Alessandro Buongiorno scalda i motori e si prepara per scendere in campo domani contro la Svizzera. Dovrebbe essere lui a subentrare tra le file dell’Italia. per ora è concentrato solo sull’Europeo, ma nel frattempo infiamma il mercato, seppur a distanza. Il Napoli lo vuole e tenterà presto l’assalto al Toro, che dovrà decidere se lasciarlo partire o meno. Vedremo quale sarà la decisione di Cairo, tenendo anche in considerazione la volontà di Vanoli, suo nuovo allenatore. Per commentare il mercato del Torino e la possibile cessione di Buongiorno, mister Franceschini, ex calciatore granata, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Torino, Buongiorno e il mercato: Franceschini a Tag24

Sarà un’estate rovente quella che attende il Torino di cairo. il presidente ha salutato Juric e deciso di puntare su Vanoli per aprire un nuovo ciclo, ma ora deve muoversi sul mercato, sia in entrata che in uscita, per mettere su una squadra competitiva e che possa finalmente fare quel salto di qualità che i tifosi granata richiedono a gran voce. Prima di tutto, alla fine degli Europei, bisognerà capire dove sarà il futuro di Buongiorno. Il capitano del Toro continua ad essere corteggiato dal Napoli di Conte e questa potrebbe essere l’estate giusta per abbandonare la Mole. Si dovrà fare molto però anche a livello di acquisti, soprattutto in fase offensiva (reparto che non ha convinto quest’anno). Per commentare il mercato del Torino e la possibile cessione di Buongiorno, mister Franceschini, ex calciatore granata, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Il Torino ha deciso di sostituire Juric con Vanoli. Lei cosa ne pensa? È un profilo adeguato?

“Juric aveva fatto il suo tempo e il ciclo era finito, anche dal punto di vista dell’entusiasmo. Spesso si decide di comune accordo di separare le proprie strade. In questi anni non ha fatto male, anche perché con lui il Torino ha sfiorato più volte l’Europa e quest’anno non è riuscito a centrarla per un soffio. Fondamentalmente è dipeso dalla partita della Fiorentina, che ha perso la Conference League. Credo che Vanoli abbia espresso un ottimo calcio al Venezia. Quest’anno ha seguito molto la serie B e parliamo di una delle squadre che giocava meglio. Lui ha fatto tanta gavetta, soprattutto come collaboratore di Conte. Da calciatore ha vinto in Europa, con il Parma e alla sua prima esperienza in Serie B ha fatto molto bene, non solo per i risultati ma anche per il modo di interpretare la partita”.

Lei ha fatto riferimento all’Europa e il Torino l’ha sfiorata spesso, ma senza mai riuscire a centrare l’obiettivo. Cosa manca a questa squadra?

“Di solito arrivano più in alto le squadre che investono di più. Quest’anno ha fatto eccezione il Bologna, che ha fatto un campionato straordinario ed ha centrato la Champions, ma non è semplice e di storie così ce ne sono poche, anche a livello internazionale. Chi spende di più di solito prende i giocatori migliori e ha più possibilità di stare davanti alle altre. Cosa manca al Torino non lo so, e se lo sapessero anche loro credo che interverrebbero. Di fatto nel calcio oggi i club sono aziende, e quindi valutano in maniera diversa anche la possibilità di vendere determinati calciatori. Per un obiettivo così serve che tutto vada per il verso giusto e soprattutto serve pazienza”.

I tifosi del Toro però vorrebbero poter lottare per altri obiettivi…

“È chiaro che dopo tanti anni i tifosi vogliono vedere la squadra tornare in Europa. Anche perchè è una competizione che manca da troppo tempo. Quella di Torino è una piazza importante, storica e piena di passione. Ribadisco però che serve pazienza e preparazione. Bisognerebbe riuscire anche a trovare qualche ragazzo giovane, di talento, che possa essere pronto da subito e che possa sorprendere”.

Il mercato in uscita

Si parla sempre più insistentemente della possibile partenza di Buongiorno, probabilmente direzione Napoli. Cosa ne pensa e quanto ci perde il Torino, vendendolo?

“Buongiorno è un ottimo giocatore, anche perché di difensori forti in giro non ce ne sono tantissimi. Il livello del calcio, non solo italiano ma anche internazionale, si può toccare con mano guardando agli Europei. Quelli che sono così bravi hanno già molte partite sulle spalle. Ora è emerso Calafiori, che fino a poco tempo fa era un terzino sinistro. Quest’anno mi hanno sorpreso i due della Repubblica Ceca, che non conoscevo e sono molto giovani. Con Buongiorno ovviamente il Torino perde molto, non solo dal punto di vista tecnico. Parliamo di un ragazzo che viene dal settore giovanile e che è molto attaccato a questa piazza. È normale che sarebbe una perdita importante”.

Buongiorno è pronto per una squadra importante, come potrebbe essere il Napoli?

“Direi proprio di sì. Vi dico la verità, mi risulta davvero difficile riuscire a vedere tanti difensori più forti di lui. Non c’è tanto ricambio e non vedo giovani di questo livello. In questo momento credo sia davvero difficile riuscire a trovare difensori centrali che siano così affidabili, motivo per cui chi li ha se li tiene stretti. Il calcio d’altronde è cambiato rispetto al passato e ora servono centrali difensivi che siano bravi nell’uno contro uno, in campo aperto, bravi con i piedi”.

Tra l’altro Buongiorno domani contro la Svizzera potrebbe avere una chance importante anche con l’Italia. Troverà sempre più posto?

“Credo che sia giusto, se lo sta meritando. È un difensore moderno, reduce da un campionato importante in cui ha fatto davvero molto bene. Lo vedo concentrato, attento, forte nelle 1 contro 1, insomma un centrale completo che merita la visibilità crea la fiducia da parte del Ct. Ovviamente quando parliamo di un giocatore così, è normale che abbia anche mercato. Se ne parlava tanto già la scorsa estate, e dopo questa stagione ancora di più”.

Se si vuole puntare all’Europa, si aspetta da parte del Torino un mercato importante?

“E normale, anche se a volte si possono raggiungere gli obiettivi anche spendendo meno delle altre squadre e da questo punto di vista il Bologna insegna. Molti ragazzi che quest’anno hanno fatto bene con Thiago Motta, all’inizio dell’anno erano pressoché sconosciuti e non valevano quello che valgono oggi. Se si riesce a trovare la giusta alchimia tra l’allenatore, la società e i giocatori, allora si possono raggiungere anche traguardi così importanti. L’importante sarebbe riuscire a trovare giocatori giovani e forti. Solo così si può competere con le squadre più blasonate. L’Atalanta ha intrapreso un percorso simile ormai da anni. Parliamo di una squadra che lottava sempre per salvarsi in Serie A e che, grazie a Gasperini e al settore giovanile, ha vinto l’Europa League. Anche il Torino ha un vivaio importante e credo che il futuro sia tutto lì”.