Si indaga per omicidio colposo sulla morte di Vincenzo, il bambino di 10 anni che ieri, 27 giugno 2024, è caduto in un pozzo di Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, mentre partecipava a un campo estivo per disabili insieme al fratellino. Al momento non ci sarebbero indagati; l’Agi però non esclude che nelle prossime ore la situazione possa cambiare.
Bambino di 10 anni muore dopo essere caduto in un pozzo a Siracusa: aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo
Gli inquirenti dovranno ascoltare tutte le persone che erano presenti al momento dei fatti: circa una quindicina, secondo l’Agi. L’obiettivo è ricostruire i momenti preceduti alla tragedia e capire se in qualche modo potesse essere evitata.
Stando a quanto ricostruito finora, il bambino, di 10 anni, si sarebbe avvicinato all’area in cui c’era il pozzo in cui è caduto verso la fine della gita in fattoria, venendo ripreso da un volontario: all’improvviso, mentre saltava sulla copertura, quest’ultima avrebbe ceduto, facendolo precipitare nella cavità di circa 15 metri e per metà piena d’acqua.
Inutili i tentativi di soccorrerlo: un’operatrice 54enne dell’associazione organizzatrice del campus, l’Anffas “Doniamo Sorrisi”, rendendosi conto dell’accaduto, si sarebbe immediatamente calata nel pozzo con l’aiuto di una fune, restando a sua volta bloccata: quando i vigili del fuoco sono riusciti a portarla fuori era sotto shock.
“Non ce l’ho fatta”, avrebbe detto dopo essere stata ricoverata, facendo tornare alla mente di molti la storia di Angelo Licheri, il volontario che nel 1981 si calò nel profondo pozzo di Vermicino per tentare di salvare il piccolo Alfredo Rampi, riuscendo a toccarlo ma non ad imbracarlo per riportarlo in superficie.
Per Vincenzo, come per Alfredino, non c’è stato nulla da fare. Il medico-legale incaricato dalla Procura di eseguire l’autopsia sul suo corpicino dovrà chiarire se sia morto per annegamento oppure a causa delle lesioni riportate durante la caduta.
La comunità di Palazzolo Acreide è sgomenta
La comunità toccata dalla tragedia è sgomenta e ha fatto sapere di aver sospeso i festeggiamenti in programma per oggi per il patrono, San Paolo Apostolo.
Siamo certi di interpretare con questa decisione il sentimento di cordoglio collettivo per la perdita del piccolo, così da potere esprimere la nostra vicinanza alla famiglia. Restano confermate tutte le celebrazioni liturgiche. Domani, dopo la messa, il Simulacro sarà svelato,
scrivono in una nota il parroco e il comitato organizzatore delle iniziative, sostituite da una veglia di preghiera. Si terrà stasera alle ore 22 e sarà un’occasione per stringersi intorno ai genitori e ai fratelli di 18 e 4 anni del bambino. “Il nostro cuore si è fermato insieme al tuo”, hanno scritto sui social.
La comunità scolastica dell’I.C. ‘V. Messina’ è sconvolta da un gravissimo lutto: la prematura scomparsa del piccolo Vincenzo Lantieri frequentante la scuola primaria del nostro istituto. Un dolore profondo e ingiustificabile che colpisce tutti noi. Ci stringiamo in rispettoso silenzio e con un sentimento di vicinanza alla famiglia, ai compagni di classe e quanti hanno stretto con lui legami di amicizia e affetto,
ha fatto invece sapere la scuola che il bambino frequentava. Lo riporta sempre l’Agi. Per il giorno dei funerali il sindaco Salvatore Gallo proclamerà il lutto cittadino.
Una storia che riporta alla mente quella di Alfredino Rampi
La vicenda di Vincenzo ricorda quella di Alfredino, di cui proprio qualche giorno fa è ricorso il 43esimo anniversario. I fatti risalgono al mese di giugno del 1981. Il bambino, di 6 anni, stava camminando verso casa dopo aver giocato con gli amici in campagna a Vermicino, nel comune di Frascati, quando, improvvisamente, cadde in un pozzo artesiano di una profondità di circa 60 metri.
I genitori, non vedendolo rientrare, dettero l’allarme; qualche ora più tardi un poliziotto impegnato nelle ricerche sentì i deboli lamenti del bimbo provenire dalla cavità e iniziarono i tentativi di salvataggio. Le operazioni furono seguite dagli spettatori della Rai (che le mostrò in diretta) e dai presenti, tra cui il presidente della Repubblica Sandro Pertini, che si recò sul posto. Fu tutto inutile: Alfredino uscì dal pozzo solo quando ormai era morto.