Roma e Teheran non sono mai state così vicine. Davanti alla sede dell’ambasciata iraniana nella capitale, alcuni appartenenti al movimento “Donna, Vita, Libertà” si sono radunati per far sentire la propria voce contro le elezioni presidenziali in Iran, che si svolgono proprio oggi.

Bandiere in aria, musica. Il vento della rivolta continua a soffiare e il popolo non ha alcuna intenzione di arrendersi al regime della Guida Suprema. Si lotta per avere un futuro, per i diritti umani e per la distruzione della Repubblica Islamica al cui comando c’è l’incrollabile ayatollah Ali Khamenei. Tag24 era sul posto per ascoltare le voci dei manifestanti al sit in.

Elezioni presidenziali Iran 2024, “Donna, Vita, Libertà” in protesta all’ambasciata di Roma | FOTO

“Donna, vita, libertà” è lo slogan che ha dato il nome al movimento di protesta del popolo iraniano dopo la morte della giovane attivista curda Mahsa Amini nel 2022, uccisa dalla polizia morale. Nel giorno in cui verrà eletto il nuovo presidente dell’Iran, alcuni appartenenti del movimento, insieme ai cittadini romani, si sono dati appuntamento in via Nomentana, davanti all’ambasciata iraniana, per protestare e chiedere la fine della Repubblica Islamica.

“Donna, Vita, Libertà” : “Il popolo iraniano continua a combattere. Stop al regime sanguinario” | VIDEO

Le elezioni in Iran, dopo la morte nell’incidente in elicottero lo scorso maggio del presidente Ebrahim Raisi, non cambieranno il futuro, secondo i manifestanti del movimento “Donna, Vita, Libertà”. Il nuovo capo dello Stato sarà comunque una “pedina dell’ayatollah”. Il popolo iraniano però non si arrende e continua a lottare. Tag24 ha raccolto i commenti di uno dei manifestanti appartenenti al movimento, che oggi era davanti l’ambasciata iraniana.

D: Perché è importante essere qui oggi?

R: Siamo qui per dimostrare che il movimento della lotta di Mahsa Amini non è finito. Il popolo iraniano continua a combattere. Bisogna dire basta al regime sanguinario.

D: Il prossimo presidente eletto sarà diverso da Raisi? Pensate che qualcosa potrà cambiare?

R: Non cambierà nulla. In poltrona finirà qualcuno che piace di più all’Occidente, in vista dei colloqui sul nucleare con gli Stati Uniti. Ma la situazione resterà uguale.

D: Le donne sono ancora in pericolo in Iran? Qual è la loro condizione.

R: Sì, non bisogna lasciarsi distrarre dalle piccole libertà che vengono concesse. E’ un inganno. La verità è che il regime di repressione va avanti da 45 anni.

D: Cosa può fare l’Occidente per aiutare l’Iran’

R: Non chiediamo all’Occidente un aiuto militare. Basta sostenere il popolo iraniano e togliere così potere al regime.