La depressione è una patologia invalidante che può consentire l’accesso a specifiche agevolazioni lavorative, regolamentate dalla Legge n. 68/1999. Questa legge stabilisce le condizioni per riconoscere l’invalidità civile a chi soffre di depressione, seguendo un iter preciso che prevede la valutazione della gravità della patologia.

Depressione invalidante? Ecco quando viene riconosciuta tale

La depressione è considerata una malattia invalidante nelle sue forme più gravi, compromettendo la salute psichica e fisica di chi ne soffre. Per riconoscere l’invalidità civile, è necessario seguire un percorso che inizia con il rilascio di un certificato medico dettagliato da parte del proprio medico di famiglia. Questo certificato deve indicare chiaramente la natura delle patologie invalidanti.

Le tabelle ministeriali stabiliscono le percentuali di invalidità in base alla gravità della patologia depressiva. Per esempio, la sindrome depressiva endoreattiva prevede un’invalidità del 10% per lieve patologia, del 25% per entità media e dal 31% al 40% per sindrome grave. Per quanto riguarda la sindrome depressiva endogena, invece, le percentuali sono più alte in base alla gravità della patologia.

Procedura per l’ottenimento dell’invalidità

Per iniziare il processo di accertamento, è necessario andare dal proprio medico per il rilascio del certificato medico. Una volta ottenuto il certificato medico, il passo successivo è la presentazione della domanda di invalidità all’INPS. L’INPS convoca una commissione medica della ASL competente per effettuare gli accertamenti necessari. La commissione attribuisce una percentuale di invalidità basata sulla gravità della patologia depressiva, seguendo le tabelle ministeriali del 5 febbraio 1992.

Percentuali di invalidità civile

La commissione attribuisce le seguenti percentuali di invalidità:

  • Dal 33% al 66%: invalidità civile lieve
  • Dal 67% al 99%: invalidità civile medio-grave
  • 100%: non autosufficienza

Depressione invalidante: tipologie e percentuali di invalidità

Andiamo a vedere quali sono le percentuali di invalidità previste per le diverse forme di depressione.

Sindrome depressiva endoreattiva

La sindrome depressiva endoreattiva prevede diverse percentuali di invalidità:

  • Lieve: 10%
  • Media: 25%
  • Grave: dal 31% al 40%

Sindrome depressiva endogena

Per la sindrome depressiva endogena, le percentuali di invalidità sono:

  • Lieve: 30%
  • Media: dal 41% al 50%
  • Grave: dal 71% all’80%

Nevrosi fobico ossessiva

La nevrosi fobico ossessiva ha le seguenti percentuali:

  • Lieve: 15%
  • Grave: dal 41% al 50%

Altre patologie

  • Nevrosi fobico ossessiva e/o ipocondriaca di media gravità: dal 21% al 30%
  • Nevrosi ansiosa: 15%
  • Psicosi ossessiva: dal 71% all’80%

Accesso alle categorie protette

Per iscriversi alle categorie protette, è necessario avere un’invalidità superiore al 45%, essere disoccupati e avere una età compresa tra i 15 e i 65 anni. Una volta riconosciuta l’invalidità, ci si può rivolgere al centro per l’impiego della propria provincia per iscriversi alle categorie protette.

Normativa di riferimento

La Legge n. 68/1999 stabilisce che i lavoratori con specifiche condizioni psico-fisiche siano inseriti in occupazioni adeguate alle loro capacità. Oltre a coloro con invalidità civile superiore al 45%, la legge include anche:

  • Invalidi del lavoro con invalidità superiore al 33%
  • Sordomuti e non vedenti
  • Invalidi di guerra e civili di guerra
  • Invalidi per servizio con menomazioni riconosciute

Tutela per condizioni di svantaggio sociale

Una quota di riserva è prevista anche per chi, pur non avendo menomazioni psico-fisiche, si trova in condizioni di svantaggio o disagio sociale, come coniugi superstiti e orfani di persone decedute per cause di lavoro, guerra o servizio, nonché vittime della criminalità organizzata.

In sintesi

La depressione può essere riconosciuta come patologia invalidante secondo la Legge n. 68/1999, che regola l’accesso a specifiche agevolazioni lavorative. Per ottenere l’invalidità civile, è necessario seguire un iter che include la valutazione medica e la presentazione della domanda all’INPS. Le tabelle ministeriali stabiliscono le percentuali di invalidità in base alla gravità della depressione, con percentuali che variano dal 10% per lievi sindromi depressive al 100% per casi di non autosufficienza.