E’ entrata in vigore la legge sulla cittadinanza tedesca, tante le nuove norme introdotte con questo provvedimento: tra quelle che hanno fatto più discutere c’è il riconoscimento dello Stato d’Israele da parte di chi vorrà essere un cittadino tedesco.
La cittadinanza tedesca ed il riconoscimento dello Stato d’Israele
Sono due gli obiettivi della nuova legge sulla cittadinanza: aumentare il numero di ‘naturalizzazioni’ ed inasprire le norme nei confronti degli immigrati che non rispettano la legge tedesca. La norma arriva in un momento in cui l’Afd ha registrato un risultato molto convincente alle elezioni e in cui la sicurezza è tornata ad essere un tema centrale in Germania, dopo l’accoltellamento di Mannheim del maggio scorso nel quale è morto un poliziotto.
Alcuni dei provvedimenti hanno fatto discutere, soprattutto quello in merito al riconoscimento dello Stato d’Israele. Chi vorrà diventare cittadino tedesco dovrà – ovviamente – riconoscere i valori democratici oltre allo Stato ebraico. Ai quesiti sono state aggiunte domande sulla vita ebraica in Germania e sul diritto di Israele ad esistere.
Espulsioni più facili
Il governo tedesco ha reso molto più severe le norme che disciplinano le espulsioni. Nel testo della legge c’è scritto che chiunque sostenga, saluti e glorifichi il terrorismo potrà essere mandato nel Paese di origine. Le misure sono volte anche al contrasto della propaganda dei gruppi islamici sui social: basterà anche un like o una condivisione per espellere una persona.
Altri provvedimenti: doppia cittadinanza, i minori e la competenza linguistica
In futuro dovrebbe essere possibile concedere la nazionalità multipla, questa però è una misura ancora da discutere nel Bundestag. Nuove norme interesseranno anche i minori: i bambini nati in Germania da genitori stranieri potrebbero ricevere la cittadinanza tedesca senza ulteriori riserve se almeno uno dei genitori vive legalmente in Germania da più di cinque anni.
Precedentemente il termine era di otto anni. Previsti sgravi anche per i “lavoratori ospiti” – Gastarbeiter -, che spesso vivono in Germania per decenni. In futuro non dovranno più sostenere un test scritto di tedesco per essere naturalizzati.