Il centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti, avvenuto il 10 giugno del 1924, ha riportato alla ribalta questo eroe un po’ dimenticato. Per ricordarlo sono usciti alcuni libri e a questi dedica una pagina il mensile “Storia illustrata”. Due volumi sono stati scritti dall’ex senatore socialista Riccardo Nencini, oggi presidente del prestigioso Gabinetto Viesseux a Firenze. Il primo si intitola “Solo” ed è stato pubblicato da Mondadori: è un ritratto in forma romanzata di un uomo solo non amato dai fascisti, che lo uccideranno, ma neppure dai suoi compagni di partito. L’altro libro di Nencini è “Muoio per te”, dedicato alla moglie Velia Titta, la donna che rese invulnerabile l’intransigenza morale di Matteotti. Nella copertina è riportata una frase della donna rivolta al marito: “Non ti è più concessa nessuna viltà, dovesse costarti la vita”.

La vita familiare, la militanza politica e l’intreccio con Benito Mussolini

Mimmo Franzinelli nel volume “Matteotti e Mussolini/Vite parallele/Dal socialismo al delitto politico” edito da Mondadori, restituisce al martire antifascista una dimensione umana e familiare e delinea l’intreccio personale che ebbe con lo stesso Mussolini, con il quale condivise inizialmente l’ideale socialista.

Se fu davvero il duce a ordinare l’assassinio del deputato socialista è l’interrogativo a cui risponde il libro di Mauro Canali, “Il delitto Matteotti“, pubblicato da Il Mulino mentre Marzio Breda e Stefano Caretti hanno scritto per Solferino la “Storia di un eroe dimenticato”, dalle origini alla militanza e quel suo discorso alla Camera che lo fece diventare l’avversario più temuto dal duce. 

Teresa Maria Rauzino dedica il sul lavoro alle memorie del processo Matteotti e si intitola “Il magistrato che fece tremare il duce: Mauro Del Giudice” mentre Andrea Franzoso ha pubblicato “Lo chiamavano Tempesta” per la casa editrice De Agostini.

Insomma, c’è la possibilità di conoscere più da vicino Giacomo Matteotti, eroe non per caso.

Stefano Bisi