L’hanno chiamata norma anti-Gandhi per rendere subito l’idea: è quella che vieta le manifestazioni di protesta con una resistenza pacifica ma passiva, sul modello di ‘Ultima generazione’ per intenderci: con gli attivisti che si sdraiano improvvisamente per terra bloccando il traffico veicolare. Oggi, 27 giugno, è passata nelle commissioni riunite Giustizia e Affari Costituzionali dove è stato discusso il nuovo disegno di legge Sicurezza. Per l’opposizione di centrosinistra, si tratta di una stretta sproporzionata. Anche perché con essa si rischia il carcere fino a due anni se si fa resistenza passiva in gruppo. E, teoricamente, a rischio, metterebbe persino degli studenti che scioperano davanti a una scuola.
Decreto sicurezza, la norma anti-Gandhi che mette fuori legge i sit-in alla ‘Ultima generazione’
Oggi, nelle commissioni riunite Giustizia e Affari costituzionali della Camera, è passato il testo della norma voluta dai ministri Nordio (Giustizia) e Piantedosi (Interno) che vieta i flash mob e i sit-in di protesta che bloccano il traffico. Per chi vorrà fare il Gandhi della situazione, è previsto il carcere fino a un mese; ma per chi organizza un blocco stradale assieme ad altri attivisti, la pena sale da sei mesi a due anni. Finora, il blocco del traffico prevedeva solo una multa da mille a quattromila euro. Ma perché questo giro di vite? Sono state soprattutto le manifestazioni di ‘Ultima generazione’ (l’ultimo esempio è di circa un mese fa) che hanno impresso una accelerata in tal senso. Il centrodestra di governo non vuole più vedere scene di caos con le città improvvisamente bloccate per delle manifestazioni, evidentemente, non autorizzate.
La reazione del centrosinistra: “Una norma scritta col manganello”
La scelta del centrodestra di seguire le indicazioni dei ministri Nordio e Piantedosi non è affatto piaciuta alle opposizioni. Matteo Mauri, il responsabile sicurezza del Pd, l’ha messa così:
“Siamo davanti a una pericolosa deriva reazionaria, un giro di vite che non trova alcuna motivazione tranne nell’intento intimidatorio e la volontà di limitare in maniera drastica la possibilità di protestare, anche in modo assolutamente pacifico. Le dimostrazioni di dissenso e di libero pensiero sono espressioni di libertà, devono essere considerate sacrosante in democrazia e dovrebbero essere garantite e tutelate dalle istituzioni”
Contro la norma anti-Gandhi anche Alleanza Verdi e Sinistra:
“Il testo di questo provvedimento è stato scritto da qualcuno che aveva un manganello in mano, non una penna”
ha dichiarato il capogruppo del partito di Fratoianni e Bonelli in commissione Giustizia, Devis Dori. Per il Movimento Cinque Stelle, infine, ha parlato l’ex procuratore Antimafia Federico Cafiero De Raho:
“Con la trasformazione del blocco stradale e ferroviario da illecito amministrativo a reato in caso di protesta di gruppo, il governo mira a colpire il diritto dei cittadini a manifestare contro quello che si ritiene sia un fatto ingiusto, criminalizza il dissenso pacifico e meramente passivo. Quello che vuole fare questo governo è veramente spaventoso”