Matteo Garrone è il sovrano indiscusso dei Nastri D’Argento 2024, acclamato da tutti coloro che hanno visto e riconosciuto il valore di “Io Capitano”, che gli ha fatto guadagnare il prestigioso titolo di “Miglior Film”.

La critica gli ha anche assegnato i Nastri per la migliore regia e la produzione, realizzata da Archimede in collaborazione con Rai Cinema e partner internazionali.

La fotografia di Paolo Carnera, premiata anche per il film “Adagio” di Stefano Sollima, ha decisamente contribuito al grande successo.
Intercettato dal nostro inviato Thomas Cardinali di Tag24.it, Garrone ha condiviso le sue impressioni a caldo dopo la premiazione, esprimendo gratitudine e riflettendo sul significato di tutti questi riconoscimenti.

Matteo Garrone ai Nastri D’Argento 2024 e i premi con “Io Capitano”

Garrone è sicuro del fatto che premi cinematografici abbiano un ruolo fondamentale nel valorizzare i film e avvicinare il pubblico. E’ stato molto grato, soprattutto i giornalisti, per aver votato il suo film e la sua regia:

“Fa piacere ovviamente avere un riconoscimento importante come il Nastro d’Argento e quindi ovviamente ringrazio i giornalisti che ci hanno votato. È importante per il film. Quella è la cosa più importante. I premi servono fondamentalmente ad avvicinare il pubblico al film, a valorizzarlo e a creare attenzione.

Ora stiamo andando incontro all’arena, quindi mi auguro che questo riconoscimento aiuti il film a continuare il suo viaggio. Sono convinto che “Io capitano” farà un percorso ancora molto lungo.

“Ogni film è un’opera d’arte collettiva, ma questo più di ogni altro, perché l’ho fatto insieme a chi realmente ha fatto questo viaggio. Molto spesso io sono stato un co-regista. L’abbiamo fatto insieme, loro si sono fidati di me, c’è stato uno scambio reciproco di fiducia e mi sono lasciato guidare. Sono stato un tramite.

“Quando lavoro sono felice, amo il lavoro che faccio. Non sarà facile dopo un film così trovare un’idea che abbia la stessa forza, ma la troverò.”

Il tema dei migranti: “Non è cambiato niente”

Il tema dei migranti è centrale nel dibattito culturale e politico, ed è stato trattato in modo profondo in “Io Capitano”. Nonostante il film abbia sensibilizzato molte coscienze, Garrone è piuttosto pessimista riguardo ad un effettivo e concreto cambiamento:

D: Matteo, il tema dei migranti è sempre al centro del dibattito, sia culturale che politico, nel paese. Pensi che sia cambiato un pochino il modo di vedere le cose grazie al tuo film?

R: No, purtroppo no. Anzi, mi sembra che si stia andando sempre di più verso un innalzamento delle barriere. Il film nasce dal desiderio di far vivere allo spettatore un’esperienza, cioè l’esperienza che vivono loro attraverso il viaggio. Non è un film che nasce per dare una tesi. Ognuno poi può trarre le proprie conseguenze.

Però mi sembra abbastanza evidente che l’unica strada possibile per evitare che continuino queste tragedie sia l’apertura e non la chiusura. Mi auguro che il film abbia sensibilizzato le coscienze di tanti spettatori, soprattutto di tanti giovani, e che crei i presupposti perché in futuro ci sia qualcuno che cambi direzione.

Con il regista, premiata anche Paola Cortellesi.