Recenti studi hanno evidenziato una preoccupante correlazione tra l’esposizione a temperature eccessivamente elevate durante la gravidanza e un maggior rischio di parto prematuro.

In questo articolo vedremo le nuove evidenze scientifiche che collegano il caldo estremo all’aumento delle nascite premature. Quali sono i meccanismi fisiologici alla base di questa associazione e le conseguenze potenzialmente gravi che un parto prematuro può comportare.

Nuovo studio: perché il caldo eccessivo aumenta i parti prematuri

Il parto prematuro e i nati morti rappresentano tra le principali cause di mortalità neonatale in tutto il mondo, con tassi particolarmente elevati nei paesi a basso e medio reddito (LMIC).

Studi indicano che fattori ambientali come il caldo estremo possono aumentare il rischio di questi esiti negativi durante la nascita. Con il cambiamento climatico, gli eventi di caldo estremo sono diventati più intensi e frequenti, con modelli stagionali distinti.

Tuttavia, ci sono ancora poche informazioni su come il caldo estremo influenzi il rischio di parto prematuro e di nati morti nei LMIC, dove la misurazione accurata della temperatura è spesso limitata dalla mancanza di monitoraggi locali.

Un nuovo studio ha collegato dati meteorologici globali con i dati del Demographic and Health Survey (DHS), che documentano gli esiti negativi della nascita, in 14 paesi LMIC. Utilizzando un approccio di studio caso-crossover con modelli non lineari a ritardo distribuito nel tempo, è stato scoperto che temperature elevate e una minore variazione giornaliera della temperatura nell’ultima settimana prima del parto aumentano significativamente il rischio di parto prematuro e di feto nato morto.

Questa ricerca rappresenta la prima valutazione globale sull’impatto del caldo estremo sugli esiti negativi della nascita e fornisce prove cruciali per i paesi LMIC, dove la raccolta dati sanitari rappresenta una sfida aggiuntiva.

La nascita prematura (parto a meno di 37 settimane di gestazione) è oggi la principale causa di morte tra i bambini sotto i 5 anni di età in tutto il mondo. Nascere troppo presto aumenta anche il rischio di effetti avversi sulla salute durante l’infanzia e l’età adulta. A livello globale, circa l’11% delle nascite sono premature e il tasso è in aumento in molti paesi.

Sebbene i fattori scatenanti rimangano poco chiari, l’esposizione a temperature estreme è considerata uno dei fattori che potrebbero contribuire a esso.

La madre che si espone troppo al caldo prima del parto, rischia un parto prematuro

Le alte temperature durante la gravidanza possono aumentare il rischio di parto prematuro, soprattutto nelle prime settimane di gestazione e nel secondo trimestre. Questo è quanto emerge da un recente studio condotto da ricercatori francesi, che hanno analizzato i dati di oltre 5.300 nascite.

Lo studio ha evidenziato che l’esposizione a temperature notturne elevate durante le prime 5 settimane di gravidanza e nel 6° mese aumenta il rischio di parto prematuro. Al contrario, non è stata trovata alcuna associazione con la variabilità della temperatura o con le ondate di calore.

I ricercatori hanno scoperto che anche il freddo può aumentare il rischio di parto prematuro, se le donne incinte sono esposte a basse temperature tra la metà del primo trimestre e il secondo trimestre, o durante la settimana prima del parto.

Questi risultati suggeriscono che sia il caldo che il freddo durante la gravidanza possono avere effetti negativi sullo sviluppo fetale e aumentare il rischio di parto prematuro.

Cosa si può fare per ridurre il rischio?

Le donne incinte possono adottare alcune semplici precauzioni per ridurre il rischio di parto prematuro associato al caldo e al freddo:

  • Mantenere una temperatura corporea fresca: evitare ambienti troppo caldi o troppo freddi, indossare indumenti comodi e traspiranti, bere molta acqua e fare docce tiepide.
  • Limitare l’esposizione al sole diretto: soprattutto nelle ore più calde della giornata.
  • Usare la crema solare: per proteggere la pelle dai raggi ultravioletti.
  • Evitare sforzi fisici intensi: soprattutto in climi caldi o umidi.
  • In caso di malessere: come febbre, brividi o dolori muscolari, consultare immediatamente il medico.

È importante ricordare che questi sono solo consigli generici. Ogni donna è diversa e ha esigenze specifiche. Per questo motivo, è importante consultare il proprio medico per ricevere consigli personalizzati.

Inoltre, è importante sottolineare che la ricerca in questo campo è ancora in corso. Sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio i meccanismi alla base del legame tra caldo, freddo e parto prematuro.