Continua lo scontro tra opposizioni e governo sul fronte della sanità pubblica. Il Pd ha reagito duramente alla bocciatura della proposta di legge Schlein sulla sanità avvenuta alla Camera, proprio mentre il segretario Cgil Landini tuona contro l’esecutivo, accusato di mettere a rischio il diritto alla salute.

Roberto Speranza, co-firmatario della legge, promette battaglia e accusa la maggioranza di proseguire sulla strada del togliere risorse alla spesa sanitaria.

Sanità, la bocciatura della legge Schlein per Speranza è “uno schiaffo a chi vuol rilanciare la sanità pubblica”

Non si approvano leggi senza copertura.

Questa la motivazione con cui i parlamentari del Partito democratico si sono visti respingere la proposta di legge firmata dalla segretaria Elly Schlein che puntava a un aumento delle risorse destinate alla sanità pubblica.

Motivazioni considerate inaccettabili dai dem, che si sono visti affossare la proposta articolo dopo articolo, con una serie di emendamenti soppressivi ad hoc della maggioranza.

Contro la mossa dell’esecutivo arriva oggi, 27 giugno 2024, la dura presa di posizione dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza, anche cofirmatario del provvedimento.

Attraverso un post su Facebook, il parlamentare Pd spiega quali erano gli obiettivi della legge e attacca i responsabili della sua bocciatura:

“L’obiettivo principale era portare gradualmente la spesa sanitaria sul Pil al 7,5 per cento. In pandemia, pur tra mille difficoltà, eravamo arrivati al 7,4. Oggi è sotto il 6,5 con una pericolosa tendenza verso il basso. La bocciatura di questa proposta di legge è uno schiaffo a chi vuol rilanciare la sanità pubblica“.

Landini: “Necessario investire e assumere nel sistema sanitario”

Speranza, reduce dall’archiviazione del Tribunale dei ministri di Roma dell’inchiesta sulla pandemia di Covid-19, promette, però, che la battaglia del Partito democratico in difesa della sanità pubblica continuerà.

Del resto si tratta di uno dei temi su cui il Pd porta avanti da tempo una lotta aperta alle scelte del governo, nonché uno di quelli in cui si vede la massima convergenza e unità del fronte delle opposizioni.

Un fronte che vede protagonista anche la Cgil di Maurizio Landini, con cui i rapporti si sono decisamente rinsaldati negli ultimi tempi, come certifica la firma della segretaria Schlein al referendum sul ‘Jobs act’ promosso dal sindacato.

Dall’ospedale Maggiore di Bologna dove si era recato oggi in visita, il segretario generale della Cgil si scaglia contro le politiche del governo in tema di sanità, parlando di un vero e proprio “attacco al diritto alla salute“:

Siamo in presenza di un attacco al diritto alla salute. Oggi siamo un paese che ha 4 milioni e mezzo di persone che non hanno i soldi per curarsi e non si curano; abbiamo 9 milioni di persone che lo scorso anno si sono indebitate per curarsi e siamo di fronte a un processo che sta privatizzando pezzi interi del nostro sistema sanitario”.

Landini spiega che le risorse per investire nella sanità ci sarebbero – attraverso un contrasto serio all’evasione fiscale e a una tassazione della rendita finanziaria e immobiliare – ma che non c’è la volontà politica da parte del governo di andarle a prendere.

“Il diritto alla salute è un diritto fondamentale che va garantito e per farlo c’è bisogno di investire soldi e di fare assunzioni, chi lavora nel servizio sanitario si fa un ‘mazzo’ enorme, c’è bisogno di aumentare la spesa sociale per la sanità”.