malattie cardiovascolari, nonostante i potenziali rischi.

In passato, l’aspirina per prevenire infarto e ictus era considerata una pratica di routine. I medici la consigliavano sia per la prevenzione primaria che secondaria delle malattie cardiovascolari.

Tuttavia, a seguito dei risultati di tre importanti studi sull’aspirina condotti nel 2018, le linee guida sul suo utilizzo sono cambiate. In generale, l’aspirina non è più raccomandata per le persone che non hanno avuto infarti o ictus. Rimane invece consigliata per i pazienti che hanno già subito un evento cardiovascolare e che cercano di prevenirne un altro.

Il cambiamento delle linee guida è dovuto ai potenziali rischi dell’aspirina, in particolare emorragie e anemia.

Gli autori dello studio sottolineano che i loro risultati hanno implicazioni concrete: nonostante i cambiamenti nelle linee guida, esiste una discrepanza o una mancanza di conoscenza di queste modifiche tra i pazienti, in particolare quelli anziani. Pazienti e medici devono vagliare rischi e benefici dell’uso quotidiano di aspirina e prendere una decisione.

Perché le raccomandazioni sull’uso quotidiano di aspirina sono cambiate?

Sia l’American Heart Association che la United States Preventive Services Taskforce hanno modificato le loro linee guida negli ultimi anni, specificando che l’aspirina non è adatta a tutti i pazienti e può comportare rischi.

È naturale che i nuovi dati richiedano del tempo per raggiungere medici e pazienti e tradursi in cambiamenti nella gestione sanitaria. Potenzialmente, potrebbero esserci anche carenze di consapevolezza e indecisione nei pazienti a modificare la terapia medica, per paura di eventuali effetti e danni.

Le raccomandazioni sono cambiate perché questi studi hanno evidenziato il potenziale rischio di emorragie, soprattutto in soggetti altrimenti sani.

Nei casi di prevenzione primaria, c’è una valutazione più attenta del rapporto rischi-benefici. Con l’aspirina, è più probabile prevenire il primo infarto o ictus, oppure causare un episodio emorragico importante? Nella prevenzione secondaria, invece, sono tutti d’accordo: bisogna assumere aspirina quotidianamente.

Aspirina e rischio di emorragia, quanto è alto

L’aspirina è un anticoagulante, ovvero ha proprietà antipiastriniche che rendono difficile la coagulazione del sangue. Queste proprietà sono utili per prevenire infarto e ictus, ma possono causare altri problemi di salute, in particolare un aumento del rischio di sanguinamento, soprattutto dopo una caduta.

Per gli anziani, le cadute possono essere un grave problema di salute. Se combinate a un aumentato rischio di sanguinamento dovuto all’aspirina, si crea una situazione potenzialmente fatale.

Bisogna tenere in considerazione che le persone anziane a rischio di cadute e traumi cranici, con un’aumentata probabilità di emorragie intracraniche, se non hanno già avuto un ictus in precedenza, assumendo aspirina potrebbero esporsi a un rischio maggiore di sanguinamento.

Ecco perché bisognerebbe mantenere aperto il dialogo tra pazienti e medici sui rischi e sui benefici dell’assunzione di aspirina per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari.

ATTENZIONE: questo articolo non dovrebbe indurre nessuno a interrompere il farmaco. Dovrebbe spingere le persone a parlare con il proprio medico per capire perché stanno assumendo aspirina e se è il caso di continuare con la cura.